Politik | Pd

Turbolenze a Laives

Dopo Debora Pasquazzo anche Emilio Corea esce dal gruppo consiliare del Pd: “Io vicino alla giunta Bianchi? Falsità”. Huber: “Decisione concordata, rapporti ormai logori”
Corea, Emilio
Foto: Stefano Caporelli

Lo strappo alla fine si è consumato. Emilio Corea lascia il gruppo consiliare del Pd di Laives e in un comunicato stringato inviato alla dirigenza nazionale e provinciale del Partito democratico spiega le sue ragioni: “Viste le polemiche e i malumori che hanno coinvolto la mia persona a proposito della permanenza all’interno del gruppo consiliare PD di Laives, al fine di evitare ulteriori contrasti e per ricreare un clima di serenità e armonia che agevoli l’attività politica del partito, ritengo doveroso fare un passo indietro e uscire dal suddetto gruppo consiliare e confluire nel gruppo composto dai consiglieri Giorgio Zanvettor (Verdi), Dario Volani (Fides) e Debora Pasquazzo (alle comunali 2015 la più votata del Pd, ndr). Ribadisco in ogni caso la mia vicinanza e amicizia con i vertici provinciali e nazionali del Partito Democratico”.

Normali discussioni all’interno di un gruppo possono degenerare, io le ho subite e a un certo punto ho deciso di non subirle più, perciò mi sono fatto da parte, credo che la politica vada fatta con serenità

Corea, terzo candidato dem per numero di voti presi all’ultima tornata elettorale, aderirà quindi al gruppo misto “Insieme per Laives”. Il direttivo cittadino aveva evocato l’espulsione dell’ex capogruppo accusandolo in particolare di essere troppo vicino alla giunta guidata da Christian Bianchi, “cosa nient’affatto vera”, chiarisce su salto.bz Corea, “normali discussioni all’interno di un gruppo possono degenerare, io le ho subite e a un certo punto ho deciso di non subirle più, perciò mi sono fatto da parte, credo che la politica vada fatta con serenità”.

 Sull’uscita di Corea si è espresso anche il segretario provinciale del Pd Alessandro Huber: “Come auspicato dal gruppo Corea si è staccato, ma rimanendo sostanzialmente nell’alveo del Pd a livello nazionale e provinciale. Un esercizio di mediazione e una presa di responsabilità per restituire serenità e favorire un lavoro di opposizione al sindaco Bianchi. Si tratta di una decisione concordata, possiamo definirlo un ‘win win, i rapporti personali erano ormai insostenibilmente logorati”.