Kultur | Salto afternoon

Per un sì o per un no

Per la regia di Pier Luigi Pizzi debutta al forum di Bressanone la commedia di Natalie Sarraute, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli.
Pour un oui
Foto: Amati Bricciardi

Il sipario si apre su due amici che si ritrovano dopo essersi allontanati senza un vero motivo e ritrovandosi si interrogano sulle ragioni che hanno portato alla loro separazione. Si accorgono così che sono state piccolezze come i silenzi tra le parole dette ma soprattutto l’ambiguità che la comunicazione può assumere attraverso l’intonazione a condurre alla fine della loro amicizia.

È questo il tema centrale della commedia “Pour un oui ou pour un non”, che in italiano potrebbe essere semplicemente tradotto “per un sì o per un no”, ma in realtà il titolo cela tutta la complessità e l’ambiguità delle parole facendo riferimento ad un nonnulla che può cambiare tutto, provocare profonde lacerazioni e ferite insanabili.

 

 

Quest’opera della scrittrice francese Natalie Sarraute arriva in Alto Adige, portata in scena da due grandi attori del teatro italiano come Umberto Orsini e Franco Branciaroli il 30 marzo al Forum di Bressanone alle 20.30 e dal 31 marzo al 3 aprile al Comunale di Bolzano (giovedì 31/3 e sabato 2/04 alle 20.30, venerdì alle 19.00 e domenica 3 alle 16.00) nell’ambito della stagione dello Stabile.

Sarraute è una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento e questa sua commedia mette al centro della scena la forza delle parole e dei silenzi, che se male interpretati possono portare alla fine di un’amicizia in un “gioco al massacro” sospeso tra leggerezza e abisso. Quest’opera concepita dalla scrittrice alla fine della sua carriera, all’età di 82 anni, viene presentata qui in una versione italiana prodotta da Compagnia Orsini e Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Centro Teatrale Bresciano. I due interpreti, Orsini e Branciaroli, si ritrovano dopo tanti anni e diversi spettacoli in cui sono stati egualmente “antagonisti” come nell’Otello di Ronconi nel 1995. A dirigerli alla regia troviamo Pier Luigi Pizzi, che ha anche curato la traduzione italiana, le scene e i costumi. Tre uomini e tre colonne del teatro italiano impegnati dunque in uno spettacolo che rifletto un bilancio di un’amicizia che si fa allo stesso tempo serrato e incalcolabile, con l’avanzare degli anni e l’inevitabile confronto con la morte che si avvicina.

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