Wirtschaft | uso contante

All'Alto Adige piace il contante

Nell'indagine della BCE le stime sull'uso del contante fotografano l'anomalia del Trentino Alto Adige, unica regione del Nord Italia ad avere percentuali altissime
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Foto: (c) unsplash

Negli ultimi giorni di dicembre è stata finalmente approvata la legge di bilancio per il 2023. Molte sono state le indecisioni e le marce indietro del nuovo Parlamento, che tra emendamenti, proposte presentate e poi ritirate, importanti modifiche in corsa, ha mantenuto aperta la discussione su diversi temi: uno tra tutti l’uso del contante. La nuova manovra ha deciso di innalzare il tetto all’utilizzo del contante per le cifre fino a 4999,99 euro, mentre l’obbligo di moneta elettronica rimane per gli importi pari o superiori a 5000 euro: una nuova modifica, la decima in 32 anni, che non si accompagna, però, alla tanto annunciata riforma sui pagamenti elettronici. Nella sua prima versione alla Camera il disegno di legge prevedeva la cancellazione dell’obbligo di accettazione dei pagamenti tramite dispositivo fino a 30 euro, ma nella versione definitiva tale disposizione è stata eliminata. Nulla cambia, quindi, rispetto al 2022 e sarà ancora possibile pagare con il POS qualsiasi tipo di ammontare. 

Anche nel territorio altoatesino infatti l’uso di banconote si attesta su percentuali decisamente alte, che superano di molto l’80%

Una riforma a metà per una maggioranza che, già appena insediatasi, aveva dichiarato di voler lottare contro le regole sull’uso del contante, considerate troppo stringenti e "imposte dall’alto", nonostante il Consiglio dell’UE si sia pronunciato con favore verso l’estensione a tutti gli Stati membri di un limite di 10000 euro, per ora previsto solamente in caso di segnalazioni antiriciclaggio su operazioni sospette e per le dichiarazioni doganali di valuta; i limiti nei vari Stati sono quindi molto eterogenei ed alcuni paesi, come la Germania, non prevedono ancora un tetto specifico. Durante il periodo pandemico l’uso di carte e POS è aumentato in tutta l’Unione, compresa l’Italia, anche a causa delle restrizioni e della paura del contagio; ma, nonostante si sia assistito ad un progressivo abbandono dei contanti, in alcune regioni resiste la diffidenza nell’affidarsi ai pagamenti elettronici, in un sistema che contribuisce ad arricchire l’economia sommersa e l’evasione. A rivelarlo è uno studio dell’upb (ufficio parlamentare di bilancio) che ha analizzato i dati relativi all’Italia provenienti dal report Study on the use of cash by households della BCE. Nella ricerca si evidenzia come l’uso del contante sia maggiormente diffuso al Centro-Sud con l’eccezione del Trentino Alto Adige: anche nel territorio altoatesino infatti l’uso di banconote si attesta su percentuali decisamente alte, che superano di molto l’80%. Il numero di transazioni con carte varia in base all’età, i giovani sono maggiormente disposti a pagare mediante POS, e in base al genere, con una leggera preferenza degli uomini, che utilizzano i pagamenti elettronici più facilmente ma per importi meno elevati. Mentre in altre regioni d’Italia resistono ancora strumenti alternativi di pagamento, come gli assegni, in Trentino Alto Adige non se ne registra un uso significativo, restando netta, però, la preferenza per i contanti. 

Le stime per il futuro sembrano indicare un aumento delle transazioni elettroniche, nonostante l’ampliamento del nuovo limite vada nella direzione opposta

Lo studio della BCE si riferisce al 2016 e non registra i cambiamenti intervenuti durante gli ultimi due anni in cui, secondo l’indagine sui bilanci delle famiglie, condotta della Banca d’Italia, i pagamenti elettronici sono cresciuti molto velocemente, complice non solo le misure di distanziamento, ma anche i nuovi limiti, gli incentivi, come nel caso del cash back, gli acquisti su internet e la diffusione della tecnologia contactless. Le stime per il futuro sembrano indicare un aumento delle transazioni elettroniche, nonostante l’ampliamento del nuovo limite vada nella direzione opposta. Restano, dunque, le perplessità verso tale ritrosia per POS e carte elettroniche, strumenti ormai indispensabili nella lotta all’evasione.