Sequestrato il campus dell'Euregio
Da ieri sera è sotto sequestro lo studentato dell'Università di Camerino, nelle Marche, inaugurato in pompa magna lo scorso 6 agosto dal Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi. Il provvedimento – che interessa la parte di cantiere per le strutture ancora in fase di consegna – è stato eseguito dai carabinieri in seguito ai controlli che avrebbero rilevato la presenza di lavoratori in nero e il mancato rispetto delle norme di sicurezza. Si tratta degli ultimi due lotti del complesso (che rispetta i criteri CasaClima) realizzato dalla Provincia Autonoma di Trento con il contributo dell'Alto Adige e del Tirolo a due anni dal terremoto nel Centro Italia.
La denuncia della CGIL
La segnalazione è arrivata dalla CGIL di Macerata. Secondo quanto riportato dal giornale online “CronacheMaceratesi”, in un dettagliato articolo di Federica Nardi, già da luglio una ventina di operai irregolari (“tutti italiani e quasi tutti del sud”) si sarebbero rivolti al sindacato per denunciare le loro condizioni di lavoro: senza contratto e senza sapere per chi lavorano, con pagamenti in contanti e l'alloggio in un casolare senza corrente né acqua e forse inagibile. Per quanto riguarda i lavori eseguiti, nelle nuove strutture manca una parte dei rivestimenti interni alle pareti e ai soffitti: prive di isolamento e impermeabilizzazione e senza rinforzi adeguati – a tal punto da muoversi appena vengono sfiorate. Problemi che sarebbero dettati dalla fretta o da ragioni di risparmio, sostiene la CGIL. Ma “l'Università di Camerino non ha alcuna responsabilità” sottolinea con forza il sindacato. In un comunicato, l'ateneo camerte ha ribadito la totale estraneità ai fatti e confida nel lavoro degli inquirenti. "Tutte le opere consegnate rispettano le certicazioni energetiche Arca e CasaClima", ribadisce l'Università duramente colpita dal sisma.
L'appalto della Provincia di Trento
Nell'occhio del ciclone finiscono invece la Provincia di Trento, committente dell'opera, e le aziende trentine vincitrici dell'appalto da 9 milioni di euro, di cui 4,5 milioni a carico della Provincia Autonoma di Bolzano e 300mila del Land Tirolo. I carabinieri hanno messo i sigilli ai due lotti non consegnati, sui sei complessivi, con la fine dei lavori prevista a fine ottobre. I lavori erano stati affidati alla Dallapè costruzioni Srl e alla Ille prefabbricati Srl, entrambe del Trentino, che avevano vinto la gara d'appalto indetta dalla Provincia di Trento per la fornitura dei nuclei abitativi. Una parte del cantiere sarebbe stata però sub-appaltata ad altre aziende, trentine e in parte marchigiane, risultate non in regola durante i controlli delle forze dell'ordine. Ma "Trento era stata informata della situazione", fa sapere la CGIL.