Scontro finale sull’OPA "ostile"
CiviBank non ci sta, e lo fa sapere a chiare lettere. Nel corso della conferenza stampa, convocata d’urgenza ieri (30 marzo) a conclusione della riunione del CdA dell’istituto di credito friulano, si respirava un’atmosfera da scontro finale. Secondo Banca di Cividale, Sparkasse, che mesi fa ha annunciato che avrebbe fatto un offerta pubblica d'acquisto, è colpevole di non aver mantenuto gli accordi iniziali, rifiutando la proposta dei friulani di un’integrazione dei due istituti di credito più morbida e omogenea etichettandola come "mera pretesa".
La Presidente Michela Del Piero, ha esposto le ragioni dell’istituto, per le quali non ha accettato l’offerta di pubblico acquisto (OPA) promossa dall'istituto di Bolzano. Civibank è una banca che torna a correre dopo un lungo percorso, durato sette anni, durante il quale ha progressivamente ritrovato solidità e competitività. Secondo i suoi amministratori, la Banca di Cividale non è ancora pronta per affrontare un’operazione straordinaria come l’OPA in questione. Del Piero ha fatto poi notare come già in passato siano state rifiutate da parte del credito friulano alcune offerte d’acquisto per detenere la maggioranza delle azioni.
Per Cividale, ha confermato in seguito il vice presidente Andrea Stedile, sono venute a mancare le condizioni per un percorso concordato con la banca sudtirolese. Il rapporto sinallagmatico - caratterizzato, cioè, da prestazioni corrispettive - che si poteva intravedere nelle iniziali intenzioni di Sparkasse, non ha mai ricevuto alcun riscontro concreto. Agli amministratori friulani spaventa la prospettiva di venire assorbiti in un sistema Bolzano-centrico e di fungere semplicemente da costola commerciale, perdendo così voce in capitolo nelle decisioni strategiche.
Il linguaggio usato durante la conferenza è infatti stato quello che descrive uno scontro finale, dove si sono ormai perse le speranze per un possibile dialogo, anche se CiviBank si dice ancora aperta per possibili ripensamenti da parte della Cassa di Risparmio di Bolzano. Del Piero, in particolar modo, si chiede in nome di cosa CiviBank dovrebbe “abdicare e regalare valore futuro allo straniero, al nuovo padrone”.
Le ha fatto coro Stedile, rimarcando come la voluta mancanza di trasparenza in termini di governance e di deleghe abbia portato a un nulla di fatto. Quello che CiviBank denuncia è sostanzialmente il rifiuto unilaterale da parte dell’istituto di Bolzano di una progettualità condivisa e in termini concreti. Resta infatti ancora oscura, fanno sapere da Cividale, la soglia di autonomia che resterebbe in capo a CiviBank. Bolzano avrebbe rifiutato di mettere per iscritto anche un accordo di governance transitorio sul medio termine. Vale a dire, i nomi di chi avrebbe guidato CiviBank per i prossimi tre anni.
Proprio a quel punto, la Presidente ha fatto notare che sarebbe stato collegato da remoto alla conferenza stampa anche lo stesso Presidente di Sparkasse Gerhard Brandstätter. Del Piero ha commentato il fatto con un’allusione al tentativo da parte di Sparkasse di controllare persino le comunicazioni dei friulani.
Le difese messe in campo da Cividale per contrastare l’OPA altoatesina, sono due. Da un lato, c’è la promessa che l’alta redditività dell’ultimo periodo sia garanzia di crescita anche nei prossimi esercizi, e che consenta una distribuzione costante di dividendi remunerativi per gli azionisti. Dall’altro lato, c’è la presentazione di una lista per il rinnovo del CdA, votata durante la seduta di ieri con sei voti favorevoli e due astenuti sugli otto membri presenti. La lista, che inizialmente ha visto la defezione di tre membri del CdA, prevede un terzo dei candidati nuovi e funzionali a rimarcare i caratteri identitari dell’istituto. Quasi a ricordare ai soci che voteranno in assemblea i propri valori. È infatti stata deliberata l’entrata in cordata della professoressa specializzata in climate finance Irene Monasterolo, e degli imprenditori veneti Francesco Fracasso e Simone Cason. Da un lato, si è cercato di rimarcare l’attenzione alla sostenibilità, dall’altro la vicinanza al territorio. Secondo CiviBank infatti, Sparkasse non sarebbe intenzionata a preservare gli interessi locali. Le nomine dovranno essere approvate dall’Assemblea, che si riunirà in prima convocazione il 29 aprile e in seconda convocazione, qualora necessario, il 25 maggio.
A conclusione della conferenza, Del Piero ha solleva ulteriori dubbi sulla regolarità della campagna di pre-adesioni da parte dei grandi azionisti, i quali hanno garantito a Sparkasse già il 17% circa delle azioni esistenti. Affinché l’OPA abbia successo, Sparkasse dovrà raccoglierne altrettante. Un 15%, però, che corrisponde a un azionariato diffuso composto da altri 4.000 azionisti. Anche se Sparkasse si mostra fiduciosa, non è garantito il risultato.
Qualche ora dopo la conclusione della conferenza, è stato reso ufficiale anche il via libera anche da parte dell’autorità di vigilanza sugli intermediari finanziari – CONSOB. Questo, l’ultimo tassello per poter dare inizio effettivo all’operazione. Il periodo di adesione all’OPA partirà con l’8 aprile. Nel mentre il CdA di CiviBank fa sapere che si riserva il diritto di valutare il documento di offerta nella sua interezza e ai sensi dell'articolo 103 del TUF. Sembra quindi ci sia ancora margine per poter stabilire l’esito della partita.
Da werden mal wieder nicht
Da werden mal wieder nicht Nägel mit Köpfen gemacht. Wenn eine Präsidentin in solchen Tönen spricht, dann war eher Größenwahn von Seiten der Sparkasse am Werk, als Partnerschaft und Einvernehmen. Dies würde bedeuten, dass die Führung der Sparkasse in die alten Fehler zurückfällt und das Dilemma wieder von vorne beginnt. Dafür werden die Aktionäre aber kein Verständnis haben.