Meno politica, più corsa
Christian Tommasini arriva tutto bardato di nero, pantalone nero, giacca nera, casco nero (solo la mascherina è bianca), nella redazione di Salto.bz a spiegare che, in fondo, a Bolzano, all’Alto Adige, nella politica manca qualcosa di rosso, qualcosa che dia il senso della sinistra, del progresso, in una terra considerata spesso conservatrice, talvolta reazionaria, comunque tradizionalista. La parabola di lui così giovane e già politicamente così vissuto pare oggi, forse perché sedimentata dal tempo, ancor più curiosa, singolare. Enfant prodige dei Ds, di cui ha poi seguito tutte le mutazioni sino al Pd, consigliere provinciale, Vicepresidente e assessore. Poi d’improvviso, alle elezioni di tre anni fa, il buio.
Ricandidato come capolista, ottiene una netta e per molti versi clamorosa bocciatura. Sparisce. Torna a lavorare in biblioteca, se ne va a correre ogni volta che può e lo rende felice, stacca completamente da quella che era stata la sua vita precedente, gli incarichi, le assemblee di partito, le responsabilità, il telefonino che suona sempre, anche se spesso vorresti se ne stesse un po’ zitto e ti lasciasse in pace. Il resto è storia altrettanto curiosa di questi giorni: torna ad occuparsi del partito, a intervenire, a prendere posizione, a esprimere con grande nettezza posizioni critiche. Anche questo, questo suo ritorno, pare improvviso, singolare, atipico. Vediamo di capire che succede
Salto.bz: Tommasini, il congresso Pd è appena stato annullato. La considera una sua personale vittoria?
Christian Tommasini: Direi assolutamente no. Ma è la conferma di quanto mi è andata ripetendo in questa fase Luisa Gnecchi, ossia che i ricorsi avevano fondamento.
Risparmiamoci riferimenti a ricorsi, regolamenti etc, cose che alla gente non interessano o, quando interessano, è solo perché infastidiscono. Partiamo piuttosto dal presente del partito e della sua politica: cosa non le piace dell'attuale segreteria Huber?
Intanto, vorrei chiarire, davvero nulla di personale contro di lui, Alessandro è un ragazzo con delle doti che credo nessuno discuta. Il discorso però va posto, e con forza, sui contenuti. A cosa serve il Partito democratico dell’Alto Adige oggi? Qual è il suo ruolo? Siamo in molti ad essere perplessi su una linea che non si comprende, o che almeno, con tutta evidenza, assolutamente non incide, a volte sembra che nemmeno esista.
C'è da dire che due anni l'emergenza Covid forse rendono tutti i percorsi in generale più complicati, non trova?
Nessuno lo nega. Ma, veda, il Covid, in tutta la sua terribile drammaticità, con tutto il suo carico di lutti e di problemi che così gravemente ci condizionano, non può essere la scusa per smettere di fare politica, per cancellarla e non parlare più di niente, per farsi scivolare addosso le cose. Vogliamo fare qualche esempio?
Facciamolo.
Il plurilinguismo. Vi siete accorti che nella sostanza, al di là di frasi fatte, nessuno politicamente ne parla più? Non dovrebbe invece essere questo, nella cornice del disegno di un futuro praticabile e possibile, uno dei principali compiti di una forza politica progressista in una terra di confine e dalla peculiare storia come la nostra? E la mobilità, l'aver affossato la variante di Bolzano in favore di uno spostamento dell'autostrada che ancora non si vede, e ancora non prende forma, scelta che penalizza la vita concreta delle persone? Magari domani si sblocca tutto. Ma oggi, a distanza di anni, mentre qui ne parliamo, sullo spostamento dell’autostrada tutto è rimasto fermo. E ancora: il co-housing Rosenbach a Oltrisarco, un progetto a mio avviso di elevatissimo valore sociale, e che avrebbe portato a interessanti forme di coabitazione anche in abitazioni private tra giovani ed anziani, ad esempio nella case Ipes, con benefici a cascata per tutti… Nulla, tutto sparito. Forse proprio per queste e tante altre piccole e grandi cose ho ricevuto tante sollecitazioni per tornare ad occuparmi del partito, nel senso della sua linea politica. Per dare il senso a qualcosa di progressista, di cui questa terra, che progressista non è, ha estremamente bisogno.
Stupisce un po’ la sua critica visto il segretario Huber veniva considerato un suo pupillo…
Il rapporto personale resta buono, quando ci siamo incontrati al partito è stato molto gentile con me, e mi ha fatto piacere. Ma la critica politica è un'altra cosa.
Parliamo di un altro rapporto importante nel Pd che lei aveva, ossia quello con Carlo Costa. Una volta il rapporto Tommasini-Costa era, o sembrava, di ferro. Si è incrinato? E perché?
Diciamo così: Carlo è un ottimo ciclista, abbiamo un rapporto di confronto sportivo, e va bene così.
