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Centrale Fies, Dro, Trento.

Da eccellente esempio di recupero archeologico industriale a coraggioso centro internazionale di ricerca e produzione delle arti performative. Di Valeria Marchi.
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Foto: Centrale Fies

Centrale Fies è un centro internazionale di ricerca e produzione delle arti performative che ha la propria sede in una tra le più importanti testimonianze di archeologia industriale del Trentino (la centrale idroelettrica della località di Fies – Dro, Trento - costruita nel 1906 e in parte ancora funzionante). Il progetto di riconversione di questi spazi industriali in disuso per 30 anni nasce nel 1993, grazie alla cooperativa Il Gaviale, che lavora sotto diverse forme nell’ambito delle arti sceniche e performative (prima come associazione che nel 1981 inaugura il festival Drodesera, all’interno delle architetture del paese di Dro, poi come cooperativa di servizi e infine come cooperativa di produzione lavoro).

 

Nel 2000 l’azienda Hydro Dolomiti Energia (HDE), proprietaria della struttura, concede a Il Gaviale un comodato d’uso gratuito di utilizzo della centrale e nasce così il progetto di riqualificazione: un primo recupero è sostenuto dalla Provincia Autonoma di Trento e da Hydro Dolomiti Enel (poi HDE) per una cifra totale di 840.000,00 euro. Gli spazi della centrale vengono resi agibili e funzionali alle attività di Drodesera realizzando ambienti di lavoro, sale prove, spazi espositivi e teatrali, magazzini e foresterie. La struttura architettonica, la cui riconversione è a cura dell’architetto Sergio Dellanna, vede la predominanza di materiali in dialogo con l’esistente, secondo criteri di economicità, essenzialità e risparmio energetico: acciaio corten, legno da carpenteria lasciato a vista, vetro, cemento, cartongesso e ferro.

 

Centrale Fies inizia così a produrre energia culturale in una sede che ha molte particolarità e molte potenzialità non sempre facili da gestire, ma sono proprio la posizione geografica isolata rispetto ai grandi centri italiani di produzione e creazione di live arts e la conformazione geologica del territorio che rendono specifica e peculiare l’essenza di Centrale Fies e di Drodesera, il festival di arti performative che l’ha resa nota in Italia e in Europa.
Drodesera rappresenta l’attività più longeva di Centrale Fies ed è tra i festival di arti performative più importanti in Italia e apprezzati a livello internazionale, con 45 repliche di spettacoli e circa 10.000 presenze di pubblico ogni anno (60% locale e 40% nazionale e internazionale).
Accanto al consolidato Drodesera, che nel 2019 è arrivato alla 39esima edizione, nel 2013 nasce Live Works: una piattaforma di ricerca sulla performance a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi, con la collaborazione di Daniel Blanga Gubbay. Si tratta di un bando internazionale aperto ad azioni performative emergenti di diversa natura animato da una politica di curatela, sostegno e diffusione di pratiche artistiche che ampliano la ricerca sul performativo.

 

Centrale Fies è dunque aperta tutto l’anno e sostenuta da un lavoro continuativo di 9 dipendenti e di 25 collaboratori, producendo ricchezza culturale ed economica con un fatturato annuo di 1.300.000,00 €: nel 2000 sono state ospitate le prime residenze artistiche/”augmented residency” che attualmente superano le 400; nel 2007 nasce Fies Factory, grazie al sostegno del MiBACT, un progetto a sostegno della creazione contemporanea italiana e finalizzato a creare uno spazio per lo sviluppo della live art e di incontri tra giovani professionisti e artisti (della Factory di Fies oggi fanno parte l’artista Marta Cuscunà e le compagnie Anagoor e Sotterraneo).

 

Si aggiungono alla Factory, i progetti Enfant Terrible – un programma di educazione e avvicinamento alla performance per bambini che nel 2019 è alla sua nona edizione – coinvolgendo ogni anno circa 300 alunni delle scuole primarie di Dro e Pietramurata con famiglie e insegnanti e Passo Nord, un programma interregionale che nasce da un’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per la creazione di un centro di residenze artistiche del Trentino Alto Adige – Südtirol: Centrale Fies, il Centro Internazionale della Danza, la Compagnia Abbondanza/Bertoni e la Cooperativa Teatrale Prometeo si sono messe in rete per diventare punto di riferimento per artisti nazionali e internazionali e innovare il concetto di ospitalità in regione.

 

Ultimi aspetti fondamentali per comprendere il mondo polimorfico di Centrale Fies sono: da una parte la dimensione internazionale, con il legame di Fies a due importanti reti europee per le arti performative (Urban Heat e APAP) che permettono la collaborazione di 22 strutture simili adibite al teatro, la danza e la performance in 15 diversi paesi; dall’altra, il cuore di Centrale Fies, chiamato appunto Fies Core, che ha il compito di rielaborare la ricerca artistica per sviluppare servizi, prodotti e strategie rivolte sia al settore pubblico che a quello privato.


Salto in collaborazione con KULTURELEMENTE