Gesellschaft | Sanità

Mobilitazione degli infermieri, disagi a Bolzano

La categoria protesta contro l'annunciato taglio del plusorario a fronte di una carenza di personale infermieristico all'ospedale San Maurizio.

Entro questa settimana gli infermieri del comprensorio di Bolzano dichiareranno ufficialmente lo stato di mobilitazione in segno di protesta contro la minaccia di un assottigliamento della busta paga dovuto al taglio del plusorario. L'annuncio arriva all'indomani della decisione della giunta provinciale di creare 120 nuovi posti per il personale infermieristico all'interno dell'Azienda sanitaria. „Siamo felici di questa decisione“, commenta Massimo Ribetto del sindacato Nursing Up, „ma bisogna capire dove servono questi posti, quando verranno creati e dove andranno a finire i nuovi assunti.“ Soltanto all'ospedale San Maurizio di Bolzano, secondo la direzione tecnico-assistenziale, occorrerebbero 50 infermieri in più., ma il sindacato ritiene che il fabbisogno reale sia superiore. Intanto le assemblee di questi giorni – sulla questione ne sono state organizzate quattro per discutere la situazione della categoria – stanno causando disagi all'ospedale San Maurizio.

„La situazione è drammatica“, dichiara Ribetto. Per il momento il taglio del plusorario, strumento che permette di sopperire alle carenze di personale attraverso ore aggiuntive svolte dagli infermieri in forze all'ospedale, è stato annunciato ma l'azienda non l'ha ancora ufficializzato. Si parla, spiega il sindacalista, di una o due ore settimanali in meno che in busta paga si tradurrebbero in una riduzione pari a 200 o, rispettivamente, 400 euro lordi. „Se è vero che gli infermieri altoatesini sono considerati dei privilegiati perché guadagnano più dei colleghi nel resto d'Italia, la differenza salariale è dovuta proprio al plusorario." "Nell'eventualità che l'eliminazione del plusorario divenisse definitiva – aggiunge - dovremmo iniziare a parlare dell'adeguamento degli stipendi."

Delle assemblee del personale infermieristico si sono accorti anche gli utenti: mentre i pazienti rimanevano in coda davanti agli ambulatori, nelle sale operatorie, a detta del sindacalista, si rinviavano o annullavano gli interventi. "Ci dispiace che si sia creata questa situazione", afferma Ribetto, "ma la colpa è anche dell'azienda che non ha collaborato, mancando di avvisare l'utenza dei possibili disagi."

La risposta del personale alle assemblee è stata molto positiva, dice Ribetto: "Molti sarebbero pronti a scioperare." Ma di astensione dal lavoro, per ora, non si parla.