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Giustizia, sì alla norma di attuazione

Via libera del Consiglio dei Ministri: dal 1° gennaio le competenze amministrative e organizzative saranno trasferite alla Regione Trentino-Alto Adige.
Il palazzo di giustizia di Bolzano.jpg
Foto: USP

Colpo a segno per l’autonomia: oggi, 29 dicembre, il Consiglio dei Ministri, presieduto da Paolo Gentiloni, ha dato parere positivo circa la norma di attuazione sulla giustizia, con il passaggio del personale amministrativo e organizzativo (esclusi magistratura e dirigenti) alla Regione Trentino-Alto Adige, che potrà poi subdelegare le funzioni alle province di Bolzano e Trento. La norma in questione, elaborata dalla Commissione dei 12, è stata approvata nel corso di una riunione alla quale ha partecipato anche il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher. “Si tratta della dodicesima norma di attuazione approvata nel corso di questa legislatura - commenta il Presidente - un risultato davvero soddisfacente per il quale dobbiamo ringraziare sia i membri della Commissione, sia i parlamentari altoatesini a Roma”.

 

Sono circa 400 i lavoratori interessati dall’accordo, e la Regione, ovvero le due Province, dovrà farsi carico anche dei costi di manutenzione e gestione degli immobili, nonché della fornitura di attrezzature e arredi. “Per quanto riguarda i Tribunali di Bolzano, Trento e Rovereto - sottolineano i due presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi - si parla di una cifra che si aggira attorno ai 20 milioni di euro l’anno, che rientra nell'ambito del contributo delle due province autonome al risanamento del debito pubblico”. Il Landeshauptmann ricorda infine che la delega di funzioni contribuirà “a rendere più efficiente l'organizzazione e l'amministrazione della giustizia, a migliorare le condizioni di lavoro del personale, e dunque a fornire un servizio di qualità più elevata”.

Esprime soddisfazione anche Karl Zeller, capogruppo delle Autonomie al Senato e membro della Commissione dei 12: “Con questa norma di attuazione vengono poste, in Alto Adige, le basi per una giustizia più veloce e più vicina ai cittadini. Si tratta di un progetto pilota, unico in Italia”. Scettico invece Andreas Pöder, secondo cui un trasferimento diretto delle competenze alle due province sarebbe stato più opportuno perché, dice l’esponente di Bürgerunion, “nella sua forma attuale, sarà rafforzata solo la Regione”.