Kultur | Il progetto

“Come una bici, ma con due corridori”

Tandems: l’idea delle prof Leitolf e Cordin punta alla professionalizzazione degli studenti unibz. Progetto pilota: azione di poster art con Miriam Governatori Leonardi.
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Opening the Pill
Foto: Giulia Cordin

Un progetto che mette in stretta relazione il mondo dell’arte a quello del lavoro, permettendo a giovani studenti di evolvere il loro percorso artistico attraverso il reciproco scambio d’esperienze, sviluppando collaborazioni esterne volte proprio alla loro professionalizzazione. È questo il principio cardine del format Tandems, nato nell’alveo di Studio Image, uno dei quattro studi del corso di laurea in Design e Art dell’unibz curato dai docenti Eva Leitolf, artista e fotografa; Giulia Cordin, designer e grafica; e German A. Duarte, teorico dei media.

Proposta pilota di Tandems è stata l’azione di poster art per la promozione di Opening the Pill, un simposio performativo andato in scena dal 17 al 19 novembre presso il Museion con il fine di esplorare il concetto di dipendenza e la salute mentale come tecnologia. “In questo caso specifico - spiega la professoressa Cordin - ho lavorato al progetto come membro dell’Art Club di Museion, collaboro infatti con il dipartimento curatoriale per sviluppare attività parallele alle mostre del museo e con Opening the Pill cercavamo una prima esperienza che aprisse al pubblico una serie di interrogativi, creando interesse intorno all’evento. L’intento è quello di mostrare come il mondo dell’arte provi a offrire risposte, strumenti, pratiche senza voler giudicare o entrare nel merito di cosa sia giusto o sbagliato ma piuttosto innescando un confronto con la cittadinanza rispetto a un problema rilevante nella nostra società”.

 

Di qui la trovata dei manifesti apparsi alle fermate degli autobus per le strade di Bolzano. “I poster - prosegue la docente - ci sono sembrati lo strumento più efficace per entrare nel tessuto urbano. 9 di queste stampe sono state posizionate in diversi quartieri della città fino a Casanova e Oltrisarco. Il progetto, del resto, non aveva il proposito di essere esclusivo, riservato al centro o alle zone intorno al museo, ma voleva coinvolgere anche la periferia così da intercettare pubblici diversi, che è anche il motivo per cui è nato Art Club, e cioè per portare all’interno del museo voci differenti, persone che sono attive sul territorio ma che non sono necessariamente legate in modo diretto all’arte contemporanea”.

 

L’estro creativo dietro i disegni esposti nello spazio urbano del capoluogo nonché affissi nell’ingresso principale di Museion è quello di Miriam Governatori Leonardi, studentessa della Libera Università di Bolzano ed ex allieva di Studio Image, coinvolta da Cordin che insieme alla giovane artista ha curato il progetto: “Le opere di Miriam sono molto potenti, radicali, quasi brutali, non cercano di coccolare l’occhio del passante, e in questo senso rappresentano una provocazione; siamo continuamente sovraesposti a immagini e contenuti e invece con questi manifesti volevamo arrivare dritti al cuore del messaggio veicolato dall’evento al Museion”.

I disegni - come ci racconta la studentessa della Facoltà di Design e Arte che si è cimentata in una delle sue prime esperienze professionali a livello artistico - “li ho creati negli ultimi anni e sono legati ad eventi personali. Queste illustrazioni si sono rivelate per me anche uno strumento di analisi e autoanalisi che ho ripreso, rielaborato e adattato per il progetto, in cui ho potuto esprimermi totalmente e senza compromessi. Vedere i disegni in giro per la città, soprattutto attraverso gli occhi delle persone che conosco, me li ha resi più belli, in qualche modo. È stato davvero emozionante”.

 

La prossima tappa di Tandems è programmata per settembre, a Berna in Svizzera, con la mostra fotografica dell’altra alfiera del progetto, Eva Leitolf, dal titolo Postcards from Europe, incentrata sul tema della migrazione. La docente ha già discusso con la curatrice dell’esibizione elvetica la possibilità di esporre assieme al suo lavoro anche il progetto di uno studente dell’unibz.

“Cerchiamo di rendere più porosa la bolla accademica, portando il mondo del lavoro dentro l’università, chiedendo agli studenti di collaborare con noi docenti a vari progetti in uno scambio che sia stimolante per entrambe le parti - sottolinea infine Cordin -. È la filosofia del tandem: una sola bici, due corridori e stessa velocità, anche se non si sa chi pedala più forte”.