Politik | Aus dem Blog von Nadia Mazzardis

50/50 se non è paritaria...fa lo stesso per Renzi

Salutato con favore il nuovo governo Renzi che si è presentato vestito a nuovo con ministre e ministri in numero pari, la nomina dei 44 sottosegretari e dei 9 vice ministri lascia il "vago sospetto" che l'operazione di facciata fosse proprio di facciata...
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Sabato 22 febbraio si è tenuta a Firenze l'assemblea nazionale di SNOQ (Se non ora quando). Primo punto discusso, un comunicato stampa con cui salutare con favore la parità di genere nel nuovo governo. Discussione non semplice, accesa, difficile. SNOQ ha sempre sostenuto che se crescono le donne, cresce il Paese e che l'unica forma per poter crescere sia il loro ingresso nelle istituzioni, nella governance.

E così è uscito un comunicato stampa, votato, ad ampia maggioranza dalle delegate di 28 comitati territoriali su 34, tra i quali l'Alto Adige Südtirol, con il quale SNOQ ha salutato con favore il primo governo paritario, sottolineando attenzione per le politiche messe in campo.

Decidere se apprezzare pubblicamente il governo, solo in quanto paritario non è stato semplice. Ma il fatto, e non da poco, c'era, si trattava del primo della storia d'Italia. Un simbolo e si sa che i simboli viaggiano, si sa che il ruolo delle donne spesso marginalizzato nei media, con 8 donne in quella foto che ha fatto il giro del mondo, dove finalmente si vedevano i colori, e non solo completi grigio fumo, cambiava radicalmente.

In una settimana siamo passati per i tanti i distinguo "saranno brave? saranno competenti? saranno capaci?", certo è che i distinguo nascono sempre quando si tratta di donne. E certo è che la cultura patriarcale che regna sovrana in Italia, non ci fa distinguere altrettanto compiutamente, se i Ministri sono uomini.

Tanto si è discusso sul completo, sulla calza, sugli ex dell'una e dell'altra. Sempre perchè solo  se sono uomni  non ci importa il taglio dell'abito o il pedigree all'atto della nomina, ma se son donne...

Verso la fine della settimana le prime interviste e...sorpresa.. le ministre si lasciano chiamare MinistrO, non sanno o non fanno caso che anche l'uso del femminile per le posizioni apicali è indispensabile per una politica anche per le donne. Ma proviamo a non essere eccessive, qualcuno glielo dirà, prima o poi...

Purtroppo però non è finita.

Ieri la nomina dei sottosegretari, di 44, 35 uomini e 9 donne. Di 9 viceministri, 9 uomini e ZERO donne.

Che fine ha fatto il primo governo paritario d'Italia? Che fine ha fatto la decantata svolta di Renzi? Non sarà mica stata un'operazione di facciata? Non penserà che basti? 

Renzi aveva una possibilità enorme, dimostrare in una settimana che le accuse che tanti gli muovono, di parlare molto, ma di poter agire poco, fossero infondate. E poteva partire dalle donne. Poteva, applicare il 50/50 a sottosegretari e viceministri e  inserire una figura che andasse oltre, non un sottosegretario alle pari opportunità, ma un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con competenza sull'impatto di genere di ogni provvedimento emanato. 

Si sarebbe trattato di un enorme passo avanti, avrebbe potuto dire all'universo mondo "io faccio sul serio, le pari opportunità sono superate", perchè si è vero che avere ancora bisogno di un sottosegretario o di un Ministero alle pari opportunità, significa essersi fermati all'anno zero. 

Avrebbe potuto, ma non l'ha fatto.

E questo non lo salutiamo con favore, proprio no. La cosa peggiore rispetto al non essere viste, è essere viste per essere strumentalizzate. E ci si chiede che fine abbiano fatto anche le donne in Parlamento. Alcune hanno reagito con forza, come Pia Locatelli, ma il silenzio di altre è assordante. Come spesso accade l'appartenenza di genere viene dopo l'appartenenza di partito. 

Renzi ha ancora solo una possibilità, per riscattarsi con il genere femminile di questo Paese, lavorare sulla legge elettorale per avere l'alternanza di genere 1 a 1 nella formazione delle liste, e il 50 e 50 nelle capolisture, e soprattutto perchè per questi due emendamenti il voto sia palese. 

Perchè le donne vogliono sapere, vogliono conoscere chi è con loro e chi è contro di loro.

Perchè il potere (in quanto possibilità) si tramanda e quindi le donne che hanno tutto il diritto ad accedervi, se lo vogliono, lo devono conquistare. E a poco vale invocare la "spontaneità" nell'ascesa al potere delle donne.

Finchè andremo avanti di questo passo, affannandoci nella ricerca delle donne da candidare, per lasciarle ben nascoste nelle liste, o le tireremo fuori dal cappello magico, solo per ripulire la facciata, la vera democrazia paritaria, di cui questo Paese ha bisogno, come ha bisogno dei tanti diritti civili dei quali ancora langue, sarà solo invocata e mai praticata.

Matteo Renzi, SE NON ORA, QUANDO? 

 

 

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gorgias Sa., 01.03.2014 - 22:15

esistono voci feminste che criticano che donne vengono ridotte al loro sesso e non viste come persone con propie capacità individuali
questi discorsi fatti nelle righe qua sovrastanti alla fine sono degradanti, perchè invece di guardare che cosa una persona ha in testa si guarda nei pantaloni o sotto la gonna per contare i Walter e le Iolande e di lamentarsi se poi i conti fatti sono a propio gradimento.

Brava Mazzardis con questa caricatura del feminismo il carnevale adesso è completo!

Sa., 01.03.2014 - 22:15 Permalink
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Sylvia Rier So., 02.03.2014 - 07:56

invece che, fino a quando l'uomo maschio si ostina nel voler ostacolare il cammino delle donne e negarle lo spazio che invece le spetta, per logica e per correttezza, siamo e saremo purtroppo costrette alla "Erbsenzählerei". Quando invece la parità dei sessi sarà un dato di fatto (?) e avrà raggiunto gli angoli più remoti della nostra società, con leggerezza e naturalezza, e quando non esisteranno più razzismi e sessismi di alcun tipo - nei confronti ma non solo delle donne -, allora noi potremo dimenticare "i numeri" e focalizzare su quello "che una persona ha in testa". Temo che quello sarà il momento in cui l'uomo veramente avrà da prendere paura :-) e buona domenica.a lei!

