Un'altra ferita per la Valle Aurina?
Il rinnovamento dell’impianto di risalita Sonnenlift assieme al relativo ampliamento della superficie sciabile si tratta di un’occasione assai ghiotta per costruttori e albergatori che operano nella zona sciistica Klausberg del comune di Valle Aurina. L’intenzione della società proponente, la Klausberg Seilbahn, è quella di sostituire l’esistente seggiovia triposto con una cabinovia a dieci posti, realizzare nuove piste da sci e ampliare quelle esistenti, costruendo nel mentre un nuovo impianto di innevamento.
Un disegno decisamente ambizioso che, come spesso accade ai disegni ambiziosi, si deve scontrare con le conseguenze ambientali a cui si appresta ad andare incontro. Visto l’impatto dell’opera e la sensibilità dell’ambiente in cui dovrà essere realizzata, l’ufficio Valutazione Impatto Ambientale della provincia ha vincolato i costruttori ad esplicitare gli effetti che le opere in questione avranno sull’ambiente, al fine di redigere un apposito studio di impatto ambientale prima di procedere con l’iter di approvazione. Tuttavia, già dalla relazione tecnica che accompagna il progetto a firma dall’ingegnere di Brunico, Erwin Gasser non si può che constatare la portata distruttiva del progetto sciistico.
Con il piano di ampliamento, la superficie sciabile aumenterebbe di circa 133.800 metri quadrati, portando il comprensorio sciistico di Klausberg a un totale di 798.500 metri quadri di piste. Con il nuovo impianto di innevamento si parlerà invece di circa 6.400 metri di tubazioni a pressione e 81 nuovi idranti collegati alla rete di distribuzione della neve artificiale. L’intera progetto in questione, secondo il Piano urbanistico comunale ed il Piano paesaggistico del Comune di Valle Aurina, andrebbe ad interessare zone con destinazione di bosco, verde alpino e pascolo, un sito a sua volta compreso nella rete di protezione Natura 2000 e che si trova inoltre sul confine con il Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina. Nonostante questo, viene previsto il disboscamento di 88.700 metri quadrati di superficie forestale subalpina di abete rosso e larice-mirca, con conseguente perdita estesa di habitat per numerose specie animali e vegetali che vivono nella foresta, impattando fortemente sull’intero ecosistema, il quale risente a sua volta anche della profonda movimentazione del terreno causata dai lavori, circa 253.900 m³ di scavo.
Anche il saldo delle emissioni di CO2 risulta negativo, imputabile in particolar modo alle fasi di costruzione degli impianti a causa dei gas di scarico prodotti dalle macchine da lavoro, ma anche dalle emissioni generate indirettamente dal consumo di energia elettrica per l’esercizio degli impianti di innevamento e della seggiovia.
Rispetto alla componente faunistica, la maggiore preoccupazione riguarda soprattutto la minaccia che il progetto costituisce nei confronti del gallo cedrone. Gli interventi previsti colpirebbero in pieno l’habitat e i siti di accoppiamento della specie, considerata protetta dalla Direttiva Uccelli e inserita tra le vulnerabili della Lista Rossa Nazionale.
Le poche note positive menzionate dalla relazione della società impiantistica sono quelle inerenti alle ricadute economiche positive per gli albergatori della zona, che, guarda caso, coincidono con i principali azionisti della società stessa. La Klausberg s.p.a, che solo nel 2021 ha beneficiato di centinaia di migliaia di euro di sovvenzioni provinciali, fa infatti capo a Herbert Steger, il proprietario del lussuosissimo Amonti & Lunaris Wellnessresort (situato a una manciata di metri dagli impianti di risalita) che siede nel consiglio di amministrazione della società in compagnia del fratello Siegfried e di altri tre albergatori del posto, Alexander Mairhofer, Matthias Innerbichler e Markus Lechner.
"decine di migliaia di metri
"decine di migliaia di metri quadrati"
perché non scrivere "quasi un settimo di milioni di metri quadrati"?
a titolo informativo: 10.000m² = 1 ettaro = 100m x 100m. Oppure 10m x 1.000m. Oppure 10m x 1km.
vuol essere solo una precisazione.