Gesellschaft | senza dimora

“Dove vanno a finire i soldi?”

Le strutture per senza fissa dimora continuano a versare in condizioni difficili. Via Comini invasa dalle cimici mentre all’ex Alimarket mancano beni di prima necessità.
Via comini
Foto: Salto.bz

“Mi sono svegliato di colpo, nel cuore della notte. Sentivo che mi stavano pungendo. Ho alzato la maglietta ed erano ovunque”. Il racconto di M. comincia con la sua “fuga” da via Comini, il dormitorio per uomini senza dimora gestito dall’Associazione Volontarius e finanziato dal Comune di Bolzano, preso d’assalto dalle cosiddette cimici dei materassi. Un racconto simile a quello delle decine di ospiti che nel corso dei mesi hanno transitato nella struttura a bassa soglia in cerca di un posto caldo dove passare la notte. La gestione risulta da anni problematica: 95 letti ammassati in un unico stanzone, costi di gestione altissimi (si parla di centinaia di migliaia di euro all’anno, ma le cifre esatte non sono state ancora fornite, nonostante i ripetuti solleciti di salto.bz alle istituzioni competenti), le pulizie relegate agli utenti stessi, i servizi inadeguati e spesso inutilizzabili a causa delle condizioni igieniche precarie tanto che “rischi di uscire dalla doccia più sporco di prima”, scherza ma non troppo S. 
 


Se le condizioni strutturali ormai sono ben note, anche grazie alle testimonianze dirette degli stessi utenti che ne hanno usufruito, meno conosciuta è la presenza dei fastidiosi insetti ematofagi che popolano i materassi e le crepe dei muri del dormitorio, collocato in quel fazzoletto di cemento in periferia dove vengono ghettizzati gli indesiderati della città-salotto assieme a chi dimora nei vicini capannoni dell’ex Alimarket ed ex Lemayr, strutture industriali senza finestre e dai costi esorbitanti che in molti, pena la strada, sono costretti a chiamare casa.


A detta degli utenti più navigati, quello delle cimici in Via Comini, è un problema che si ripete da diversi mesi senza che sia mai stato davvero risolto. “Per forza - spiega ancora M. - la disinfestazione si limita ai soli muri, ma i materassi e i cuscini, dove dimorano perlopiù le cimici, non sono mai stati cambiati in tutti i mesi in cui sono stato. Dormire per me era diventato impossibile. In diversi - continua M. - hanno preferito lasciare la struttura e ripararsi sotto i ponti. Ma io ho un lavoro, non potevo permettermelo, per questo ho fatto richiesta all’ex Alimarket, anche se dovrò lasciarlo entro il 30 aprile, l’ultimo giorno di apertura del dormitorio”.

 

Una parte dell’ex Alimarket, è stata negli ultimi mesi adibita a centro diurno e dormitorio maschile e sin da subito, sotto la gestione della Croce Rossa, ha mostrato pecche non indifferenti, nonostante - anche in questo caso - i lauti finanziamenti stanziati dal Comune di Bolzano per la sua messa in funzione. Le cimici, almeno qui, devono ancora arrivare ma i problemi che vi abbiamo raccontato gli scorsi mesi continuano a sommarsi, a dispetto delle promesse e delle vaghe rassicurazioni della Politica.


Il centro diurno dovrebbe fornire agli utenti, oltre al pranzo quotidiano (preconfezionato, di scarsa qualità e quantità), servizi quali doccia e lavanderia, nonché un luogo dove ripararsi durante il giorno e riposarsi dopo una notte passata all’addiaccio o in strutture sovraffollate. 
Se il servizio lavanderia è stato conquistato dopo una lunga battaglia portata avanti (tra polemiche e sospensioni dal sapore di vendetta), da parte dei volontari del centro, la cura personale presenta tutt'oggi degli ostacoli non indifferenti. Manca tutto: dagli asciugamani ai kit igienici. Alcune docce, poste in un container all’esterno, sono inoltre fuori uso. Ad arrancare è persino il servizio di distribuzione di bevande fredde e calde, che dovrebbero essere a disposizione degli utenti durante l’intero arco della giornata.


Anche in questo caso, sono i volontari - a proprie spese - a “metterci le pezze”, sopperendo alla negligenza, come si evince dalle loro chat, di chi è pagato per gestire il servizio. “Oggi non c’erano nemmeno i bicchieri di carta. Dove vanno a finire i soldi?” si chiede una volontaria. “Hai ragione - ribatte una seconda - fortuna avevo degli asciugamani in macchina”.

 

Del parere diverso, la direttrice dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, Liliana Di Fede, secondo la quale il problema presenterebbe dimensioni ridotte rispetto a quanto raccontato (e documentato) dagli utenti e dai volontari di entrambe le strutture: "Via Comini completamente invasa dalle cimici? Ho qualche dubbio - ribatte -. Sono a conoscenza del problema, a volte si pone, ma c’è una continua collaborazione anche con l’Azienda sanitaria per gestirlo non appena si presenta e regolarmente si effettuano le sanificazioni necessarie. Così mi ha assicurato Volontarius. Sono cose che succedono ma siamo iper precisi. Anche i materassi vengono cambiati - sostiene Di Fede - c’è un deposito intero e non appena viene fatta richiesta si procede con la sostituzione”.


Anche per quanto riguarda l’ex Alimarket, secondo la direttrice il problema andrebbe ridimensionato: “All’inizio della gestione c’erano stati effettivamente dei problemi nella fornitura di shampoo e sapone ma allo stato attuale hanno messo dei dispenser. Ci sono delle forniture regolari - sostiene ancora Di Fede - a Bolzano non ci sono problemi per garantire cracker, saponi e piccole altre cose a chi ne ha bisogno. Sugli asciugamani non ho approfondito ma può essere che si verifichino alcuni problemi episodici, un po’ come capita a casa nostra quando dimentichiamo di far partire la lavatrice. Ma dal punto organizzativo generalmente queste cose non succedono: ribadisco che non è un problema garantire questo tipo servizio”, conclude la direttrice.