So., 02.03.2014 - 07:56 Permalink
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gorgias So., 02.03.2014 - 19:09

Antwort auf von Sylvia Rier

invece gli ostacoli sono stati tolti. al giorno d'oggi le donne hanno gli stessi diritti, di votare e di candidarsi per ogni ruolo pubblico. In una democrazia la logica è che si vota liberamente il partito che si vuole. Se il cittadino non vede la necessità di votare per più donne allora è da rispettare. è da rispettare che per sino la maggior parte delle donne non la pensa come voi, se no ci sarebbero più donne in politica. ma con quelle che girano al momento poi di che cosa parlerebbero? le feministe parlano di feminismo come fine a se stesso, però i contenuti veri non sono in grado a trattarli.

So., 02.03.2014 - 19:09 Permalink
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Mensch Ärgerdi… So., 02.03.2014 - 10:19

Sinceramente sono stufo di venire accusato di voler ostacolare le donne, di reputarle inferiori ecc... ecco perchè concordo pienamente con l'ottica di gorgias. Questo femminismo litigioso che vive solo di accuse contro il sesso maschile, non porta da nessuna parte. Oltre a stigmatizzare gli uomini in quanto tali fa agrottare anche le fronti di molte donne, non vi pare?

So., 02.03.2014 - 10:19 Permalink
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Nadia Mazzardis So., 02.03.2014 - 11:04

E' interessante come gli uomini si sentano sempre "accusati", o come si parli di ciò che c'è nei pantaloni o sotto la gonna. Questo mi fa pensare che il nostro lavoro di donne, non solo di femministe, nel chiedere più presenza di donne nei ruoli decisionali sia fondamentale. Non è quello che c'è nei pantaloni o sotto la gonna, che uomini e donne portano in politica:ma nel caso delle donne, il loro essere soggetti che da sempre si occupano della cura. Dei figli, della famiglia, degli anziani. E quindi pensare che solo se hai provato ad essere in quella realtà, puoi fare leggi perchè la maternità non sia più una discriminante nell'assunzione di una giovane donna, perchè dovrebbe trasformarsi in genitorialità. E questo si potrebbe fare insieme, uomini e donne. Ma gli uomini hanno dimostrato di non saperlo fare. E sono croniche le mancanze di servizi, anche da noi. Tanto per dirne una.

Che poi la reazione sia un "sono stufo", pazienza, ce ne faremo una ragione, non smetteremo di impegnarci per una cosa in cui crediamo.

Non è femminismo litigioso, è tenacia per un diritto sacrosanto!

So., 02.03.2014 - 11:04 Permalink
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Mensch Ärgerdi… So., 02.03.2014 - 12:07

Antwort auf von Nadia Mazzardis

Se la sua caparbietà arriva al punto da negare l'evidenza del tono accusatorio di quest'articolo e dei suoi commenti, c'è poco da discutere. Io rispetto le donne anche se non sono di suo avviso, ma questo per lei rimarrà incomprensibile, me ne farò una ragione. Come le femministe dovranno farsi una regione che anche la maggiorparte delle donne non sempre stanno dalla loro parte. Per esempio alle ultime provinciali, con la libera scelta di preferenze le donne non hanno votato solo per donne, magari perchè oltre al sesso conta anche altro? Non sia mai! È sicuramente colpa della società patriarcale, della posizione nelle liste, dei leader maschi (Foppa, Klotz, Mair, Artioli per un motivo o un altro non contano)... Fra l'atro come ministra al lavoro abbiamo avuto una Fornero che si è occupata splendidamente dei diritti di tutte le lavoratrici, no?

So., 02.03.2014 - 12:07 Permalink
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Sylvia Rier Mo., 03.03.2014 - 07:45

sono stati tolti, certo: in teoria (e solo qualcuno). La vita reale è tutt’altra cosa. 2. Il cittadino vota chi il partito (le cariche alte e cioè gli uomini maschi del partito) gli propongono – “libera scelta” è tutt’altra cosa. 3. Non vuol dire nulla se una parte delle donne non la pensa “come noi”. Molti schiavi si erano messi dalla parte dei loro padroni e maledicevano chi voleva la libertà anche per loro (a parte il fatto che molti uomini non la pensano come voi). Ciò non rendeva la schiavitù minor reato – o forse sì?! 4. Di cosa parlerebbero, le donne, se non dovessero più parlare/lottare per la parità? Delle cose importanti. E ma quali sono “le cose importanti”? Quelle che dice lei (uomo maschio)? O quelle che vogliamo noi? E naturalmente "noi" siamo benissimo in grado di trattare e seguire più di un argomento alla volta.

Und übrigens finde ich es hoch faszinierend, wie Männer – nicht alle, aber doch immer noch viel zu viele, und allemal die, die hier kommentiert haben -, ausnahmslos davon ausgehen, dass sie das Maß aller Dinge sind, und der Maßstab, an dem "wir" uns zu messen haben. „Ich bin genervt“ (so what?!), „So ein Krampf“ (Wer? Sagt das??), „i temi importanti“, "quelle (!) che circolano oggi". Schon beeindruckend.

Ben detto, übrigens, gorgias, „IL“ cittadinO vota (…). E perché mai dovrebbe votare quella che considera una minaccia alla sua “superiorità” e al suo potere assoluto, e quando non riesce a vedere oltre il suo orizzonte molto, ma molto ristretto e concentrato su di se?!

E invece tutti e tre avreste benissimo potuto guardare oltre il “Krampf” e valutare i fatti (come fanno gli uomini, del resto…), e avreste visto che toh, sorpresa, i fatti parlano chiaro. E da lì avreste potuto agire da uomini emancipati, e superiori alla media mediocre.

