Kompatscher stoppa Tosolini
Arriva una presa di posizione netta, sebbene espressa tra le righe, del Presidente della Provincia Arno Kompatscher riguardo alla collocazione del nuovo Museo archeologico dell’Alto Adige. Ieri (30 maggio) il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, commentando entusiasticamente il progetto proposto dallo studio di Renzo Piano e commissionato da Tosolini per l’ex INA di ponte Talvera, aveva fatto cenno a una preferenza del Landeshauptmann per la soluzione dell’ex Enel di ponte Druso. Palazzo Widmann non smentisce, anzi, rilancia.
“È stata presentata e consegnata alla Provincia un’ipotesi di progetto per la sede dell’ex INA” fa sapere il Governatore altoatesino, “ma non sarei in grado di fare valutazioni sulla validità del progetto, non ho elementi”. La questione però è un’altra: “Il tema è come sarà definita la proposta, non si capisce ancora bene se sarà una forma di PPP o un’altra modalità”. Indiscrezioni davano per certa una proposta di permuta d'immobili da parte del gruppo di Tosolini. Ma, ricorda Kompatscher, “l’amministrazione pubblica ha delle regole ben precise. Possiamo realizzare il museo secondo gli schemi tradizionali: con l’individuazione del sito, l'inserimento nel piano urbanistico, l'acquisizione del terreno mediante compravendita o esproprio, un concorso di progettazione internazionale, l'appalto dei lavori e il cantiere”, sottolinea il Presidente della Provincia.
Meglio ponte Druso
Oltre allo schema classico dell’ente pubblico che realizza la struttura a spese proprie “c’è poi la possibilità di acquistare una struttura già esistente, dopo una ricerca di mercato e con una gara di evidenza pubblica, se si trova un oggetto che corrisponde al fabbisogno indicato dalla Provincia, può essere acquistato”. Infine, spiega ancora il Presidente, “c’è il partenariato pubblico-privato in cui qualcuno non solo realizza la struttura, ma la gestisce per una fase di tempo, accollandosi rischi di costruzione e gestione, e fa il facility management, con manutenzione e attività di gestione”. Non esiste invece l’ipotesi “ho un piano e compro”, “non è previsto dall’attuale ordinamento giuridico”, taglia corto Kompatscher, che aggiunge: “La nostra attività non dipende dall’arrivo o meno di un progetto, sebbene sia sempre positivo quando arriva un’idea. Noi nel frattempo non siamo rimasti fermi. Lo studio Sinloc ha classificato come primo un altro sito, abbiamo approfondito questo tema e volevamo discuterlo con il Comune di Bolzano. A questo punto discuteremo anche dell’altra ipotesi, per sentire il loro parere, ma con la premessa che bisogna anche chiarire il piano giuridico”.
“L’altra ipotesi” è l’ex Enel di Ponte Druso: “Lo studio Sinloc riporta molti argomenti a favore dell’edificio ex Enel (sotto tutela), per la vicinanza al centro, il previsto trasferimento del carcere e probabilmente della questura, che libererà spazio per uno sviluppo interessante, con le passeggiate del Talvera, la possibilità di attività di ristorazione e di molto spazio all’aperto”. Il Presidente della Provincia si schiera con l'Ex Enel, il Sindaco di Bolzano con l'ex Ina. Chi avrà la meglio?
Chi avrà la meglio? Essendo
Chi avrà la meglio? Essendo ambedue gli edifici, ex Ina ed ex Enel, di proprietà di Pietro Tosolini, il vincitore è solo lui.