Umwelt | mutamenti climatici

E se "a qualcuno piace caldo"?

Un gruppo di scienziati del clima assegna ogni anno un premio speciale alla persona o all'organizzazione che più ha fatto per negare il climate change.
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Foto: upi
Anche l'ironia può essere uno strumento efficace contro i cambiamenti climatici. La pensa così un gruppo di scienziati riuniti nel comitato scientifico del sito Climalteranti.it, ideato dal docente del Politecnico di Milano Stefano Caserini per dare continuità all’analisi critica delle voci negazioniste sul climate change. Climalteranti.it ogni anno assegna il premio "A qualcuno piace caldo": dal 2007, questo prestigioso riconoscimento va “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”.
Sulla base delle segnalazioni - che possono essere inviare da chiunque alla segreteria di redazione del blog - il comitato scientifico identifica 10 finalisti, tra i quali individuare il "negazionista assoluto". Nel 2016 (l'anno a cui fanno riferimento le pubblicazione e le segnalazioni "premiate" nel 2017) è però successo un fatto eccezionale, forse un "evento estremo" al pari di tutti quelli che i cambiamenti climatici rendono più frequenti anno dopo anno: il riconoscimento è stato assegnato per la prima volta ex-aequo a due soggetti, che sono l’associazione Amici della Terra e la RAI (Radio Televisione Italiana).
Le motivazioni spiegano la scelta: ad Amici della Terra, il premio è stato assegnato "per la continua pubblicazione, nella propria Newsletter L’astrolabio, di articoli che con argomenti deboli se non infondati cercano di mettere in discussione i capisaldi della scienza del clima, la serietà del lavoro degli scienziati che lavorano ai rapporti IPCC, e le preoccupazioni per il riscaldamento globale del Pianeta".
Alla RAI "per aver interrotto Scala Mercalli, l’unica trasmissione esistente nel suo palinsesto in grado di informare in modo adeguato e approfondito sul tema del cambiamento climatico e altri temi ambientali scottanti, venendo meno al suo dovere, come servizio pubblico, di far conoscere i problemi del nostro tempo".
 
E siccome il negazionismo continua, nel comunicato di Climalternati.it viene citato un articolo su Astrolabio di Giovannangelo Montecchi Palazzi, uscito il 14 settembre del 2017, che "sponsorizza acriticamente le stime economiche dello statistico danese [Bjorn Lomborg, ndr] e non è neppure capace di scrivere correttamente i nomi dell’IPCC (chiamato 'International Panel for Climatic Changes' e non Intergovernmental Panel on Climate Change) e dell’UNFCCC (chiamata 'Framework Conference on Climatic Changes' e non Framework Convention on Climatic Change). Per quanto riguarda la RAI, invece, il comitato scientifico di Climalteranti.it si era già speso con un appello contro la chiusura di Scala Mercalli, la trasmissioni curata da Luca Mercalli che nel 2015 e nel 2016 aveva portato in tv per due mini cicli i temi del riscaldamento globale: "Riteniamo, in un contesto in cui il dibattito su temi scientifici e ambientali è sempre più popolato da bufale imbarazzanti e populismi di altri tempi, e in cui il ruolo dei social media spinge verso una comunicazione dozzinale, che sia necessario, in particolare da parte della tv pubblica, sfidare il pubblico, renderlo consapevole e curioso anche nei confronti di temi difficili come quelli del cambiamento climatico e, più in generale, della sostenibilità ambientale; e non porsi unicamente obiettivi di mera audience a cortissimo termine" avevano scritto in un appello.
 
L'ironia, quindi, serve a mascherare la denuncia: come dimostra la scelta, che si ripete ogni anno, di assegnare il premio subito dopo il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici: nel 2017, è successo il 13 settembre, quando l’estensione è stata pari a 4,64 milioni di chilometri quadrati. L’ottavo valore più basso mai registrato nei 38 anni di osservazioni.