“Contratti peggiorativi: non ci stiamo”
Una nuova manifestazione, prevista per venerdì 15 settembre 2023, è stata lanciata delle rappresentanze sindacali dei dipendenti provinciali.
Ad annunciarlo è l'Organizzazione Sindacale Autonoma AGO, che a oggi conta 1500 iscritti, al termine della clausura estiva che si è tenuta ieri, mercoledì 26 luglio, alla Gasthaus Lipp di Perdonig.
La marcia di protesta, che partirà alle ore 15:00 da via Museo, di fronte al Museo Archeologico, per raggiungere il palazzo Widmann, nasce dal malcontento per la rilettura del contratto collettivo intercompartimentale, che interesserà circa 45 mila lavoratori del settore pubblico, firmato a maggio dai sindacati confederali ma che, per AGO, sarebbe solamente peggiorativo dal punto di vista sia giuridico che economico.
“Non abbiamo firmato questo contratto perché non solo non incide dal punto di vista economico sul personale in servizio ma fissa nuove regole peggiorative per i nuovi dipendenti dal 2024 – afferma Stefano Boragine, segretario provinciale AGO –. I neoassunti avranno una crescita professionale inferiore ai dipendenti che stanno lavorando, non ci saranno gli aumenti biennali e gli scatti di anzianità. È una contrattazione basata sul risparmio e il contenimento della spesa senza pensare a un vero sviluppo e crescita del personale provinciale. A un certo punto – aggiunge il sindacalista – arriveremo allo scontro tra i due regimi contrattuali. Ai nuovi dipendenti verrà garantito un salario più alto, ma dopo 5-6 anni la curva si interseca con i vecchi dipendenti e comincerà a scendere”.
Abbiamo un bilancio straordinario, è necessario destinare risorse a chi garantisce servizi.
Il sindacato attacca la Giunta provinciale Svp -Lega in quanto non sarebbe stata in grado di cogliere le reali necessità dei dipendenti pubblici che garantiscono il funzionamento dell'apparato tecnico, amministrativo, contabile, sanitario e dei servizi alla persona della Provincia: “Siamo arrivati a inflazione del 18,7% e i dipendenti stanno diventando i nuovi poveri. Quei pochi soldi che sono stati messi a disposizione dal presidente Arno Kompatscher, si era presentato a noi come un mago del bilancio pubblico, non sono sufficienti. Abbiamo un bilancio straordinario, è necessario destinare risorse a chi garantisce servizi. L’attuale classe dirigente è incapace di ascoltare veramente i veri problemi. Ci hanno definito demagogici ma noi contestiamo l'atteggiamento della delegazione pubblica, soprattutto nell'attacco frontale da noi subito nell'ultima seduta, quando ci ci hanno accusato di non aver contribuito all'elaborazione dell'ultimo accordo per fronteggiare il carovita. Il nuovo contratto per l’inflazione del triennio 2019-2021 non soddisfa le nostre aspettative. Gli altri sindacati dicono che è meglio prendere che lasciare, ma questa – conclude Boragine – non è una sintesi vantaggiosa”.