Politik | Quale futuro per la legislatura?

La 'scelta di Arno': nei social network si discute...

A prevalere sono i giudizi positivi. Ma sulle reali possibilità che la mossa a sorpresa di chiedere la fiducia possa sbloccare la situazione emergono numerose perplessità.

La decisione a sorpresa di Arno Kompatscher di porre la 'fiducia' sul bilancio preventivo della provincia  è stata molto commentata, soprattutto su facebook. 

Alle sintetiche ed entusiastiche attestazioni di stima - "grande Kompatscher!" (Luigi Gallo), "Bravo!" (Klaus Winkler), "Weiter so!" (Michi Agreiter) - si affiancano riflessioni più articolate in merito al gesto del Landeshauptmann. 

Per Renato Palaia "Kompatscher si è dimostrato ammirevole e coraggioso, esprimento concetti chiari che lo obbligheranno a comportamenti conseguenti". Palaia osserva anche che "ormai è chiaro che eventuali nuove elezioni non convengono né a maggioraranza né all'opposizione, con l'unica eccezione del Movimento 5 Stelle" e che "l'impegno moralizzatore di Kompatscher ha allineato quasi tutti i partiti sulla stessa posizione".

In merito allo smarcamento di Kompatscher rispetto ai gruppi di potere che negli ultimi giorni hanno esercitato una forte pressione spingendolo ad un rimpasto in giunta Ugo Bellò osserva "le lobbies che condizionano la politica ci sono da sempre, se Kompatscher le sfida vuol dire che non vuole essere condizionato e merita la fiducia dei cittadini"
Ma su questo versante il gesto di porre la fiducia in consiglio provinciale non raccoglie giudizi unanimi. 
Per Luca Marcon infatti si tratterebbe di "un gioco delle parti all'interno della Svp". Marcon si interroga: "il merito di Kompatscher è quello di aver fatto la voce grossa?"; e subito si risponde: "fino a ieri quello che scriveva Dolomiten andava bene a tutti...".  

Nel dibattito interviente anche Mateo Taibon, prima proponendo una considerazione sul carattere manifestato da Kompatscher ("dieser LH überrascht mich, der oft als 'grau' hingestellte Kompatscher hat weit mehr politisch eigenständiges Format als ein Luis Durnwalder"). E poi facendo anch'egli riferimento ai rapporti di forza tra le lobby interne della Stella Alpina: "se c'era anche Tommy (Widmann ndr) nella giunta [Kompatscher] viveva più tranquillo..."

Dal versante specificatamente 'renziano' Ilaria Piccinotti esprime però la sua perplessità sulla complessità della situazione per Arno Kompatscher: "mai avuto dubbi sulla sua capacità di esercitare leadership, chissà però se sarà sufficiente..."

Chi non ha peli sulla lingua a questo proposito è Stefano Sgorbati: "quella di Kompatscher è una grande mossa tattica: se ha fegato e preme finalmente l'acceleratore potrebbe dare la polvere al vecchio aristocratico e omertoso vecchio sistema coperto dai pupari Ebner...".

Ai commenti si intrecciano anche battute espresse in dialetto (Peter Ploner: "am besten Herr Kompatscher umbilden die Olten ausn schmeißen"); al quale ribatte Christoph Noggler: "bevor ma do Net ausmistet , weart des gstonk nia aufhern; load tuat miar der Landeshauptmann".

Il dibattito è completato dalle posizioni espresse da Dado Duzzi e Michele Buonerba. 

Per Dado Duzzi "Kompatscher giustamente riporta la questione sul terreno politico" e l'unico partito "che sta avendo un confronto interno, seppur drammatico, e viene sottoposto ad una gogna mediatica". Duzzi ritiene inveche che "per tutti gli altri partiti, della maggioranza e ancor più dell'opposizione, stiamo assistendo ad un assordante e vergognoso silenzio e all'assenza totale del confronto non solo interno, ma anche e soprattutto con il loro elettorato". Duzzi conclude dicendo che "fa bene Kompatscher a chiedere la fiducia, così vedrà finalmente su chi, fra i suoi, potrà veramente contare".

Il giudizio positivo sulla scelta di Kompatscher non è condiviso da Michele Buonerba
"Kompatscher mi pare sulla difensiva" - afferma Buonerba - "perché dimostra di temere l'Athesia"
Buonerba ritiene che "minacciare la crisi di giunta non serve perché tanto non ci sarà visto che quasi nessuno del Consiglio vuole andare a votare" e che "solo i fatti potranno far cambiare opinione ad una popolazione sfiduciata da tutta la politica".