Wirtschaft | barometro IPL

La forbice non si allarga da sola

Se non vedi le disuguaglianze probabilmente la causa sei tu. Come vengono percepite dai lavoratori dipendenti le disparità economiche sul territorio altoatesino.
Foto: Unsplash

All’interno dell’edizione estiva del Barometro, i ricercatori IPL hanno cercato di fare luce sulla percezione delle disuguaglianze economiche e sociali all’interno della provincia di Bolzano.
 Ad essere analizzate, attraverso sondaggi e dati amministrativi, non sono state solo le disparità salariali ma anche le loro possibili cause, a fianco degli strumenti considerati necessari per emergere dal punto di vista lavorativo ed economico.

La politica economica statale e locale adottate da politici e amministratori e gli adeguamenti salariali vengono percepiti dagli intervistati come le principali cause della disparità. L’86% giudica il divario tra “ricchi” e “poveri” in Alto Adige come “relativamente grande” (67%) o “molto grande” (19%), mentre solamente il 14% considera il gap trascurabile. Tra le principali cause della disparità, i lavoratori dipendenti altoatesini sembrano non avere dubbi: tutto quello che il lavoratore dipendente non può determinare. Le politiche economiche nazionali e locali(43%) adottate da politici e amministratori aumentano di 10 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. Seguono le politiche salariali (19%) assieme a quelle fiscali (14%). Le “differenze nelle prestazioni lavorative” (9%) sono solamente al quinto posto.
 

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Lavorare duramente, e avere una buona istruzione non basta. Per la maggior parte delle persone intervistate quello che conta per avere successo è conoscere le persone giuste, essere fortunati, uomini, ricchi di famiglia e capaci di corrompere chi è al potere.

Il sentimento prevalente è quello di una forte disparità nella distribuzione del benessere in Alto Adige fra chi ha tanto e chi ha poco

Per migliorare il benessere economico, secondo i dipendenti intervistati resta necessaria una solida istruzione di base e la formazione continua, creazione di posti di lavoro di qualità, maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro e un sistema fiscale progressivo non disgiunto da una corretta combinazione con i trasferimenti sociali.

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“Il sentimento prevalente è quello di una forte disparità nella distribuzione del benessere in Alto Adige fra chi ha tanto e chi ha poco – spiega la ricercatrice Maria Elena Iarossi –. In un momento difficile come quello attuale i lavoratori intervistati ritengono che, per migliorare la propria posizione sociale, non basti più un solo un singolo fattore determinante, quanto piuttosto che il successo sia favorito dalla combinazione di più elementi congiunti quali l’impegno nel lavoro, una buona rete di contatti e un’adeguata istruzione”.