Mo., 03.03.2014 - 07:45 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 03.03.2014 - 10:11

Antwort auf von Sylvia Rier

1 quali sono gli ostacali da noi creati ed ancora tenuti in piedi? 2 Fra le proposte ci sono anche donne o no??? Al vertice del suo partito non c'è una donna (o anche la signora Foppa è un'immagine di facciata?), come anche negli altri maggiori partiti d'opposizione? 3 Quindi le donne sono tutte schiave degli uomini? E quelle che non si credono schiave hanno subito un lavaggio del cervello per non capirlo? 4 Le femministe (non tutte le donne lo sono o dovrebbero esserlo?) sono libere di parlare di ciò che vogliono, quando lo fanno con tono accusatorio dovranno anche tollerare una risposta dagli uomini che accusano, anche se è ovvio dato il loro sesso che gli uomini saranno sempre nel torto.
Ich finde die Anmaßung wir würden das Maß aller dinge sein zeugt von schwacher Argumentationskunst, wer behauptet denn sowas? Ich habe einfach gesagt dass der anklagende Ton mir gegenüber (als Mann) mich stört.
Io non considero una donna come minaccia alla mia superiorità semplicemente perchè non mi reputo superiore rispetto ad una donna, si rende conto che un'affermazione del genere è offensiva nei miei confronti? È propio così difficile capire che è propio questo il "Krampf": Tu! uomo! ti senti superiore e minacciato dalla donna! Per questo tu! uomo! la ostacoli dove e quando puoi! Io da parte mia non ho mai fatto, ne pensato e tantomeno provato nulla del genere e dunque respingo i pregiudizi alle mittenti, mi è concesso o no? O come dovrebbe reagire l'uomo emancipato superiore alla mediocrità?

Mo., 03.03.2014 - 10:11 Permalink
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Sylvia Rier Mo., 03.03.2014 - 10:39

Antwort auf von Sylvia Rier

aus ihrer Sicht. Das ist fair genug - können (wollen) sie aber vielleicht anerkennen, dass ihre Sicht nicht - z. B. - die Sicht einer Frau/der Frau ist?! Richtig - es gibt Frauen ganz vorne dran, aber: Eine Schwalbe macht noch keinen Sommer. Und: Diese Frauen können nur innerhalb eines "männlichen" Systems operieren, oder besser: Müssen sich ihm anpassen. Versuchen sie mal, ein Huhn in einem Fuchsbau zu etablieren. Oder auch zwei Hühner, oder drei - solange die Füchse sieben sind, wird sich nichts ändern. Erst, wenn der Füchse Fünf und der Hühner fünf sind und gleichzeitig den Füchsen der eine oder andere Reißzahn gerissen wurde, besteht eine Chance, dass im Fuchsbau faire Verhältnisse wachsen können. Finden Sie es nicht auch eigenartig, dass z. B. das "System Durnwalder" und das "System Südtirol" ohne weiteres anerkannt wird - aber nicht "das System Mann"?! Ich finde das zumindest bemerkenswert. Tutto le è "concesso" - ma deve altrettanto concedere. Der Sager "Das nervt" von Gleich zu Gleich geht nicht. Der emanzipierte Mann anerkennt schlicht und einfach, dass in unserer Gesellschaft Ungleichgewichte bestehen, zulasten der weiblichen Hälfte der Gesellschaft. Dabei ist es völlig irrelevant, woher diese Ungleichgewichte rühren - es reicht, dass sie existieren, und darüber brauchen wir wohl nicht zu diskutieren, oder? Und der emanzipierte Mann macht sich durchaus für die Gleichstellung der Geschlechter stark und schlägt sich, wo diese Gleichstellung das verlangt, durchaus auf die Seite der Sache der Frau. Solche Männer gibt es, und gar nicht wenige - was halten sie von diesen ihren Geschlechtsgenossen?! Und noch einmal: Ein Teil der Hindernisse wurde tatsächlich entfernt, theoretisch. Theorie und Praxis sind aber zwei sehr verschiedene Paar Schuhe - einverstanden?!

Mo., 03.03.2014 - 10:39 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 03.03.2014 - 11:07

Antwort auf von Sylvia Rier

Natürlich spreche ich aus meiner Sicht, ich habe nie behauptet ich würde in Namen der Frauen sprechen, ich habe lediglich angemerkt dass nicht alle Frauen Feministinnen sind, genau Sie behaupten dass es emanzipierte Männer gibt. Zu diesen schlag ich mal vor sie fangen bei ihrer Partei an die Männer zur Emanzipation zu erziehen. Im Landtag sind ja bei euch doppelt so viele Männer wie Frauen! Da könnten diese doch für die gute, oder besser, heilige Sache ihren Posten an Frauen überlassen, oder etwa nicht? Dann würde man der numerischen Gleichheit im Landtag zwischen Hühnern und Füchsen doch auch einen Schritt näher kommen? Ich würde von solchen Männern viel halten. Und noch mal die Frage: welche Hindernisse sind noch übrig und in wie fern bin ich dafür verantwortlich?

Mo., 03.03.2014 - 11:07 Permalink
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Sylvia Rier Mo., 03.03.2014 - 10:59

keineswegs allen Männern (manchen aber doch...), dass ihnen ihr "Überlegenheitsgefühl" bewusst ist und dass sie die effektive Gleichstellung der Frau bewusst be-/und verhindern - wie war das nochmal, mit dem Über-Ich, gorgias?!

Mo., 03.03.2014 - 10:59 Permalink
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gorgias Mo., 03.03.2014 - 14:09

Antwort auf von Sylvia Rier

So wie sie den Begriff Über-Ich verwenden ist falsch. Sowohl in diesem Beitrag als auch in einem vorherigen. Bitte benutzen Sie nur Wörter die Sie verstehen und nicht die, die gerade für Sie gut klingen.
Das würde es sehr erleichtern mit Ihnen ein sinnvolles Gespräch zu führen.