Se ripenso ai miei anni da politico in prima linea, mi accorgo di una cosa che mi fa molto male, ossia l’essermi perduto pezzi molto importanti dell'infanzia dei miei bambini.
Andiamo al nocciolo: Tommasini torna a parlare perché tra due anni si ricandida alle elezioni provinciali?
Ma per carità, sarebbe da parte mia un'assurdità, una totale follia. Da tre anni sono finalmente tornato a una vita normale, ed è difficile trovare le parole per spiegare appieno quanto questo sia non solo importante ma fondamentale per me. Sono rimasto prestissimo orfano di padre… Se ripenso ai miei anni da politico in prima linea e da assessore provinciale, mi accorgo di una cosa che mi fa male, anzi direi molto male, ossia l’essermi perduto pezzi molto importanti dell'infanzia dei miei bambini. Non intendo più privarmi della loro presenza durante la crescita, e non intendo privarli della mia. Anche se adesso per loro, che sono adolescenti, questa potrebbe sembrare un po' una minaccia... Se tra due anni smentissi le mie parole di adesso, se tra due anni lei mi trovasse tra i candidati, l'autorizzo a telefonarmi e a dirmi che sono uno scemo. Affare fatto?
Ok, nell'ipotesi affare fatto. Adesso però vediamo di capire tre anni fa cosa è successo. Perché, veda, non è accaduta una cosa da poco. Riavvolgiamo il nastro: lei è Vicepresidente provinciale e assessore uscente, si candida come capolista del Pd e non viene eletto, un insuccesso netto, forse anche un po' lacerante. Cosa è successo? Cosa ha sbagliato?
Anzitutto, vivevamo una fase politica molto dura, come partito. Avevamo il Movimento 5 Stelle che strillava per qualsiasi cosa, dai costi della politica in generale alle auto blu, mentre adesso si è visto che i consiglieri si sono allegramente aumentati lo stipendio... Poi a destra avevamo un Salvini fortissimo. Certe pulsioni erano presenti anche nel Pd, ed erano espresse in una critica assai marcata a tutto ciò che era esistente e classe dirigente, finendo per penalizzarmi.
Questo il quadro generale, condivisibile nell'analisi. Ma i suoi errori?
Ero stanco, nervoso, con dei ritmi pazzeschi. Forse, riflettendo meglio, avrei potuto capire che non era più il caso di candidarmi. Ma evidentemente, in quel momento così particolare, così teso, lucidità politica ne avevo poca.
Politicamente, e anche in generale, si dice che la vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta è sempre orfana: cosa è cambiato nella sua vita quando il potere è finito?
E' successo che praticamente sono spariti quasi tutti. Sa una volta cosa mi disse un sindaco amico? Che credeva di avere rapporti con tante persone, poi ha capito che le stesse persone avevano rapporti non con lui, ma con il sindaco che era stato. Anche a me è successo che il telefono ha quasi del tutto cessato di squillare. Ma nel mio caso non è stato un problema, sia perché sono comunque un po' orso di mio, sia perché in famiglia sto benissimo. E, oltre qualche amico, a me va davvero bene così, forse perché non ho mai trovato nei ritmi della politica l'adrenalina che altri spesso ci trovano.
E dove la trova l'adrenalina, la gioia del vivere?
Beh evidentemente nella corsa, quando corro sono davvero felice, mi fa stare bene fisicamente e psicologicamente. Appena posso, corro. Adesso mi alleno di più, frequento il campo Coni, e mi sto dedicando al Triathlon, che è particolarmente impegnativo. Correre è il mio paradiso, e non lascerò che la politica me lo porti via. Vogliono che torni ad occuparmi del Pd, volentieri do una mano se me lo chiedono, per quel che posso. Ma non alla condizione di un impegno totalizzante. Fosse uno slogan, direi: più corsa, meno politica.
Ho vinto un concorso provinciale all'Agenzia di vigilanza sull'edilizia, dove sono serenamente impiegato e devo dire che mi piace
Che lavoro fa adesso?
Dopo la fine del mio incarico di assessore sono tornato per un anno e mezzo a lavorare in biblioteca. Poi ho vinto un concorso provinciale all'Agenzia di vigilanza sull'edilizia, dove sono serenamente impiegato e devo dire che mi piace
La politica è una cosa sana oppure, nella mente dei protagonisti, rischia di trasformarsi in una malattia? Lo sa che pochi riescono a smettere?
La politica, volenti o nolenti, è il centro della vita di tutti, non fosse altro perché una cattiva politica peggiora la vita delle persone, mentre una buona politica la migliora. Se come cittadino ti disinteressi della politica, è certo che prima o poi sarà la politica a occuparsi di te, e non sempre positivamente.
Del Pd e del suo congresso abbiamo inizialmente parlato. E i possibili sviluppi? Ad esempio: quando il congresso si terrà, lei auspica una candidatura alternativa rispetto alla segreteria Huber?
Beh, abbiamo sviluppato una forte critica politica, una candidatura alternativa è nelle cose (ieri ha ufficializzato la propria candidatura Elio Dellantonio, ndr)
Cosa pensa di Caramaschi?
