Furia in Alto Adige
Si è abbattuta duramente sull’Alto Adige l’ondata di maltempo annunciata. Forti piogge, frane, esondazioni, smottamenti, cantine e garage allagati, strade chiuse: questa l’amara fotografia del weekend appena trascorso. E la situazione resta critica. Fortunatamente fino a ieri sera (30 agosto) non erano stati registrati feriti.
Negli ultimi due giorni gli interventi effettuati dai vigili del fuoco volontari sono stati 400 per un totale di quasi 3000 persone impiegate. 70 invece i vigili del fuoco del corpo permanente impegnati. Nella mattinata di ieri lo stato di protezione civile è stato innalzato dal grado Alfa al grado Bravo (pre-allarme) che viene mantenuto fino alle 13 di oggi, lunedì. “Era giusto dichiarare venerdì lo stato di protezione civile Alfa e quindi mettere in guardia la popolazione e attivare i servizi di emergenza - puntualizza il direttore dell’agenzia della Protezione civile Rudolf Pollinger -. Forse è anche per questo che siamo riusciti a evitare il peggio e a limitare i danni”. Secondo quanto riferito da Günther Geier, vicedirettore dell’Ufficio meteorologia e protezione valanghe, oltre alle piogge molto abbondanti in tutta la provincia, con picchi da 100 a 150 millimetri nelle aree più colpite, si sono verificati temporali che hanno ulteriormente aggravato la situazione localmente. A Bolzano i vigili del fuoco hanno chiuso le passeggiate che da ponte Roma costeggiano l’arginale, mentre a Merano si teme per la piena del Passirio.
Fiumi irrequieti
Una delle località più toccate dal maltempo è stata Chiusa, dove il fiume Isarco è esondato, causando l’allagamento di cantine e garage. La Protezione civile ha invitato la popolazione a lasciare le strade e le piazze pubbliche, e a portarsi nei piani superiori degli edifici. Per chi non aveva dove andare sono stati messi a disposizione i locali della caserma dei vigili del fuoco.
L’evacuazione è toccata anche agli abitanti di Egna, raggiunta nel pomeriggio dall’ondata di piena. Già questa mattina l’Adige ha superato infatti il livello di massima allerta continuando a ingrossarsi. Oltre 320 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Come alloggio d’emergenza è stata aperta la palestra della scuola media in lingua tedesca in via Bolzano. Preoccupa il fatto che, a causa della violenza del fiume, si possa rompere il ponte che collega il paese con la stazione dell’Adige. Sotto osservazione nelle prossime ore la resistenza degli argini tra Bronzolo ed Egna. Sorvegliata speciale resta la Bassa Atesina, dove il monitoraggio è costante.
Situazione critica anche per il traffico ferroviario. La linea del Brennero nel tratto Fortezza-Bolzano è stata chiusa nei pressi di Chiusa e sono stati istituiti bus sostitutivi. Prolungato lo stop per la linea ferroviaria della Val Pusteria tra Valdaora e San Candido. I disagi non sono mancati nemmeno per la viabilità stradale. A causa delle frane sono state chiuse, tra le statali, quella del Brennero (SS12) presso Campodazzo, la statale (SS51) tra Dobbiaco e Carbonin presso Landro e la statale in Valle Aurina (SS621) a Predoi. Chiusa nel pomeriggio anche la A22 tra San Michele e Bolzano Sud.
Paura a Cles
Attimi di tensione ieri mattina per via di uno smottamento che ha coinvolto una carrozza del treno diretto a Trento nel tratto compreso tra le due stazioni ferroviarie di Cles. Le persone a bordo non hanno subito danni e sono state portate in stazione su una delle due carrozze, non travolte dal fango, che componevano il treno, informano i vigili del fuoco di Cles. La Provincia di Trento informa infine che l’allerta rimane su tutto il territorio.