Mo., 03.03.2014 - 14:09 Permalink
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Sylvia Rier Mo., 03.03.2014 - 15:43

Antwort auf von Sylvia Rier

und in diesem spezifischen Zusammenhang hier (auf den sie sich wohl auch beziehen, gorgias) stelle ich mir so vor - korrigieren sie mich doch bitte, seien sie so freundlich, ja?! Also, wie ich schon sagte, unterstelle ich keineswegs allen Männern, dass sie sich der weiblichen Gleichstellung, Emanzipation usw. usf. entgegenstellen, ich fürchte aber, dass ihnen ihr Über-Ich in die Quere kommt, und zwar, indem es Verhaltens- und Denkweisen/Bewertungssysteme u. dgl. mehr "einwirft", die aus den tieferen Schichten des Ich kommen, aus denen, die in frühester Kindheit gestaltet (und gefestigt) werden. Das sind dann Werte, die über viele Generationen in den heutigen Mann ge-und übertragen werden, und können also gar nicht "moderne" Werte im Sinne der gleich gestellten Frau sein - sie können aber auch beim allerbesten Willen nicht durch rationales Denken so ohne weiteres "neutralisiert" werden. Wikipedia (geht in diesem Falle leider nicht anders, und auf die Schnelle) sagt das so: " Es (das Ü-Ich) wird in der frühen Kindheit (bis zum 6. Lebensjahr) gebildet und enthält die (moralischen) Normen und verinnerlichten Wertvorstellungen der kulturellen Umgebung, in der das Individuum aufwächst (insbesondere die der Eltern). Das Über-Ich entsteht durch Angleichen der eigenen Person an andere, mit denen sich dieser Mensch identifiziert. Dieser Prozess wird fachsprachlich als Introjektion bezeichnet.

Wenn ein Mensch zu denken beginnt, geschieht dies bereits unter dem Einfluss des Über-Ichs und der darin enthaltenen grundsätzlichen Wertvorstellungen. Da er diese als seine ureigenen empfindet und er seine persönliche Identität aus ihnen bezieht, kann er sich durch rationales Denken nur sehr bedingt von ihnen distanzieren oder emanzipieren.

Auf exakt diese Weise - das Ü-Ich macht's möglich - kommt das Überlegenheitsgefühl vieler Männer zustande, dessen sie sich "rational" gar nicht bewusst sind, und das sie also logischerweise vehement bestreiten; auf diese Weise kommt auch "So ein Krampf" zustande, wo ein sachlicher Kommentar angebracht/er wäre und weiter führen würde - der Krampfer fühlt sich aber durchaus im Recht und keineswegs von Überheblichkeitsgefühlen und Unterdrückungswünschen geleitet. Das war meine Idee zum Über-Ich - der Rest kommt dann später, und verzeihen Sie (alle!), wenn ich in meiner Sprache antworte - es geht schneller. Sie können aber gern in Ihrer Sprache mit mir sprechen, lesen geht schnell!

NB gorgias: Dieser des Ü-Ich m. E. unter anderem mit ein gewichtiger Grund, warum wir diese Entwicklung im Sinne der Gleichstellung der Frau nicht einfach sich selbst überlassen können, wie sie es ja früher einmal gefordert hatten.

Mo., 03.03.2014 - 15:43 Permalink
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gorgias Mo., 03.03.2014 - 19:32

Antwort auf von Sylvia Rier

Ich sehe keinen Grund auf diesen ganzen Textmüll im Detail zu antworten.
In Wirklichkeit ist es Ihr Unbewußtsein das am Bild der schwachen Frau festhält und nach Schutz für diese, fordert um in der "männlichen" Welt zurechtzukommen.
Sie sind nicht fähig rational zu Argumentieren und verlangen Sonderstellungen und Privilegien und möchten diese als "Gleichstellung" verbuchen und sind gleichzeitig nicht fähig diesen inneren Widerspruch zu reflektieren obwohl Sie schon zigfach darauf von mehren Seiten hingewiesen wurden.
P.S. Es ist besser Sie versuchen hier diesen verschriftlichen Redeschwall zu vermeiden. In Gesprächen können Sie damit Ihre Diskussionspartner einnebeln und überrumpeln. Hier hat man aber die Zeit alles genau durchzulesen und nach einer Sanften Brise bleibt von diesem Schall und Rauch nicht mehr viel übrig. Diese billige Effekthascherei können Sie sich hier auch getrost sparen.

Mo., 03.03.2014 - 19:32 Permalink
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Sylvia Rier Mo., 03.03.2014 - 20:01

Antwort auf von Sylvia Rier

- Ich sehe keinen Grund auf diesen ganzen Textmüll im Detail zu antworten. -
Sie wollten mir doch die Sache mit dem Über-Ich erklären? Schade. Hatte mich schon gefreut.

- In Wirklichkeit ist es Ihr Unbewußtsein das am Bild der schwachen Frau festhält und nach Schutz für diese, fordert um in der "männlichen" Welt zurechtzukommen. -

Wir reden dann mal drüber, ja, von Angesicht zu Angesicht, okay?

- Sie sind nicht fähig rational zu Argumentieren und verlangen Sonderstellungen und Privilegien und möchten diese als "Gleichstellung" verbuchen und sind gleichzeitig nicht fähig diesen inneren Widerspruch zu reflektieren obwohl Sie schon zigfach darauf von mehren Seiten hingewiesen wurden. -

"Von mehreren Seiten darauf hingewiesen". Interessant. Bin ich denn hier in-welcher-Prüfungskommission?

P.S. Es ist besser Sie versuchen hier diesen verschriftlichen Redeschwall zu vermeiden. In Gesprächen können Sie damit Ihre Diskussionspartner einnebeln und überrumpeln. Hier hat man aber die Zeit alles genau durchzulesen und nach einer Sanften Brise bleibt von diesem Schall und Rauch nicht mehr viel übrig. Diese billige Effekthascherei können Sie sich hier auch getrost sparen.

PS. Wenn sie mir einen beglaubigten Befähigungsnachweis vorlegen, der sie ermächtigt und warum, zu bestimmen, wer hier was wann wo und wie (lange) sagen darf, werde ich mir gern überlegen, ob und wie sehr ich ihr Luftschlangen-Gebläse berücksichtige. PPS. Nicht etwa, dass sie von sich auf andere schließen??

