Merano e il cambiamento climatico
Si chiama SECAP, acronimo di Sustainable Energy and Climate Action Plan, ed è un’azione mirata, messa in campo dal Comune di Merano in concerto con l’Eurac Research per l'utilizzo dell’energia sostenibile e per la tutela del clima. Si tratta di un Piano già lanciato anni fa sotto il nome di SEAP (Sustainable Energy Action Plan) che ora dovrà essere aggiornato con misure di adattamento alle mutazioni climatiche in corso.
Le fasi del progetto
Si inizia con la valutazione dei rischi climatici e delle criticità dei dieci settori su cui si è scelto di far convergere il focus, ovvero edifici, trasporti, energia, acqua, pianificazione delle superfici, agricoltura e foreste, ambiente e biodiversità, salute, protezione civile e servizi di emergenza, e turismo. Una volta raccolti i dati si passerà all’elaborazione di provvedimenti di contrasto alle suddette criticità, il Piano vero e proprio a cui lavoreranno l’Ufficio ambiente del Comune sarà affiancato da Marc Zebisch, direttore dell’Istituto per l’osservazione della Terra presso l’Eurac e dal suo team, chiedendo anche il parere di esperti dei singoli settori.
Peter Laner dell’Eurac, che effettua l’indagine assieme alle colleghe Miriam Weiß e Kathrin Renner, spiega che verranno messi a fuoco i diversi problemi e individuati i pericoli e i rischi più concreti, come l’afa e la siccità, le piogge intense e le tempeste oltre che identificati i futuri rischi che i mutamenti climatici potranno generare e il grado di criticità di ogni singolo settore. Poi verrà redatto un preciso rapporto sui provvedimenti già attuati per far fronte alle conseguenze del nuovo clima e sugli interventi che gli esperti consigliano di programmare”. Ci saranno anche seminari sui singoli temi aperti al pubblico, finché il prossimo inverno il cosiddetto Piano di azione arriverà in consiglio comunale.
Come fa notare l’assessora meranese all’ambiente Madeleine Rohrer “il cambiamento climatico è da tempo già in atto e le conseguenze si notano tutte - che si tratti di smottamenti o esondazioni in caso di prolungato maltempo o della diffusione di nuovi insetti come la zanzara tigre. Perciò il Comune di Merano ha bisogno di elaborare una strategia di adattamento per mitigare gli effetti dei mutamenti climatici sulla città e sulla qualità di vita dei suoi abitanti”.
Ottobre anomalo
A proposito di clima il mese di ottobre che si conclude oggi è stato caratterizzato da siccità. Le temperature sono state particolarmente miti, con valori superiori di 1,5 fino a 2 gradi rispetto alla media stagionale. Il giorno più caldo è stato il 24 ottobre, quando il Föhn proveniente da nord ha fatto registrare a Gargazzone un valore massimo di 28 gradi. Due giorni prima a San Martino in Badia si era registrata al mattino una temperatura di 3,7 gradi sotto lo zero.
Nell’ultimo weekend, il 27 e 28, una depressione ligure e due intensi fronti piovosi hanno raggiunto l’Alto Adige provocando, come ormai noto, ingenti danni sul territorio. Dieter Peterlin, capo del servizio meteo provinciale, spiega che in tre soli giorni è caduta una quantità di pioggia pari a due fino a tre volte la quantità mensile complessiva normalmente registrata.