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L'indipendenza passa dagli investimenti

Alla conferenza Donne e Finanza le relatrici hanno illustrato la necessità di consapevolezza finanziaria ed invitato tutte le donne a diventare protagoniste dei propri investimenti
Veranstaltung zu Frauen und Finanzen
Foto: Pensplan Centrum AG/Manuela Tessaro
  • Nel mese dedicato all’educazione finanziaria diverse sono le statistiche che fotografano conoscenze e abilità nella gestione del proprio denaro. Tutte concordano nel sottolineare una profonda disparità di genere: ancora troppe poche donne decidono di investire per il proprio futuro, a causa delle discriminazioni sul lavoro, che incidono sui salari, e degli stereotipi di genere, ancora così impattanti nel processo scolastico e familiare. Insegnanti e genitori, infatti, si rapportano diversamente con ragazzi e ragazze, mentre, fin da bambini, i maschi vengono abituati a paghette settimanali più alte e rapporti diretti con i soldi, per le donne resiste l’idea di dover chiedere di volta in volta, con poche possibilità di autogestione delle somme. E se a casa non si riesce a sviluppare un rapporto autonomo con il denaro anche a scuola i docenti tendono a favorire gli alunni, nella convinzione ben radicata che la matematica sia una materia troppo ostica per le ragazze. Gli effetti di tale percorso educativo si riverberano inevitabilmente anche in ambito lavorativo e pensionistico e, nonostante molto spesso nella gestione familiare quotidiana siano le donne ad avere le redini del denaro, sono sempre loro a guadagnare di meno, ad avere pensioni più basse e a dipendere dal coniuge, il quale non sempre condivide informazioni e preoccupazioni sulla situazione delle finanze familiari. 

    Proprio per tutti questi motivi ieri (27 ottobre) nella Sala convegni della Sparkasse Academy Cassa di risparmio a Bolzano si è svolta, su iniziativa del Centro Pensplan e Fondazione cassa di Risparmio, la conferenza Donne e Finanza, dedicata alla promozione della consapevolezza finanziaria per le donne. 

  • Le speaker: Sara Canali, Astrid Weiss, Linda Gasser, Präsidentin Pensplan Centrum AG Johanna Vaja, Kathrin Pichler, Franziska Maria Hack; Foto: Pensplan Centrum AG/Manuela Tessaro
  • In una sala piena di partecipanti la giornalista tedesca Margarethe Honisch ha condiviso la sua esperienza personale, che l’ha portata a pubblicare diversi libri e a fondare la piattaforma Fortunalista, attraverso la quale riesce a diffondere la consapevolezza finanziaria. Troppo spesso, infatti, le donne vengono spinte a mantenere una forte ritrosia per tutto ciò che riguarda i soldi: dalla banale chiacchierata con le amiche, alla contrattazione dello stipendio, alla non conoscenza dei conti correnti in famiglia, le donne devono acquisire sicurezza e fiducia, distruggendo la figura patriarcale della signora ben educata che non si occupa di soldi. I dati sulle risparmiatrici sono, del resto, decisamente incoraggianti e negli investimenti le donne si dimostrano oculate e attente, mantenendo un rendimento non particolarmente veloce ma costante, senza perdersi in puntate ad altissimo rischio, come accade invece per gli uomini. Gli investimenti passano dalla possibilità di risparmiare, ma anche chi non possiede uno stipendio importante deve iniziare ad accantonare piccole somme, magari percentuali minime, ma continue, come primo passo per un’indipendenza economica. 

     

    Troppo spesso, infatti, le donne vengono spinte a mantenere una forte ritrosia per tutto ciò che riguarda i soldi

     

    Un invito che risulta particolarmente importante se si riflette sulle condizioni che il mercato del lavoro offre alle donne. Come illustra Linda Gasser, consulente in materia del diritto del lavoro, la maternità pesa ancora moltissimo sul percorso femminile e anche in Alto Adige molte donne abbandonano il mondo lavorativo alla nascita del primo figlio, incapaci di conciliare lavoro e accudimento domestico, ancora ben lontano dall’essere diviso equamente tra i partner. Una divisione che vale in ogni campo, per le dipendenti e per le imprenditrici, anche nel settore agricolo, come racconta Astrid Weiss, coordinatrice delle Reti e Cooperazioni F&I, Dipartimento Innovazione ed Energia, Unione Agricoltori Sudtirolesi: solo il 15% delle imprese agricole è gestito da donne in Alto Adige, una forza lavoro creativa e attenta ai cambiamenti, che, però, non sempre trova il giusto spazio in un mondo ancora molto maschile. Ma l’evento ha voluto raccontare anche storie di successo come quella di Sara Canali, imprenditrice altoatesina fondatrice di SHER, marchio di abbigliamento sportivo dedicato alle donne ed eletta nel 2023 da Fortune Italia tra le 50 donne più influenti, con il riconoscimento di Most Powerful Women, insieme a quella di Kathrin Pichler, responsabile del Dipartimento Innovazione e Nuovi Mercati presso Confartigianato Imprese, fondatrice di Wentiquattro, start-up che mira a semplificare la gestione del tempo, e presidente di Wnet, organizzazione che promuove il networking tra donne. 

     

    Sono sempre loro a guadagnare di meno, ad avere pensioni più basse e a dipendere dal coniuge

     

    Nel ricordare le difficoltà che ancora pervadono gli ambienti sociali e lavorativi, tutte le relatrici hanno ribadito con forza la necessità di un cambio di atteggiamento, a partire dalla quotidianità personale, verso il risparmio e verso gli investimenti, invitando le donne a diventare protagoniste e ad informarsi fin da subito sulle proprie prospettive future. Stipendi e pensioni generalmente più basse, del resto, relegano ancora le donne ad un maggior rischio di dipendenza ed indigenza e saper accedere agli strumenti finanziari diventa, sempre di più, una capacità indispensabile.