Mo., 03.03.2014 - 20:01 Permalink
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gorgias Mo., 03.03.2014 - 20:50

Antwort auf von Sylvia Rier

Es tut mir leid wenn Sie jetzt entäuscht sind, dass ich Ihnen das Konzept des Über-Ichs jetzt nicht erkläre. Ehrlich gesagt ist das für mich wie Perlen vor die Säue zu werfen. Wenn Sie wirklich an solche Konzepten interessiert wären, dann können Sie anfangen ganze Bücher zu lesen und sich gewissenhaft in ein Thema zu vertiefen, anstatt nur Zeit-Artikel oberflächlich zu lesen oder Wikipedia-Texte zu kopieren ohne sie richtig zu verstehen.
>Sie sind nicht fähig rational zu Argumentieren und verlangen Sonderstellungen und Privilegien und möchten diese als "Gleichstellung" verbuchen und sind gleichzeitig nicht fähig diesen inneren Widerspruch zu reflektieren.<
Denken Sie über diese Aussage so lange nach bis Sie endlich den Widerspruch in Ihren Argumenten erkennen. Bis dahin sollten Sie doch am besten Schweigen.
P.S. Das ist natürlich keine Vorschrift, sondern nur eine unverbindliche Empfehlung, Sie arme innerlich vom Patriarchat unterdrückte Kreatur.

Mo., 03.03.2014 - 20:50 Permalink
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Sylvia Rier Di., 04.03.2014 - 11:47

schon mal, oder?! Das ist nämlich eine GANZ dämliche (leider aber immer wieder vorgeschobene) Lüge, dass "via Quote und unabhängig von der Qualifikation in gesellschaftliche (hä?!) Positionen zu hieven". Du weißt das doch besser, oder? Was soll das?! Erst kommt die Qualifikation, und dann die Quote - das ist schon klar, oder? Was bringst du immer wieder diesen Schmarrn (sorry, aber langsam wird's ärgerlich).

Di., 04.03.2014 - 11:47 Permalink
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Nadia Mazzardis Di., 04.03.2014 - 12:34

Nessuno è stato mai discriminato perchè rosso di capelli, o con il gruppo sanguigno B+. Per favore! Evitiamo commenti così poco attinenti. Siamo invece discriminate in quanto donne. Non lo diciamo noi, lo dice l'OSCE, lo dice l'Europa. Veniamo sotto il Ruanda, SOTTO IL RUANDA, per la presenza di donne in politica. Cos'è siamo tutte stupide in Italia? O forse il potere si tramanda di uomo in uomo, in base a reti di relazioni che devono essere interrotte? Le quote sono un male necessario, per riportare la rappresentazione della politica alla rappresentazione della società. E il merito...com'è che lo tirate sempre fuori quando si parla di donne? E il merito dei maschietti? O forse hanno il merito nel DNA? La società è formata da uomini e donne, che hanno punti di vista differenti. Le quote servono per portare questi punti di vista differenti nella politica. Esattamente come nella nostra terra le quote etniche hanno portato i cittadini di lingua tedesca, giustamente alla governance del territorio. Senza quote etniche non sarebbe stato possibile. Com'è che questo funziona per le etnie e non funziona per le donne? Sarebbe interessante capirlo...

Di., 04.03.2014 - 12:34 Permalink
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Sylvia Rier Di., 04.03.2014 - 12:50

dass du von Aushebelung demokratischer Ordnung sprichst: Schau dich mal um, in deiner nächsten Umgebung (ich weiß nicht, wie's in Graz aussieht, aber im Notfall denk dich mal kurz nach daheim, musst du aber nicht, denn es ist überall derselbe Shfn) und dann sag mir, ob du dich noch traust, die Wörter "demokratisch" und "Ordnung" in den Mund zu nehmen!? Eine Regierung ist - sollte sein - der Spiegel der Gesellschaft und der sie gestaltenden Kräfte, die sie repräsentiert (!). "Geschlecht" hat gestalterischen Einfluss, "Haarfarbe" nicht, Hautfarbe unter Umständen, Schuhfarbe nicht, Religion vielleicht, körperliche Behinderung ja, Blutgruppe nein, Musikgeschmack nicht usw. usf. bis übermorgen. Findest du, dass die weibliche Hälfte der Gesellschaft gut und angemessen "repräsentiert" wird? Bitte um Antwort und klare Ansage. Und natürlich noch einmal - auch das hatten wir schon gefühlte 300 Mal: Warum wetterst du nicht gegen Stände-/Berufsgruppen-/Sprach- und andere Quoten? Mit denen hast du doch kein Problem, oder? Warum denn nicht?

Di., 04.03.2014 - 12:50 Permalink
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Sylvia Rier Di., 04.03.2014 - 14:56

Du glaubst also, dass 27 Prozent Frauen unter 73 Prozent Männern die – auch rein technisch betrachtet – realistische Möglichkeit haben, sich und die eigenen Interessen/den eigenen Willen durchzusetzen? Und zwar gegen (vorhersehbaren) mächtigen Widerstand der 73 Prozent (denn es ist unbestritten, dass beide „Berufsgruppen“ nicht immer dasselbe wollen, dasselbe denken, dasselbe sich vorstellen)? Glaubst du wirklich, die 73 Prozent lassen sich von den 27 Prozent zu Kompromissen bewegen, wo solche nötig sind – wenn sie dem eigenen (hier männlichen) Willen zuwiderlaufen?

Jetzt mal aus anderer Sicht: Eine Minderheit ist IMMER auf das „Wohlwollen“ und die Zustimmung der Mehrheit ANGEWIESEN. Das ist keine (!) Basis für eine Zusammenarbeit auf Augenhöhe. Und die wollen wir doch, oder?!

