Quando Sinner ha trasferito la residenza a Montecarlo molti ci sono rimasti male. Agli occhi dei tifosi ha perso molti dei punti guadagnati in campo. Anche qui da noi. Trasferire la residenza nel principato significa eludere il fisco. Il ragazzo ha forse delle attenuanti. La giovane età, consiglieri indifferenti alla morale. Non ha comunque delle giustificazioni. Come lui hanno fatto tanti altri sportivi. Medvedev, Berrettini, Musetti, Zverev, Tsitsipas, Biaggi, Cipollini, Capirossi, Verstappen, Hamilton, Norris e....naturalmente, Novak Djokovic. Il tennista serbo non si è mai distinto per il comportamento esemplare. E' un impallinatore di giudici di sedia, uno sputatore in campo, uno sfasciatore di racchette nei tornei più prestigiosi.
Adesso però l'ha combinata ancora più grossa.
Novax convinto, si è presentato in Australia come se fosse tutto normale. Ha mentito ripetutamente, escogitato sotterfugi, negato dati.
Novax convinto, si è presentato in Australia come se fosse tutto normale. Ha mentito ripetutamente, escogitato sotterfugi, negato dati. E questo in un Paese che ha fatto della lotta al Covid una bandiera. Lockdown d'acciaio e 90% degli australiani vaccinati. Per entrarvi bisogna fornire garanzie solidissime. Inizialmente le autorità australiane hanno fermato Djokovic, poi lo hanno lasciato andare, quindi lo hanno fermato di nuovo. Non potrà prendere parte (fino a prova contraria) agli Australian Open del 2022. Sconcertante ma non sorprendente, la Serbia ha reagito. Ha mosso il governo e ha convocato ambasciatori. Già strafatto di denaro e vincitore di tutto, Novak Djokovic non ha saputo trattenersi. Sarebbe bastato saltare un turno, anche per rispetto dei novax “normali”, sospesi dal lavoro e rimasti senza stipendio.
Io sono Djokovic, faccio quello che voglio e mi muovo dove voglio. La legge è uguale per tutti, ma per me lo è di più
Risucchiato dentro un vortice di egoismo e di egotismo, a Djokovic probabilmente sarebbe bastata solo una buona parola. Invece il padre e la madre, con il fratello, hanno parlato di un nuovo Gesù segregato nelle carceri australiane.
Di un martire dei tempi nostri.
Quindi, davanti alle telecamere, si sono alzati in piedi e hanno intonato una canzone patriottica. Il figlio famoso ha scelto un altro messaggio: io sono Djokovic, faccio quello che voglio e mi muovo dove voglio. La legge è uguale per tutti, ma per me lo è di più. E ne ha poi servito un altro, di messaggio, nient'affatto subliminale: vaccinarsi conta quanto un doppio fallo.
Ma non è vero che tutto il mondo è paese.
A Wengen, Svizzera, sabato scorso la classica discesa del Laubernhorn è stata vinta da Vincent Kriechmaier (lo sci mediaticamente conta immensamente meno del tennis, vale dirlo). Positivo al test, poi no, comunque ammesso alla gara dopo aver preso per i fondelli tutti con una prova farsa. L'Austria esulta, la Svizzera si incazza, Paris è terzo e via che la vaga: la giostra continua a girare. Un po' come i cojoni*le ciorciole della gente normale.