Gesellschaft | Il confronto

Sanità, i pazienti scelgono l’Alto Adige

Sono sempre di più i trentini che vanno a farsi curare fuori provincia preferendo gli ospedali altoatesini e veneti. In due anni raddoppiati i ricavi in Südtirol.

La qualità della vita sarà migliore in Trentino, ma per quanto riguarda la salute il Südtirol ha qualcosa da insegnare. Malgrado la tanto vituperata riforma sanitaria un dato positivo quantomeno nel confronto con i “vicini di casa” c’è; sono infatti molti i pazienti trentini che decidono di farsi curare fuori dai confini provinciali, puntando sull'Alto Adige o il Veneto.
I nostri ospedali accolgono molte più persone da "fuori" di quante ne escano dal territorio sudtirolese per andare ad usufruire altrove delle prestazioni sanitarie, confermando il saldo in positivo di anno in anno. La provincia di Ugo Rossi, al contrario, prevede di chiudere il 2014 con un saldo negativo tra mobilità attiva e mobilità passiva (e cioè fra i costi di chi decide di ricevere le cure dentro la provincia e quelli di chi sceglie di curarsi fuori) di oltre 16 milioni, pur contemplando segnali di una probabile inversione di tendenza.

Le cifre nello specifico: dalla mobilità attiva si ricaveranno – secondo quanto riportato dal quotidiano L’Adige – in base alle stime della APSS (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari) del Trentino, 45,33 milioni di euro. Per la mobilità passiva il costo è di 60,11 milioni con un saldo negativo di 14,88 milioni che, una volta registrato il consuntivo di bilancio definitivo, potrebbe superare i famosi 16 milioni.

Tutt’altra storia in Sudtirolo, dove il preconsuntivo dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige evidenzia un ricavo di 44,29 milioni (di cui 8,84 sono ricavi da mobilità attiva internazionale), con un attivo di 14,55 milioni. La spesa per la mobilità passiva è invece pari a 29,74 milioni, compreso il costo degli altoatesini che scelgono di farsi curare all’estero - specie nella vicina Austria – la cui cifra ammonta complessivamente a 5,95 milioni.

La differenza con i cugini trentini si riscontra anche sulla “lunga distanza”: negli ultimi due anni, infatti, l’Alto Adige è passato dai 7,86 milioni del 2012 ai 10,52 del 2013, ai 14,55 milioni già citati previsti per il 2014 (quindi quasi raddoppiando i ricavi), con la testa di serie, l’ospedale di Brunico, che con i suoi 7,53 milioni è il maggior “azionario” del saldo positivo provinciale.  

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