Wie stellst du dir das Leistungsprinzip in der Politik vor (denn darum geht es hier, darauf hatten wir uns geeinigt)? Und wie denkst du grundsätzlich, das „Leistungsprinzip“ zu etablieren, im Sinne der Gleichstellung, in einer männerdominierten Welt?
Ich könnte hier jetzt 30 Artikel verlinken, die alle erzählen, dass *Männer wählen Männer* (Frauen wahrscheinlich auch), aber das ist nicht nötig, weil du weißt schon, was ich meine. Es ist auch in Ordnung und kein Problem – unter der Voraussetzung, dass zahlenmäßig ausgewogene Verhältnisse herrschen. Die kann – schnell – nur eine Quote herstellen.
Alle wäre möglich, und wir bräuchten keine Quoten, und auch sonst recht wenig, wenn wir uns darauf verlassen könnten, dass der Mensch ein vernünftiges (!), intelligentes Wesen ist und das große Ganze über das individuelle Wollen und Wünschen stellt. Da dem aber nicht so ist, und dem so schnell auch nicht sein wird, brauchen wir Quoten. In der Politik zumal, dort aber konsequent. Dann brauchen wir – sei versichert – in der (Privat-)Wirtschaft keine Quoten mehr, weil die Frauen via Politik genug Standvermögen und Rückhalt und Macht und Gestaltungsmöglichkeiten haben, die Welt (auch) nach ihren Vorstellungen und Bedürfnissen zu formen und zu gestalten (und gegebenenfalls ihre Geschlechtsgenossinnen in den Betrieben via Seilschaften auf die wichtigen Ränge zu hieven :-D

NB: Du als Arzt - was hat es deiner Meinung nach mit dem Über-Ich auf sich?

Di., 04.03.2014 - 14:56 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Di., 04.03.2014 - 15:14

"Alle wäre möglich, und wir bräuchten keine Quoten, und auch sonst recht wenig, wenn wir uns darauf verlassen könnten, dass der Mensch ein vernünftiges (!), intelligentes Wesen ist und das große Ganze über das individuelle Wollen und Wünschen stellt. Da dem aber nicht so ist, und dem so schnell auch nicht sein wird, brauchen wir Quoten."
Das schreit gerade nach Volksumerziehung, sind die Rizinusöl Flaschen schon parat?
Scherz bei Seite, mir Frau Rier können Sie aber gerne nochmal erklären wieso die 52% der Bevölkerung nicht das eigene Geschlecht wählen, obwohl sie die Möglichkeit dazu haben. Und eine Antwort auf meine vorherige Frage (wieso es bei den Grünen doppelt so viele Männer wie Frauen im Landtag gibt) sind Sie mir auch noch schuldig.

Di., 04.03.2014 - 15:14 Permalink
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Manfred Gasser Di., 04.03.2014 - 22:09

Wenn ich hier so von "Macht haben, um die Welt nach ihren Vorstellungen zu formen" lese, bekomme ich fast eine wenig Angst vor "diesen" Frauen.
Und was ich ganz und gar nicht verstehen kann, sind diese Überzeugungen, dass Männer keine Frauen wählen, dass Frauen so viel anders und besser seien als Männer, dass unter den Frauen der "grosse" Zusammenhalt bestehen würde, ganz ohne den "männlichen" Lobbyismus nach Kategorien, Verbänden und sogar Bezirken und Tälern.
Frauen mögen auch z.B. eine höhere soziale Kompetenz haben als Männer, aber interessiert das die Mehrheit überhaupt? Denn wenn das die Mehrheit wünschte, würde sie doch auch Frauen wählen, so wie ich, oder verstehe ich da was falsch?

Di., 04.03.2014 - 22:09 Permalink
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Sylvia Rier Mi., 05.03.2014 - 07:19

das glaube ich dir, du hast Angst, ihr Männer müsst dann den ganzen Tag mit dem Putzlappen durch's Haus und den Kindern hinterher jagen, derweil wir schön gemütlich am Küchentisch hocken, Zeitung lesen und rufen "gea, wenn es negschte moll in der kuchl kimsch, bring mer nou a Bier bitte, ha?! :-D Ja, da hätte ich auch Angst, wenn ich Mann wäre und Frauen an die Macht wollten ;-) Aber natürlich hast du Recht: Die Frage ist, warum wir Frauen nicht Frauen wählen. Und ja, das frage ich mich auch. Vielleicht hat's mit - grob gesagt - geringe(re)em Vertrauen zu tun, mit (nicht) vertrauen mit (nicht) zutrauen mit (nicht) anvertrauen? Ich fürchte, wir trauen uns selbst und leider auch unseren Geschlechtsgenossinnen die "harten" Themen (also die, die allgemein als die "wichtigen" anerkannt werden) nicht zu. Vor allem aber trauen wir sie uns selbst nicht zu - und sperren uns also letzten Endes selber in die kleinen Kämmerlein, die Männer uns "überlassen". Dabei: Die eklatanten Fehlleistungen der männlichen "Leistungsträger", die kriegen wir allemal hin. Ehrlich gesagt, ich glaube, wir können's nur besser machen, weil sehr viel schlechter, das geht wohl nimmer... Bloß: Wie kriegen wir das uns Frauen verklickert? Hast du einen Tipp??

Mi., 05.03.2014 - 07:19 Permalink
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Sylvia Rier Mi., 05.03.2014 - 07:46

Was? könnte jede Partei sagen? Nein, ich fange jetzt hier bestimmt nicht damit an, (wieder einmal, zum siebenhundertsten Mal) aufzuzählen was „man“ in solchen Diskussionen alles unterschlägt, unterschlagen will, nicht aufhört, zu unterschlagen… ich schließe daraus, dass Männer (wie du) nicht verstehen WOLLEN, weil sie Angst haben um ihre (Vor-) Macht(-stellung) oder was weiß ich - anderenfalls ich glauben müsste, dass sie nicht verstehen KÖNNEN weil dämlich. Das möchte ich aber lieber nicht glauben.

