Wirtschaft | L'Intervista

"I tavolini dei bar? Un dilemma"

L'assessora comunale di Bolzano Johanna Ramoser alle prese con la decisione sui plateatici. "Molto difficile conciliare le varie esigenze".
L'assessora Johanna Ramoser
Foto: Giuseppe Musmarra Salto.bz

Johanna Ramoser, Svp, bolzanina, si ritrova a fare l'assessore al Comune con una di quelle deleghe di questi tempi non semplici. Il livello delle competenze, sostanzialmente, enciclopedico, (Scuola, Attività economiche, Rapporti con le associazioni di categoria del commercio, Soggiorni climatici per anziani autosufficienti, Estate Bambini e Estate Ragazzi, Fondazione Castelli di Bolzano, Turismo e marketing cittadino, Vigneto comunale), in questa fase è sotto i riflettori soprattutto per una gatta da pelare grande come una casa: i famosi mercatini di natale, che in tempo di Covid creano ovviamente più di un grattacapo.

salto.bz: assessora Ramoser, che disastro questo ping pong sui mercatini con numeri del Covid così difficili. Se la situazione esplode come farete?

Johanna Ramoser: Siamo partiti con delle regole, se poi il contagio fosse esponenziale si vedrà. In ogni caso sarà la Provincia a decidere.

Assessora, ci dica una cosa: in non poche persone di lingua tedesca è particolarmente diffusa una certa tendenza a guardare con scetticismo alla vaccinazione e alla medicina in generale. Lei come se lo spiega?

Ci sono ovviamente molte motivazioni possibili, anche di carattere storico, che potrebbero spiegare il fenomeno. La verità è che io non riesco a spiegarmelo, ho fatto tutte le vaccinazioni, davvero siamo di fronte a un atteggiamento di irrazionalità molto pericoloso. E' come se una parte della popolazione fosse preda di una spirale irrazionale, purtroppo in molti casi sempre più radicale e difficile da spezzare.

 

Lei ha, tra le altre, la delega al Turismo. Che succederà adesso? Con l'Europa che ci dice che siamo rosso scuro, con i mercatini a mezzo servizio, cosa ne sarà dei flussi turistici?

Il problema indubbiamente si porrà, anzi si sta già ponendo. Ci sono e ci saranno disdette, così come ci sarà un brusco stop alle prenotazioni, è evidente che è già così. Saranno quindi festività più intime, meno affollate, che però - va detto – seguono a una stagione estiva che ha fatto davvero registrare numeri record, con picchi di presenza altissimi anche a settembre-ottobre. Questo certamente ha messo un po' di benzina nel nostro motore, ma adesso ci aspettano probabilmente tempi più difficili. Prima viene la salute, e ridurre al minimo i rischi, anche perché il disastro è anche su altri fronti.

Cioè?

Pensiamo a dove ci sta portando questo atteggiamento antiscientifico. Ci troviamo già e sempre più ci troveremo alle prese con problemi di prestazioni e di posti disponibili negli ospedali, con persone che hanno problemi oncologici, cardiaci, e di tanti altri tipi, che si ritroveranno in situazioni sempre più difficili, con gente che deve essere sottoposta a intervento chirurgico e che invece non potrà operarsi per assenza di disponibilità delle prestazioni sanitarie. Ecco, io vorrei davvero fosse chiaro che chi non si vaccina contribuisce a questa situazione allucinante. Al contempo, non che il vaccino sia la soluzione definitiva, ma è l’arma più potente che abbiamo, e usarla è comunque una cosa molto intelligente.

Qual è la cosa fatta per la città che più la rende fiera?

In realtà, anzitutto io amo essere utile alle gente anche nelle piccole cose concrete, nelle richieste che la gente fa.

Ad esempio?

Veramente anche cose piccole, minuscole, come spostare un bidone, sistemate un marciapiede, credo che soprattutto nelle piccole comunità il rapporto tra le persone, il concetto di prossimità nell'azione politica abbia una grande importanza.

D'accordo, ma bidoni a parte, con tutto il rispetto per i bidoni, qual è la cosa sinora fatta che più la rende orgogliosa?
Ad esempio, aver contribuito a mettere in rete le associazioni a supporto della nostra economia; una cosa importante, che siamo riusciti a realizzare. Da assessora alla Scuola, inoltre, sono poi soddisfatta perché quest'anno stiamo riuscendo a far mangiare i bambini in mensa.

Invece qual è la cosa che non le riesce di fare?

Il problema dei tavolini nei bar all'aperto è un problema molto serio, perché ci pone di fronte ad esigenze opposte di una serie di sensibilità. Gli esercenti, i residenti, la necessità della sicurezza. A volte è davvero un po' frustrante provare ad accontentare tutti quando invece accontentare tutti davvero non si può, per me è davvero difficile trovare una sintesi che non scontenti troppo queste diverse sensibilità. Una cosa molto difficile.

Lei fa l'assessora, ma un domani le farebbe piacere provare a fare il sindaco? Un sindaco donna a Bolzano non sarebbe un bel segnale?

Una sindaca per Bolzano sarebbe certamente un bel segnale, senza dubbio. Tuttavia, per quanto mi riguarda, sono già molto impegnata nel mio compito di assessore, e non è un’ambizione che rientra tra le cose che penso.

La Svp. Il partito scricchiola, le elezioni non vanno benissimo. Siete in crisi? 

Francamente siamo molto contenti del nostro lavoro, qui a Bolzano la Svp è molto attiva, certamente ci riprenderemo.