Che sono rimasto davvero negativamente stupito, e anche molto dispiaciuto, da Vicepresidente provinciale in carica del Pd, quando a mezzo stampa, senza prima dirmi assolutamente nulla, ha affossato il progetto di variante di Bolzano puntando tutto sullo spostamento dell'autostrada, con ciò commettendo a mio avviso un errore, anche perché i due progetti non erano e non sono alternativi. Sia la modalità sia la sostanza della cosa mi davvero molto amareggiato. Forse avrei dovuto capirlo già allora che era il momento di salutare tutti andarmene a casa.
Si candida alle politiche?
Le politiche non sono nella disponibilità di nessuno, visti i rapporti di popolazione e il sistema elettorale, non a caso le recenti elezioni di altoatesini sono avvenute fuori di qui, ad esempio nel Lazio... Parliamo davvero di cose non ponderabili.
Il plurilinguismo, suo cavallo di battaglia. Non sono pochi quelli che eccepiscono su alcuni aspetti controversi, come ad esempio per ragazzini già alle elementari trovarsi a dover sostenere prove e verifiche in una lingua diversa, cosa non molto facile a quell'età...
Per me le critiche sono benvenute, se si ha a cuore il dibattito. Rovescio la domanda: se davvero vogliamo nel futuro arrivare a una scuola unica, come possiamo arrivarci se prima, all'interno della scuola italiana, non facciamo un passo avanti e ci mettiamo in discussione e proviamo ad alzare l'asticella delle difficoltà da superare?
Non capisco chi non si vaccina, e non apprezzo chi non si vaccina, Soprattutto se penso ai sacrifici degli operatori sanitari che vanno avanti da due anni. L
Cosa pensa dei novax?
Pochi anni fa ho avuto un tumore, conosco e vivo da vicino le difficoltà di chi ha patologie anche serie e si ritrova con una sanità che si impegna allo spasimo ma fatica a causa dell'irrazionalità di chi senza alcuna logica rifiuta il vaccino contro il Covid. Non parlo ovviamente di chi ha patologie che rendono la vaccinazione rischiosa, per carità. Ma a parte queste non numerose eccezioni, il non vaccinarsi è un costo enorme per la nostra comunità. Libertà non vuol dire fare quel che ci passa per la testa. Libertà, in una comunità di persone, ha senso solo nella responsabilità. Non capisco chi non si vaccina, e non apprezzo chi non si vaccina, Soprattutto se penso ai sacrifici degli operatori sanitari che vanno avanti da due anni. L’Italia, purtroppo, è spesso il luogo dell’irrazionalità, tutto nasce e muore nelle fiammate estremistiche del momento. Forse è il limite più grande del nostro bellissimo Paese. Fossimo più razionali, probabilmente non avremmo rivali.
Irrazionalità anche in politica?
Beh, guardate la parabola di Renzi, poi quella di Salvini, la velocità con la quale si viene innalzati e poi triturati, guardate anche lo stesso Grillo…
Guardate anche qui, nel nostro piccolo, la consumazione della parabola politica di Tommasini, verrebbe da dire. Ma lui pare davvero contento così, senza potere, senza beghe, libero di correre, e andarsene serenamente dove gli pare. Forse non mente. Forse era davvero stanco di rovinarsi la vita.
Beh. Non è da tutti.
Beh. Non è da tutti.
E comunque Tommasini aveva una visione e delle priorità. Poi qualche critica ce l'avrei, ma oggi come oggi gliela pongo in privato e amichevolmente.
Respekt!
A proposito di bilinguismo,
A proposito di bilinguismo, (lasciamo perdere il multilinguismo con cui sembra si voglia alleggerire la questione di fondo: il bilinguismo), si possono sostenere delle prove adeguate anche nella seconda lingua/lingua straniera perfino alle elementari, come dimostrano le scuole in cui con successo, si pratica la didattica CLIL. Tanto più se si ha alle spalle la frequenza di una scuola dell'infanzia in cui si alternano con naturalezza, secondo progetti didattico pedagogici ad hoc, le due lingue principali del territorio.
Aggiungo:
Aggiungo:
Quanto all’asticella delle difficoltà, basta con i tentativi, sono stati tanti, troppi e senza successo! Si affronti con decisione e caparbia il tema dell’implementazione di una scuola dell’infanzia bilingue accessibile a chi lo desidera.”
"Bolzano avrà la sua variante
"Bolzano avrà la sua variante e io mi impegno a trovare i soldi per farla". Così leggo in una vecchia intervista a un noto giornale locale. Ad analizzare il progetto trovo più logico spostare l' autostrada e collegare alla vecchia a nord l' imbocco per la val Sarentino. Ricordo anche che affermò che la Svp ai sarebbe scfaldata tra la destra e l' ala sociale. Non è successo. Detto questo riconosco che ha fatto molto per questa terra. Un pó meno nella costruzione di un partito forte.