Und dann gehst du hier und wirfst deinem überkonservativen Chauvinismus (ob’s das Über-Ich ist?) das Mäntelchen Widerspruchs zwischen "Demokratie“ und "Minderheitenschutz“ über. Demokratie und Minderheitenschutz ein Widerspruch - so weit so gut (auch wenn gorgias es nicht fassen kann, dass ich sehr wohl verstehe). Bloß: Sag mir doch, bitteschön und sei so gut, wie du ohne „undemokratischen“ Minderheitenschutz das Schaf vor den Wölfen beschützen willst? Es einsperren? Willst du witzig sein, oder was? Und ja, es braucht Bürgerrechte und zwar gleiche Rechte für gleiche Bürger. Und jetzt gehst du hier, und erzählst mir, dass drei Wölfe imstande sind (es wollen) die Bürgerrechte für das Schaf zu gestalten (achte auf den Unterschied, sei so freundlich, ja?) Ganz offensichtlich, ob uns das nun gefallen mag oder nicht, braucht eine Demokratie auch undemokratische Mittel (z. B. Polizei, Militär usw. usf.) – und jetzt musst du mir noch erklären, warum für die Rechte und die Gleichstellung der Frau nicht sollte zur Antwendung gelangen, was hingegen für die Sicherung und Wahrung der eigenen (männlichen) Macht kein Problem ist?! (fast hätte ich jetzt „alter Chauvinist“ gesagt, konnte mich gerade noch bremsen)

Mi., 05.03.2014 - 07:46 Permalink
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Sylvia Rier Di., 11.03.2014 - 07:49

Antwort auf von Sylvia Rier

und jetzt sag mir doch bitte noch, welche "anderen Maßnahmen" du vorschlagen würdest, um die Gleichstellung oder eigentlich: Schaffung korrekter und demokratischer Verhältnisse zu bewerkstelligen, und zwar mit der gebotenen Eile. Denn eigentlich und wenn ich mich so umsehe, dann glaube ich schon längst, dass nur noch die Frauen die Welt retten können.

Und dann würde ich noch vorschlagen, um deiner Abneigung gegen Zwang und deiner Vorliebe für Freiwilligkeit entgegen zu kommen und Genüge zu tun: Die Männer treten freiwillig 49 Prozent aller Posten ab, auf denen sie zum Großteil völlig unverdient sitzen und sich dort aber festkrallen, als hätten sie hart dafür gearbeitet. Dann können Frauen ganz einfach und gänzlich ohne Zwang die Plätze einnehmen, die ihnen gebühren.

Di., 11.03.2014 - 07:49 Permalink
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Sylvia Rier Mi., 05.03.2014 - 08:34

Ja, Sie haben Recht, das war keine Absicht und es tut mir leid (die Pöbeleien des selbstgefälligen gorgias hatten mich diesen Strang verlassen lassen, aber dann kamen Oliver und Manfred :-D Sie haben mittlerweile wohl auch aus meinen anderen Posts verstanden, dass ich die Antwort leider selbst nicht kenne. Ich grüble schon sehr lange darüber, komme aber nicht weiter als bis zu „es könnte sein, ich nehme an, ich glaube, ich denke“. Vielleicht müsste man mal eine ernsthafte und groß angelegte Umfrage/Untersuchung starten. Das wäre doch mal was Sinnvolles (ha! gorgias, ich höre ihn lauern) für die EURAC. Ich könnte Ihnen jetzt allerdings ein paar Begebenheiten erzählen, aus denen ich schließe, dass Männer Macht- und Gesichts-Verlust (be-)fürchten, und Frauen auch, sie allerdings indirekt, weil sie sich zu sehr über (ihre) Männer definieren. Vielleicht, vielleicht auch nicht.

Mi., 05.03.2014 - 08:34 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mi., 05.03.2014 - 09:48

Antwort auf von Sylvia Rier

Danke für die Antwort! Ich verstehe von Psychologie u.s.w. recht wenig, aber da es hier schon zur Rede kommt frage ich Sie: wäre es nicht besser wenn Feministinnen ihre Energie positiv einsetzen würden um erst mal die Mehrheit der Frauen zu überzeugen, anstatt uns Männer zu "sticheln" (provozieren scheint mir übertrieben ;-))?
Welche Machtverlust meinen Sie?

Mi., 05.03.2014 - 09:48 Permalink
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Sylvia Rier Do., 06.03.2014 - 07:40

Antwort auf von Sylvia Rier

"die Energie positiv einsetzen" - aber mach mal... kaum sagst du was - egal was, es muss nur etwas mit Frauen und Rechten zu tun haben - hüpfen mindestens drei destruktive Männer aus ihren dunklen Kisten, standardmäßig. Das ist übrigens auch bei diesem Text von Nadja Mazzardis sehr schön zu beobachten: (Mensch Ärgerdichnicht): "Ich bin genervt" (statt vielleicht - konstruktiv - "die Zahlen stimmen so nicht ganz, denn tatsächlich ist der Frauenanteil 32 Prozent"; (Taibon) "So ein Krampf" (statt vielleicht - konstruktiv - "stimmt, Nadja, der Frauenanteil entspricht nicht den tatsächlichen Verhältnissen in der Gesellschaft, andererseits haben die Ministerinnen von ihrem Posten aus die Macht und die Möglichkeit/en, mehr für ihre Geschlechtsgenossinnen zu tun und bessere Rahmenbedingungen zu schaffen...". Oder was weiß ich. Denn so, heißt das doch immer, "reden Männer", nicht wahr: ziel- und sachorientiert. Ich muss hier leider feststellen: das entspricht keineswegs den Tatsachen. Natürlich könnten wir diese Männer "einfach reden lassen", sie auffordern, nicht alleweil zu stören und (über sie) und ihr Gewäsch hinwegsehen - ist halt a bissl destruktiv, nicht wahr, denn immerhin sind sie die andere Hälfte der Gesellschaft :) Spaß beiseite: Ein bisschen mehr konstruktive Mitarbeit statt destruktive Störmanöver wäre nicht schlecht, für alle. Nicht zuletzt: Welchen Machtverlust ich meine? Den Verlust (teilweisen Verlust), allein und nach den ureigenen Bedürfnissen/Vorstellungen (keine Kompromisse, kein Sich-Zurücknehmen, keine Diskussionen mit "Andersartigen" und anderen Vorstelllungen/Bedürfnissen usw. usf.) ausschließlich die Gesetze, Regeln und Rahmenbedingungen vorgeben zu können, nach denen die Welt - und die Gesellschaft - zu funktionieren haben.

