Kultur | International event

La love story tra tech e innovazione

Si è appena concluso l'SFScon, la convention internazionale sul software libero: altissima partecipazione e molti speaker. L'Award? A Paolo Dongilli, talento altoatesino.
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Foto: Domenico Nunziata

Aficionados e new entry

SFScon è la convention sul free software che ogni anno si tiene a Bolzano e si è da poco conclusa. Il riscontro da parte degli appassionati di tecnologia e curiosi dell'informatica non poteva che essere positivo. A stupire i presenti nella sala principale della perfetta location del NOI Techpark non è stata solamente l'organizzazione dell'evento di IDM, l'agenzia di promozione del territorio dell'Alto Adige, ma soprattutto la quantità di ospiti che hanno preso la parola sul palco della Seminar Room 1 e nelle altre salette.

Hanno suscitato un grande interesse non solo la quantità di ospiti - più di quaranta  - ma anche la qualità degli interventi e delle tematiche proposte, per questo qui sono indicati i momenti salienti, i più importanti: gli highlight di SFScon. E non è mancato un filo conduttore, tra le altre cose, di cui però parleremo dopo.

 

L'SFScon, intanto, si è svolto insieme a un'altra manifestazione: il Vertical Innovation Hakathon, di cui abbiamo ampiamente scritto in questa rubrica, compreso un resoconto dettagliato delle sfide da risolvere lanciate da IDM e dagli sponsor, per arrivare agli agognati premi in gioco.

Free software: nuove sfide

Patrick Ohnewein ha introdotto la giornata di discussioni e laboratori: "SFScon è l'evento più importante per noi. Ci permette di congiungere innovazione, istituzioni e industria. E si creano anche, così, dei network". Network: questa è la parola chiave dell'intero evento. Dal network dei partecipanti, a quello più vasto delle reti tra user e fruitori di contenuti online, dal network di sviluppatori alla costruzione di community e al problema dell'interazione tra tecnologia e comunità. L'SFScon di quest'anno ha passto in rassegna quello che ci attende nei prossimi anni. "Be aware: Technology shapes democracy", l'intervento di Matthias Kirschner, della Free Software Foundation Europe, nè è un esempio: ma di questo parleremo in un articolo successivo della rubrica ma i lettori potranno ugualmente guardare il video online sul sito di SFScon. Così come quello di Molly de Blanc, sulla tecnologia, Tinder e gli incontri online - in altre parole un incontro sui dati e le impressioni che lasciamo ai nostri software e dispositivi.

 

All'intervento di apertura di Ohnewein è seguito quello del direttore del dipartimento del Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, ovvero Ulrich Stofner, che ha ribadito come l'amministrazione garantirà che la facoltà di ingegneria di Bolzano potrà vedere la luce, grazie alla collaborazione dell'Università di Bolzano e quella del NOI. Stofner ha precisato però, che il presidente Kompatscher non ha potuto essere presente alla mattinata di inizio lavori perché in quel momento era impegnato a Bruxelles, a causa di incontro con il Presidente della Commissione Europea Juncker. L'incontro successivo ha visto come relatore un altro rappresentante delle istituzioni: Wolfgang Burtscher, il direttore generale del dipartimento Ricerca e Innovazione che risponde alla Commissione Europea. Il titolo della sua sessione di mezz'ora  è stato "Reaserch and Innovation is key for Europe's future".

 

Un titolo didascalico ma efficace, che ha illustrato sin dalla prima slide proiettata a schermo, l'intenzione del relatore. "L'Europa, come Unione, non spende abbastanza in Ricerca e Innovazione. Soprattutto rispetto alla Cina, al Giappone e agli Stati Uniti, o alla Corea del Sud: anche se non tutti spendono allo stesso modo". L'intervento del direttore generale si è concluso con un riferimento alle future modalità di accesso al sapere e allo sviluppo tecnologico corrente, che va dalle intelligenze artificiali ai problemi etici che ne conseguono".

Community

A metà giornata la community del Linux User Group, tra gli storici partner dell'SFScon ha premiato Paolo Dongilli con l'SFS Award 2018, il premio che viene assegnato ogni anno a chi ha dimostrato di aver saputo innovare nel campo dell'informatica e più precisamente del software libero. Dongilli è il coordinatore del progetto FUSS, ovvero il sistema informatico che gira sui computer delle scuole altoatesine in lingua italiana. Dongilli, sul suo personale sito web. scrive questo: “Ogni lavoro mi ha visto in prima linea nell'uso del software libero per la digitalizzazione sostenibile, su tre pilastri: software libero, standard aperti e contenuti liberi per un libero accesso al sapere".

 

Ma di community ha parlato anche Josh Simmons, community organizer e sviluppatore informatico che lavora a Google. L'incontro, "Community building in Paradise", ha motivato i presenti in sala, per lo più specialisti del settore, a badare di più al lato relazionale interna alle comunità di sviluppatori: "Nella stessa stanza non si trovano mai persone che sono esperte di ogni cosa". E quindi? Quindi bisogna far crescere piano una community, lasciando che le competenze si deleghino - preferibilmente spesso e presto - e  che i compiti si dividano e che le persone falliscano, per imparare dai propri errori. Ah, e gratificare le persone che lavorano insieme a te.

 

L'ultimo intervento importante è stato invece quello di Martin Englund, ex dipendente di Facebook, oggi a Palo Alto Networks, che ha tenuto l'incontro "Upstream first", un incontro più tecnico probabilmente ma godibile lo stesso grazie alla presenza di numerose e ironiche slide a corredo del suo discorso "controcorrente". Come controcorrente è la battaglia per il software libero, quello - quindi - non proprietario di una qualche azienda ma disponibile per tutti, trasparente, funzionante. Quali sono i modi in cui si può diffondere questa cultura? Creando le community, sensibilizzando i governi a spendere più soldi in ricerca, in istruzione, in tecnologie all'avanguardia. E insegnare a fare delle belle slide, come quelle della giornata di SFScon.