“Una batosta per tutti”
salto.bz: Di Biasio, coordinatore locale di Sinistra-Die Linke, queste elezioni europee hanno segnato per la sinistra il peggior risultato di sempre, in Alto Adige avete preso solo lo 0,8%, si ricomincia con l’ennesima resa dei conti?
Luca Di Biasio: È stata una batosta per tutta la sinistra a livello europeo che è stata falciata praticamente ovunque. Fa specie pensare che Mélenchon poteva arrivare alla soglia del ballottaggio alle presidenziali in Francia e che ora non riesce ad agguantare nemmeno il 7% alle comunitarie. Tsipras in Grecia convoca elezioni anticipate, anche in Germania la Linke è andata male. E noi, in Italia, che già eravamo deboli scendiamo ancora. Io dico che serve un unico partito ecosociale ma già prevedo veti trasversali.
In chiave europea i Verdi italiani sono stati abbastanza chiari su questo.
E a cosa è servito? Era necessario far saltare il tavolo a cui ci si era seduti insieme per cercare un accordo? Strategicamente è una scelta che ancora non comprendo. La compagine italiana ambientalista non ha giovato dell’onda verde ed è rimasto sotto la soglia del 4%. Insieme probabilmente avremmo potuto farcela. Il gruppo Verde in Europa ha un elettorato trasversale, non a caso, del resto, Ska Keller ha già aperto a un’eventuale alleanza con la Cdu in Germania. I Verdi hanno i loro principi ma sono evidentemente collocabili sia in un’area di centrodestra che in una di centrosinistra.
Avete scontato il frastagliamento delle sigle degli ultimi anni?
È per questo motivo che ora, e lo dirò ai vertici nazionali a Roma, non dobbiamo cambiare il nome. La sigla si tiene anche quando si perde. Dobbiamo ridare una struttura solida alla sinistra, ripartendo anche dal mondo dell’associazionismo. Detto questo è evidente che in Europa spira un vento di destra e che non è un periodo storico favorevole per la sinistra. Ma noi dobbiamo tenere fermo il punto.
Crede che molti dei vostri elettori si siano spostati sul Pd per arginare la Lega di Salvini?
Sicuramente qualcuno dei nostri si è turato il naso e ha votato il Partito Democratico per questo motivo, sì.
Per le comunali del 2020 a Bolzano come farete per contare?
Non partendo da una posizione di forza siamo aperti a un dialogo trasversale con le forze politiche che vanno dal Team Köllensperger, con cui sul piano dei diritti c’è sintonia, al Pd ai Verdi.
Purché non si ricandidi Caramaschi?
Per noi una candidatura di Caramaschi è irricevibile, solo il “Daspo urbano” è sufficiente, per quel che ci riguarda, per non appoggiare l’attuale sindaco. Di questi tempi c’è bisogno non di un tecnico ma di una figura politicizzata al massimo perché lo scontro è ideologico. Serve un cambiamento in Comune e serve per tutti i cittadini. Ci piacerebbe finalmente avere a Bolzano una giovane donna come sindaco.