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Ötzi immobiliare

Il nuovo Museo archeologico all'ex Enel sarà finanziato col bilancio provinciale, investimenti privati e con la vendita di proprietà pubbliche attraverso la società in-house Euregio+.
Villa Gasteiger Ex Enel
Foto: Asp
  • Muove i primi passi la costruzione del nuovo Museo archeologico dell'Alto Adige nell’edificio ex-Enel a ponte Druso a Bolzano. Su proposta dell'assessore al patrimonio, Christian Bianchi, la Giunta ha deciso di finanziare la costruzione della struttura tramite l'utilizzo d’un fondo immobiliare attraverso l'alienazione di beni immobili provinciali non più d'interesse istituzionale, come già approvato nel 2023. Nel 2022 la Giunta aveva avviato le procedure per la variazione urbanistica del terreno e dato mandato di trovare le risorse finanziarie attraverso cessione di immobili, o tramite forme alternative.

    Il prossimo passo, dal 2025, prevede che il Dipartimento Opere Pubbliche e Valorizzazione del patrimonio avvii la procedura di esproprio degli immobili ubicati all’ex-Enel di Bolzano e dia il via alla costituzione del fondo immobiliare insieme ad Euregio+, società d’investimento partecipata della Provincia di Bolzano, Trento e “Pensplan Centrum” abilitata alla gestione collettiva del risparmio. “Attraverso questo fondo sarà possibile reperire una buona parte delle risorse necessarie alla realizzazione del Museo”, ha sottolineato l’assessore Bianchi. Collaborando col Dipartimento competente, Euregio+ ha presentato agli uffici competenti i vantaggi della scelta del fondo immobiliare quale alternativa all’appalto pubblico con pagamento in natura.

    Il fondo d'investimento immobiliare deriverà in parte da investitori e finanziatori esterni e in parte dalla vendita di alcuni immobili provinciali, tra cui Villa Deluegg (Renon), l'attuale sede di Ötzi, l'edificio Plaza (via del Ronco a Bolzano) e il Magazzino via Resia (piazza Nikolaus Firmian a Bolzano). Per tutti gli immobili in questione verrà tempestivamente prevista anche una sede alternativa: in totale, saranno stanziati circa 98 milioni di euro. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha sottolineato che il finanziamento parziale attraverso un fondo immobiliare non ha nulla a che fare con la privatizzazione: “Il museo rimarrà in mani pubbliche e sarà anche costruito dall'amministrazione provinciale”.