Se i politici ci mettono la faccia
“Devo confessare che non conosco come si regolano gli altri Consigli regionali. So che i consiglieri del Land Tirol prendono parecchio meno di noi, ma che hanno anche meno sedute. Là vige un altro sistema: i singoli non ricevono molti soldi, ma è più abbondante il finanziamento ai partiti”. Così Eva Klotz nel dibattito online organizzato ieri da Salto.bz per registrare l'ondata di sdegno subentrata dopo la pubblicazione delle cifre inerenti le cosiddette “pensioni d'oro” ai nostri Consiglieri provinciali e regionali. Eva Klotz e Hans Heiss sono stati lodati pubblicamente dagli utenti del nostro portale perché, come si suol dire, ci hanno messo la faccia. Un fatto importante. Niente – in casi come questi – è peggio della cristallizzazione di due fronti contrapposti: da un lato i cittadini indignati a protestare e maledire i politici genericamente visti come una “casta” di privilegiati, dall'altro i politici, chiusi a riccio per difendere i propri diritti acquisiti e decisi a sopravvivere all'ondata di indignazione opponendo uno strategico silenzio.
Tra le domande più significative fatte ai due Consiglieri, quelle riguardanti il “che fare”, cioè le misure concrete che essi dovranno adottare per ridurre la differenza di trattamento previdenziale (ovvero cambiare le modalità mediante le quali adesso si è reso possibile mobilitare somme di denaro così ingenti) tra i “normali cittadini” e i “politici”. Anche in questo caso non basta l'iniziativa virtuosa personale – nel citato dibattito Heiss e Klotz indicano quanto denaro hanno già destinato e destineranno ad attività culturali, sociali e ovviamente anche politiche –, ma viene comunemente avvertita l'esigenza di impedire (se possibile anche retroattivamente) che si generino squilibri tanto evidenti.
Si tratta di una materia complessa e delicata. Se ne sta discutendo in Consiglio regionale, riunito oggi (27 febbraio) a Trento, per tentare di elaborare una soluzione praticabile. L'augurio – che per quanto riguarda gli organi d'informazione non può che configurarsi come costante impegno a rendere conto di ogni notizia al riguardo, in modo da sollecitare una proficua discussione e un leale confronto – è che non si cerchi di far finta di nulla. Perché anche se l'attenzione è destinata col tempo a calare, i problemi affiorati sono come una bomba ad orologeria piazzata nel cuore della politica.
STATUTO DELL'AUTONOMIA recita
Art. 73
La Regione e le Province hanno facoltà di istituire con leggi tributi propri in armonia con i principi del sistema tributario dello Stato, nelle materie di rispettiva competenza.