Il fascino irresistibile delle coincidenze

Io, almeno, non so resistere. Ci leggo, nelle coincidenze, una sorta di invito del caso che si rivela improvvisamente, invitandomi a seguire le sue tracce.
Qual è la mia coincidenza?
Sono al bar, immersa nella lettura di un racconto di Cortàzar. Le Menadi, si intitola. Il protagonista assiste ad un concerto diretto da un Maestro - proprio con la M maiuscola - che il pubblico di gente tranquilla e sonnacchiosa ha imparato ad amare nel corso degli anni. E l’amore si trasforma, pian piano durante la serata, in una sorta di collettiva possessione, in cui “un enorme ronzio d’alveare eccitato incideva a poco a poco sui nervi”, producendo uno stato di febbrile eccitazione dalle conseguenze a dir poco stupefacenti.
Chiudo il libro e mi guardo attorno, assaporando ancora il fascino inquietante delle parole perfette di Cortàzar e mi rendo conto che sul tavolino accanto giace, negletto, il programma tutto spruzzi giallazzurrorosaverde del Bolzano Festival. Una serie infinita di concerti con una teoria di Maestri con la M maiuscola mi chiama, con voce discreta ma ferma.
Io le coincidenze non le butto mai via, soprattutto se me le offre Cortàzar sul tavolino di un bar. Il 29 ho appuntamento col mio primo Maestro e vedremo cosa accadrà.