Politik | Montagna

La Carta Sociale delle Alpi

Un accordo tra quattro territori alpini - Belluno, Trento, Bolzano e Innsbruck - per contrastare problematiche sociali comuni come calo demografico e spopolamento
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Carta Sociale delle Alpi
Foto: Comune di Belluno
  • Die Sozialcharta der Alpen, ossia la "Carta Sociale delle Alpi", una vera e propria alleanza tra capoluoghi di montagna per affrontare assieme le sfide sociali delle aree alpine. 

    Un documento - sottoscritto martedì 25 marzo a Palazzo Rosso, sede del Comune di Belluno - che formalizza l'impegno delle amministrazioni di Belluno, Trento, Bolzano e Innsbruck a trovare soluzioni in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 a delle problematiche territoriali comuni che solitamente vengono affrontate in modo diverso, sia per strategia che per possibilità economiche.

    «Pensare insieme un futuro migliore», lo slogan scelto, che riassume appieno lo spirito con il quale è stata firmata la Carta. «Siamo gente di montagna, abituata a camminare insieme: è giusto condividere anche le buone prassi che ognuno di noi adotta», ha dichiarato Juri Andriollo, assessore alle politiche sociali del Comune di Bolzano. 

    Per prima cosa, cominciare dal mettere sullo stesso piano le difficoltà sociali comuni ai quattro territori alpini. «Realtà simili dal punto di vista morfologico e geografico», ha ricordato Marco Dal Pont, assessore alle politiche sociali del Comune di Belluno, convinto che l'accordo possa facilitare il confronto tra le diverse amministrazioni e, al contempo, dare nuove risposte al sistema sociale. 

    A coordinare il lavoro degli enti, la Federazione per la Sanità e per il Sociale di Bolzano, presieduta da Wolfgang Obwexer, rete che comprende una sessantina di organizzazioni. «Un momento di confronto importante», ha detto Alberto Pedrotti, assessore alle politiche sociali del Comune di Trento. «Già dai primi incontri abbiamo potuto lavorare su temi molto concreti».

    Calo demografico, invecchiamento della popolazione, giovani, dipendenze e fragilità, inclusione, immigrazione e spopolamento, le priorità dei quattro territori montani. Simili, certo, ma con sistemi organizzativi, economici e normativi diversi, a cominciare dalle Autonomie. 

    Da questo confronto, le future politiche sociali alpine. «Con un unico obiettivo - ha sottolineato infine l'assessore Andriollo -: le persone».