Gesellschaft | Classifiche

La città del benessere?

Secondo la classifica BenVivere stilata da Avvenire, Bolzano è prima per “generatività” - che misura la qualità delle relazioni, della vita affettiva e di quella sociale.
3 Blick vom Turm auf Bozen und das Etschtal gegen Meran
Foto: ©Oswald Stimpfl

Cosa fa di un territorio un posto ideale in cui trascorrere la propria vita? Per il terzo anno consecutivo uno studio del quotidiano “Avvenire” con la Scuola di Economia Civile tenta di rispondere a questa domanda, misurando il cosiddetto benessere “multidimensionale” – in cui alle tradizionali variabili legate alla salute, alla disponibilità di un lavoro e al patrimonio, si aggiungono la qualità delle relazioni, della vita affettiva e sociale. E anche quest'anno al primo posto resta Bolzano, anche nella seconda classifica che valuta la “generatività in atto” nelle varie province italiane. Secondo Avvenire

se il “benessere multidimensionale” potrebbe essere interpretato come un’immagine statica, uno scatto su una fase della vita personale o di una comunità, il concetto di generatività cerca di spingere l’obiettivo nel tempo, guardando anche al passato e soprattutto al futuro, per cogliere l’aspetto dinamico del nostro benessere e quindi della nostra felicità: quello legato al “senso” delle cose che facciamo, al loro significato, e quindi alla nostra capacità di “metterci in moto”.

La classifica mette in ordine le province più capaci di catturare questa nuova dimensione “che da individuale si fa collettiva. E alla quale contribuiscono la nascita di startup innovative, la riduzione del numero dei giovani Neet, la crescita delle iniziative dal basso – quelle capaci di coinvolgere la società civile come i cash mob e le banche del tempo – o, ancora, il tasso di nuzialità e natalità”.

Bolzano – che guadagna 1,62 punti percentuali rispetto all’anno precedente –, Trento e Verona continuano a svettare nella classifica della “Generatività in atto”, mentre la parte più bassa è occupata ancora una volta dalle province della Sardegna (Oristano, Nuoro, Sud Sardegna). Secondo i ricercatori Lorenzo Semplici e Dalila De Rosa, “esiste una robusta associazione tra generatività da una parte (intesa come combinazione di creatività e capacità di incidere positivamente sulle vite altrui) e soddisfazione e ricchezza di senso di vita, resilienza, partecipazione civica e capitale sociale dall’altra”. La generatività incide in positivo sull’occupazione giovanile e la crescita delle imprese artigiane, ed è dunque “un fattore di convergenza rispetto alla resilienza e al lavoro: province con un passato più generativo riportano una crescita maggiore”.