Bolzano, 430 casi di "povertà sanitaria"
L’aumento della povertà è un fenomeno globale che coinvolge anche le realtà caratterizzate da un benessere diffuso, Alto Adige incluso. In Commissione attività sociali del Comune di Bolzano, l’Osservatorio per le politiche sociali della qualità della vita” due settimane fa ha presentato una ricerca relativa alla “Povertà sanitaria” in città. Chi è povero, infatti, spesso non ha accesso alle cure e all’acquisto di farmaci. Dallo studio emerge un dato che desta impressione: nel 2019 l’Ambulatorio mobile dell’associazione Volontarius ha assistito ben 430 persone. “La presenza di povertà sanitaria nella città di Bolzano costituisce di certo una questione sociale che esige grande attenzione e che richiederà iniziative di impatto sulle singole persone, sulle famiglie, sugli anziani e sulle giovani generazioni”, afferma l’assessore al sociale Juri Andriollo nella presentazione. “Dallo studio – ha fatto notare in un comunicato il consigliere comunale Claudio Della Ratta - emerge in modo evidente la differenza tra la spesa sanitaria annuale di chi appartiene a famiglie non povere: in valori assoluti, i non poveri spendono per i medicinali oltre 4 volte di più dei poveri, correndo anche il rischio di eccedere negli acquisti e di generare vere e proprie forme di spreco”. Ogni anno sono infatti sprecate tonnellate di farmaci ancora validi.
Per contrastare il fenomeno diventa quindi un fattore importante, si osserva nello studio, "la raccolta di farmaci in eccesso da destinare alle diverse realtà presenti sul territorio che operano in prima linea nell’assistenza agli indigenti". E’ il caso di Volontarius che con la “Dimora della Salute” è impegnata già da alcuni anni e in maniera strutturata nel contrasto alla povertà sanitaria nella città di Bolzano. Il progetto ha l’obiettivo di consentire alle persone in difficoltà di accedere alle cure mediche alle persone in difficoltà, e tramite i servizi della “Farmacia solidale” e dell’ “Ambulatorio mobile”.
Nel corso del 2019, si legge nel report, l’Ambulatorio Mobile ha assistito 430 persone con un totale di 846 interventi in 93 uscite e con una media di 10 interventi ad uscita. “Chiunque abbia fatto richiesta di visita durante il turno di Ambulatorio mobile, è stato ascoltato e visitato”, spiega Volontarius. In due anni dall’associazione sono state registrate 642 persone di genere maschile e 25 di genere femminile. Il numero degli uomini nettamente superiore a quello delle donne caratterizza del resto il fenomeno generale delle “persone di strada”.
La maggior parte degli utenti proviene dall’Asia e dall’Africa, e più nello specifico dall’ Africa del Nord e dal Medioriente. L’elevato numero di utenti provenienti dall’Africa e dall’Asia si riscontra anche nei flussi di persone richiedenti asilo (Nigeria, Afghanistan, Pakistan, ecc.) e nel numero di soggetti legati alla cosiddetta Emergenza Nord Africa degli anni passati, composta da individui di origine maghrebina (Marocco, Tunisia, Algeria, ecc.).
Nel 2019 i principali motivi per il quale gli utenti si sono rivolti all’Ambulatorio Mobile erano legati a sintomi influenzali, a traumi e dolori artro-muscolari generali e per medicazioni e bendaggi di vario genere ma anche con disturbi gastrointestinali, cefalee e disturbi dermatologici. Si tratta di patologie tutte strettamente legate alla vita di strada. Non sorprende l’elevato numero di pazienti che si sono rivolti all’ambulatorio mobile anche per disturbi odontoiatrici. Per loro, grazie alla collaborazione volontaria di un medico dentista di Trento, si è potuto attivare un servizio odontoiatrico di base a cadenza bimestrale, che è riuscito ad aiutare 12 persone. Non mancano utenti che si rivolgono al servizio anche per malattie croniche, oppure per semplici informazioni di tipo medico o per la consegna di farmaci generici.
Dalla relazione si evince che per Volontarius il 2019 è stato un anno impegnativo. “L’Ambulatorio Mobile è stato capace di essere da supporto a tutte quelle persone che, per vari motivi, non avevano la possibilità di rivolgersi ad altre figure mediche. Tutto questo grazie all’essenziale e virtuoso impegno dei volontari, senza i quali esso non potrebbe essere operativo. Gli obiettivi posti ad inizio anno, di mantenimento degli standard del servizio, sono stati raggiunti. Ad essi si aggiunge un incremento della fiducia da parte degli utenti di strada, e anche da parte delle altre istituzioni, che vedono il servizio di Ambulatorio Mobile come un valido supporto alle attività svolte”. “Dall’indagine – conclude Della Ratta - è evidente che la questione della povertà sanitaria richiede, come peraltro nel caso di altri problemi sociali, un’azione e un approccio di sistema che metta in dialogo e in rete sinergica le diverse realtà istituzionali da una parte e il mondo del volontariato dall’altra.
In un secondo articolo verranno analizzate le attività della Farmacia solidale di Volontarius.