Il TAV-BBT ci costa sempre di più
È l'infrastruttura più sovvenzionata da parte dell’Unione Europea e, una volta conclusa, rappresenterà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo al mondo. La mastodontica opera del Tunnel di Base del Brennero (BBT) consiste in una sistema di gallerie che si estenderanno per una lunghezza complessiva di 230 chilometri nel tratto Innsbruck e Fortezza, strappando alla montagna all’incirca 21,5 milioni di metri cubi di materiale di scavo. I lavori sono iniziati nel lontano 2009 ma c’è ancora incertezza sull’entrata in funzione della galleria: inizialmente prevista per il 2025, la fine dei lavori è slittata ulteriormente dal 2028 al 2032, anche a causa di diversi incidenti di percorso sul fronte austriaco, tra cui tunnel crollati, contenziosi e inchieste giudiziarie.
Il costo finale dell’opera è stato preventivato all’incirca per 10 miliardi di euro, è finanziata in parti uguali dal governo italiano e austriaco che a loro volta godranno (salvo nuove sovvenzioni) fino al 2023 di un cofinanziamento da parte dell’Unione Europea, che ammonta al 50% delle attività di progettazione e al 40% per quelle di realizzazione.
La società pubblica finalizzata alla realizzazione del Tunnel è la BBT Se, fondata nel dicembre 2004 da Austria e Italia, dividendosi equamente le quote azionarie. La parte italiana è in mano interamente alla Tunnel ferroviario del Brennero Holding SPA, partecipata da Rfi (89,857%), Provincia autonoma di Bolzano (6,377%), Provincia autonoma di Trento (3,446%) e Provincia di Verona (0,320%).
Lo scorso 14 dicembre si è svolta la seduta del consiglio di amministrazione della società, in cui si chiedeva agli azionisti di aumentare il proprio capitale sociale complessivamente di 150 milioni di euro entro il prossimo 31 dicembre 2022. L'aumento è stato giustificato con la copertura “dei fabbisogni finanziari della BBT SE relativi all’anno 2022 ai fini del proseguimento delle attività connesse alla realizzazione della Galleria di Base del Brennero”.
La richiesta è stata accolta lo scorso martedì, 11 gennaio, da parte della Giunta provinciale di Bolzano che, proporzionalmente alla propria quota azionaria, ha deciso all’unanimità di impegnare una spesa complessiva di 9,570 milioni di euro, ribadendo - si legge nella delibera - “la strategicità dell’opera”, nonché “l’adempimento degli obblighi internazionali” tra Austria e Italia.
Questa è una non notizia,
Questa è una non notizia, come quella del cane che morde l'uomo. Che altro c'era da aspettarsi, da un progetto nato solo per finanziare le banche, che non è supportato da un'analisi costi benefici, dove il Paese più grosso ( Germania) non sa ancora che farà da grande. Dove, per la parte italiana, per essere utile ha bisogno di tratte di collegamento tutte in galleria e quindi dai costi insopportabili?
Il collegamento Passo Resia
Il collegamento Passo Resia-Landeck e il tunnel verso Tirano probabilmente avrebbe costato meno e sarebbe stato più utile per tutti (Austria, Svizzera, Lombardia e Alto Adige). Ma spesso non si considera l'utilità della massa, che paga, bensì dei singoli portafogli. Quando tutto sarà finito realizzato vedremo....;-). Comunque la Germania con la Baviera ... fanno quel che gli pare. Altro esempio dell' Europa unita. Unica nota positiva al momento, ogni tanto tutti si ritrovano, si danno vicendevolmente una pacca sulla spalla e si festeggia un Törggelen.
Antwort auf Il collegamento Passo Resia von Josef Ruffa
Aus meiner Sicht macht der
Aus meiner Sicht macht der Brenner-Basis-Tunnel sehr wohl Sinn, wenn drei Voraussetzungen gegeben wären:
1. Wenn der BBT ausschließlich dem Gütertransport vorenhalten würde (derzeit ist der Mischbetrieb von Personen und Gütern geplant, was die Kapazität des Gütertransportes sehr reduziert und, ob der strengen Sicherheitsvorschriften für Personen, die Kosten sehr steigert);
2. Wenn gleichzeitig die Zulaufstrecken geplant und verwirklicht würden (der BBT alleine bringt den Tälern keine Erleichterung und er bringt so kaum mehr Güter auf die Schiene),
3. Wenn der Trassenverlauf konsequent von Innsbruck bis Verona unterirdisch verlaufen würde und neben dem Interporto in Trient, in Bozen-Süd (und eventuell in Franzensfeste) regionale Anschlussbahnhöfe vorgesehen würden. (damit würden sich die umweltbelastenden und kostspieligen Bahn-Umfahrungen von Bozen, Trient und Rovereto erübrigen).
Antwort auf Il collegamento Passo Resia von Josef Ruffa
"Il collegamento Passo Resia
"Il collegamento Passo Resia-Landeck e il tunnel verso Tirano probabilmente avrebbe costato meno e sarebbe stato più utile per tutti (Austria, Svizzera, Lombardia e Alto Adige)."
Das eine darf das andere nicht ausschließen, für mich gehört Beides umgesetzt inkl. der Ausbau der Vinschger Bahn.
Das Klimaabkommen wird zur Farce wenn wir dieses nicht umsetzen.
"Comunque la Germania con la Baviera ... fanno quel che gli pare"
Wir werden sehen was die neue Bundesregierung erreichen wird, so kann es auf keinen Fall weiter gehen, ist wirklich äußerst blamabel.