Mozione di sfiducia non convince il centrodestra

Durante la conferenza stampa Carlo Vettori e i suoi colleghi ne erano sicuri: “Possiamo contare sui loro voti”. Anche se i tre consiglieri di Alto Adige nel Cuore non erano tra i 13 firmatari della mozione di sfiducia consegnata giovedì scorso dalla Lega Nord – quando fosse arrivato il momento di votarla, Alessandro Forest, Gabriele Giovannetti e Francesco Mafrici avrebbero detto di “sì”. Almeno secondo Vettori & Co. Un’altra questione invece è se anche i due consiglieri di Forza Italia, Enrico Lillo e Franco Murano, si uniranno al grido di “Spagnolli a casa”. “Forse”, l’ipotesi della Lega.
Una precisazione sulla posizione del gruppo consiliare del centrodestra Alto Adige nel Cuore-Forza Italia arriva sabato sera. In un comunicato, il consigliere Lillo chiarisce: “Intendo far sapere che non abbiamo alcuna intenzione di farci ‘tirare per la giacchetta’ da chicchessia. Quando arriverà in Consiglio la mozione di sfiducia, decideremo cosa fare e come farlo”. Piuttosto aspro l’attacco di Lillo nei confronti della Lega: “Questo continuo volersi sostituire al nostro pensiero con dichiarazioni a mezzo stampa circa quelle che sono le nostre intenzioni, non aiuta certamente. Oltre a dare un po’ di notorietà sulla stampa, servirà solo a ricompattare la maggioranza, che si vanterà del risultato per snobbare ancora di più l’opposizione”. E prosegue, frenando l'euforia leghista di tornare alle urne: “Tutti sono consapevoli che nuove elezioni con l’attuale legge elettorale, serviranno solo a far spendere soldi e a consegnare la città nelle mani del Commissario per diversi mesi, con le intuibili conseguenze negative che si ripercuoteranno su tutti i cittadini”.
Mentre Enrico Lillo chiarisce la posizione del suo gruppo consiliare per quanto riguarda la mozione di sfiducia della Lega, Gabriele Giovannetti chiede chiarezza circa un altro argomento. “Lunedì depositerò in consiglio comunale una mozione volta alla modifica dello Statuto di Bolzano”, annuncia il giovane consigliere di Alto Adige nel Cuore. Concretamente, l’obbiettivo è di modificare l’art. 22 comma 5 dello statuto, “che non consente un reale voto di astensionismo”, precisa Giovannetti. “Come ha anche dimostrato la recente votazione sul PRU di via Alto Adige, l'effetto che si realizza con l'attuale previsione è fortemente diversivo: l'accordo non è stato approvato nonostante i Sì fossero 22 contro 19 No. I tre voti di astensione hanno comportato la bocciatura del progetto perché per via dell'attuale formulazione gli astenuti finiscono per venire conteggiati insieme ai voti contrari.” Attualmente, l’art. 22 comma 5 regola che:
“Salvo che sia diversamente previsto dalla Legge, le proposte si intendono approvate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. A tal fine non si computano i/le Consiglieri/e che dichiarano di non volere partecipare al voto. Nelle votazioni a scrutinio segreto le schede bianche o nulle si computano nel numero dei/delle votanti”.
La proposta di Giovannetti prende a modello il regolamento interno della Camera dei deputati, “che nella sua formulazione consente la corretta interpretazione del voto di astensione”, spiega il consigliere. E propone di cambiare la formulazione del rispettivo articolo nel modo seguente:
“Salvo che sia diversamente previsto dalla Legge, le proposte si intendono approvate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. A tal fine sono considerati presenti coloro che esprimono un voto favorevole o contrario. Nelle votazioni i voti di astensione, le schede bianche o nulle si computano nel numero dei/delle votanti.”
Oltre agli esponenti del gruppo Alto Adige nel Cuore-Forza Italia, anche i rappresentanti della Lega Nord si sarebbero già espressi a favore della proposta.