Do., 06.03.2014 - 07:40 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Do., 06.03.2014 - 10:56

Antwort auf von Sylvia Rier

ich werde versuchen In Zukunft vom anklägerischen Ton der Artikel hinwegzusehen und konstruktiver zu kommentieren.
"Welchen Machtverlust ich meine? Den Verlust (teilweisen Verlust), allein und nach den ureigenen Bedürfnissen/Vorstellungen (keine Kompromisse, kein Sich-Zurücknehmen, keine Diskussionen mit "Andersartigen" und anderen Vorstelllungen/Bedürfnissen usw. usf.) ausschließlich die Gesetze, Regeln und Rahmenbedingungen vorgeben zu können, nach denen die Welt - und die Gesellschaft - zu funktionieren haben."
Bleibt mir noch zu neblig formuliert, was bedeutet das konkret? Angst davor am Entscheidungstisch wo Gesetze und Regeln gemacht werden, andere Sitzen zu lassen? Angst vor Kompromissen? oder Angst vor den Entscheidungen die dann getroffen werden würden? Ich sehe nicht ein was ich verlieren würde.

Do., 06.03.2014 - 10:56 Permalink
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Sylvia Rier Do., 06.03.2014 - 15:18

Antwort auf von Sylvia Rier

Hach, wie gut wir's doch alle haben könnten :-) wenn bloß alle Männer so klug wären und wie Sie verstünden, dass sie nichts zu verlieren, aber sehr viel zu gewinnen haben. Aber ich denke, wir sind auf einem guten Weg und ein gewisser Streuverlust wird halt, wie überall, nicht zu vermeiden sein ;-) Also dann, bis zum nächsten Mal!

Do., 06.03.2014 - 15:18 Permalink
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Sylvia Rier Do., 06.03.2014 - 07:48

dass deine "Argumentation bei diesem Thema unsauber ist" - du bist ja auch (Allgemein-)Mediziner und kein Psychologe, oder? Insofern: No worries :-)

Do., 06.03.2014 - 07:48 Permalink
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Oskar Egger Do., 06.03.2014 - 08:52

Zum Thema Über-Ich in der Beziehung zwischen Mann und Frau ist lesenswert der (glaub ich einzige) Roman von Ingeborg Bachmann "Malina". Die weibliche Romanfigur verschwindet sozusagen im und durch das Überich, das ihr Partner, aber auch sie selbst in einer Person ist. Beeindruckend. Noch chancenloser stellt die Nobelpreisträgerin Elfriede Jelinek die Situation der Frau im Bezug auf sozialpsychologische Normen und Realitäten dar. Der Kampf führt in jeder Beziehung und in jedem Bereich in eine Sackgasse, wie wir an der xten Diskussion auf salto feststellen. Was möglich ist, meiner Ansicht nach, ist immer wieder Dialog um unterschiedliche oder auch gemeinsame übergeordnete Interessen. Aufgabenteilung und Teamarbeit und die Entfernung der Hindernisse die Gleichstellung, für wen auch immer und worin auch immer, vereiteln.

Do., 06.03.2014 - 08:52 Permalink
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gorgias Do., 06.03.2014 - 12:41

>Von Psychologie verstehe ich (auch) nichts, aber das hält mich nicht davon ab, so zu tun also ob <
Sivlia Rier

"Die Emanzenkultur ist denkfaul und niederträchtig"
Doris Lessing

"Der Verlust der Scham ist das erste Anzeichen von Schwachsinn"
Sigmund Freud

Do., 06.03.2014 - 12:41 Permalink
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gorgias Do., 06.03.2014 - 15:13

Antwort auf von gorgias

nicht ernst nehmen kann, nehme ich sie noch lange nicht auf die leichte Schulter. Sie sind ein aufmerksamsmagnet der mit billigen Tricks das Niveau einer Diskussion hinunterzieht und ihr jegliche Sachlichkeit entzieht. Sie sind sowas wie eine linke Elena Artioli.
PS Nun haben Sie mir auch noch selbst bestätigt dass Sie bewusst Wörter benutzen die Sie nicht verstehen und Sie größtenteils Textmüll produzieren weil Sie auf der Sachebene nicht mithalten können.

Do., 06.03.2014 - 15:13 Permalink
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gorgias Do., 06.03.2014 - 15:13

Antwort auf von gorgias

nicht ernst nehmen kann, nehme ich sie noch lange nicht auf die leichte Schulter. Sie sind ein aufmerksamsmagnet der mit billigen Tricks das Niveau einer Diskussion hinunterzieht und ihr jegliche Sachlichkeit entzieht. Sie sind sowas wie eine linke Elena Artioli.
PS Nun haben Sie mir auch noch selbst bestätigt dass Sie bewusst Wörter benutzen die Sie nicht verstehen und Sie größtenteils Textmüll produzieren weil Sie auf der Sachebene nicht mithalten können.

Do., 06.03.2014 - 15:13 Permalink
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Sylvia Rier Fr., 07.03.2014 - 07:54

Also Oliver, ich grüble und grüble und komme nicht dahinter, sei also bitte so gut, ja? Mit welcher Begründung (Berechtigung) behauptest du, dass ich mich "in solchen Diskussionen ab und an wie ein Kamel verhalte, weil ich nicht bereit bin, von meinem Standpunkt abzuweichen"? Wer (was) sagt dir, dass dein Standpunkt der richtige ist? Und dass ich ihm zu folgen habe? Warum bist du nicht (auch) Kamel? Du weichst ja nämlich noch viel weniger ab von deinem Standpunkt als ich das tue! Und jetzt noch ein bissl was in Sachen "Demokratie", weil's mir grad so schön auf den Bildschirm geflogen kam, und darüber, welche maßgebliche Rolle Frauen in deren Ausformung spielen (und ich glaube, wenig spricht dagegen, dass dasselbe Prinzip auch auf unsere - bestehenden, aber nicht sehr gut funktionierenden, wie du ja zugestehst - Demokratien angewandt werden kann, im Sinne ihrer Verbesserung: "Treibende Kraft im politischen Wandel".).
http://diestandard.at/1392687411139/Geht-es-den-Frauen-gut-steigt-die-D…

Fr., 07.03.2014 - 07:54 Permalink