“Gli insegnanti precari sono stufi”
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Il problema prosegue da anni e ormai sembra essere di natura strutturale. Nella scuola in lingua italiana della provincia di Bolzano mancano insegnati. E non solo. Una fetta considerevole dei docenti assunti è precaria, e quindi ha un contratto a tempo determinato.
Ancora una volta, la Sinistra/die Linke e i 5 stelle vanno all’attacco.“Seguendo da vicino l'avvio dell'anno scolastico – scrive in una nota la Sinistra altoatesina – si è potuto constatare il proclama di 40 ruoli assegnati nella scuola italiana. Meno della metà rispetto ai già pochi 89 del 2023. Scorrendo poi i report dei conferimenti dei contratti a tempo determinato ai docenti precari c’è un'inquietante novità: molti precari storici non si sono nemmeno presentati per la scelta dei posti”.
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Per esempio: i primi tre posti come maestro di scuola primaria sono stati scelti dal primo, dodicesimo e ventiduesimo iscritto in graduatoria. La settima scelta di lettere nelle scuole superiori ha potuto esercitarla il docente precario iscritto all'84esima posizione in graduatoria. “Significa – dice a SALTO Luca Di Biasio – che se c’è una graduatoria, per dire, di 10 persone, e il primo non si presenta perché ci rinuncia in partenza, il posto va magari all’ultimo. E questo perché probabilmente gli insegnanti precari si stanno iniziando a stufare. Oppure alcuni hanno trovato altri posti di lavoro o sono tornati nelle città d’origine”.
La Sinistra, di conseguenza, chiede la fine immediata del precariato scolastico.
“Evidentemente – scrivono ancora i membri della Sinistra – tutti questi insegnanti, che a lungo hanno profuso passione, energia e competenze, si sono logorati. Hanno perso le speranze nella stabilizzazione; hanno capito che non vengono considerati”.
“Se la scuola la stanno portando avanti loro, perché hanno le classi sulle proprie spalle – si chiede Di Biasio – cos’altro devono dimostrare per dire di tenerci all’insegnamento?” -
Sulla stessa linea anche Diego Nicolini, Coordinatore provinciale del Movimento 5 stelle. “Gli educatori in servizio – scrive in una nota – sostituiscono gli insegnanti. Sono però assunti a tempo determinato da cooperative al centro di grandi interessi per le ingenti risorse europee e provinciali che gestiscono per progetti contro la dispersione scolastica, assumendo operatori privi dei titoli e delle competenze prescritte ai docenti e offrendo conseguentemente retribuzioni inferiori, minori tutele e garanzie di equità”.
Secondo l’ex consigliere provinciale 5 stelle, inoltre: "La riprova della scarsa volontà a stabilizzare i docenti precari, con i titoli, ci viene fornita dal contestuale comunicato dell'assessore: 40 insegnanti assunti in ruolo. Lo scorso anno - scrive ancora Nicolini - il suo predecessore Vettorato ne aveva fatti stabilizzare più del doppio. Tre mesi fa, lo stesso Galateo aveva incontrato oltre 200 precari che in tutti i modi sta cercando di allontanare dalla scuola, attraverso bocciature a concorsi che nel resto d'Italia prevedevano l'assunzione immediata, obbligandoli a corsi costosi lontano da casa per rimanere precari e addirittura facendosi beffa dell'annosa discriminazione nei confronti dei docenti della scuola tedesca e ladina. Questi ultimi infatti godono dei diritti sanciti da una norma di attuazione del 2018 che l'intendenza italiana si ostina a non rispettare. Bisognerà fare una nuova norma di attuazione, ha recentemente fatto sapere Alessandro Urzì. Paradossale. Molti docenti precari storici hanno però capito l'antifona e quest'anno hanno disertato le nomine a tempo determinato. Ma di questo nessuno ne parla. Tanto meno i sindacati".
Il grave problema dei…
Il grave problema dei sindacati e delle forze politiche è non essersi mai interessati alla valorizzazione degli insegnanti. Possiamo anche risolvere il problema del precariato ma rimane il tema: gli insegnanti devono essere formati, consapevoli, forti. Meno formazione si ha, più la scuola perde di valore e appeal. E poi certamente: in questa provincia c'è la grande differenza di trattamento tra insegnanti ladini, tedeschi e italiani. Ma il problema del precariato è più presente nelle scuole tedesche e ladine. O per meglio dire: quello degli insegnanti con titoli. Quindi, il problema va risolto diversamente non con sanatorie, ma comunque, dando a tutti pari opportunità. Che non c'è né in questo né in altri aspetti.