harry greb putin
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Politik | Finferli e nuvole

Facciamo la pace

Perché no? Qualcuno di noi è contrario? Magari i cicisbei filo-putiniani, o chi vive una senile nostalgia di comunismo andato, quand'era giovane cinquant'anni fa.

  

Da boci si giocava in cortile. Spesso si baruffava. Per una spinta, una palla sottratta. Qualche ora dopo, o il giorno dopo, si faceva la pace. Era una stretta di mano. La destra, e bisognava essere sempre in due.

  Ricordate Putin un paio di mesi fa? Tutti quanti in processione a Mosca e mai Mosca in processione a Berlino o Londra. Le mille telefonate di Macron. I politici europei al suo tavolo da centomila euro. La distanza umiliante di dieci metri. La proposta di trattative “per la pace” nella neutralissima Bielorussia. Mentre, nelle stesse ore, i missili russi continuavano a sventrare i palazzi di Mariupol' e i macellai siberiani a scannare i civili a Buča. E' di oggi, domenica 22 maggio, sulla prima pagina del Corriere della Sera, la conferma: “un filmato trovato in una telecamera di sicurezza, pubblicato dal New York Times, toglie gli ultimi dubbi: un gruppo di uomini in fila viene condotto al macello. Non un'operazione bellica, ma un crimine di guerra.”

  Il tragico teatrino “per la pace” si è poi ripetuto a Istanbul, Turchia.

  Che a Putin del Donbass importi un anacardo salmistrato si è scritto un po' dappertutto, e anche su queste pagine nelle puntate precedenti. Altre sono le sue mire.

  La vergogna peggiore, per noi italiani, è il coro di cicisbei filo-putiniani. Non tanto le marionette alla Salvini, che si aggirano con la maglietta griffata Vladimir Vladimirovič, per la quale vengono poi sputtanati in strada dal sindaco di Cracovia e tornano comunque in Italia come se niente fosse. E nemmeno per il vecchio suo amico Berlusconi, che nei giorni scorsi, cito sempre dal Corriere della Sera,  ha detto: “io credo che l'Europa unita deve fare una proposta di pace, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin.”

  Le domande di Putin.

  No. Dobbiamo vergognarci assai di più invece per quei relitti della storia come il presidente dell'Anpi, Pagliarulo, di cui si è scritto qualche settimana fa. E per quei suoi compari sinistroidi, i giustificazionisti del “ma” e del “però”. Quelli che nella Russia di oggi vivono una senile nostalgia di comunismo andato, quand'erano giovani cinquant'anni fa.

  Facciamo la pace.

  Perché no?

  Qualcuno di noi è contrario?

  

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Karl Trojer Mi., 25.05.2022 - 10:05

Putin träumt von einem Großraum der slavischen Völker unter der Führung Russlands. Dem steht die Öffnung der Ukraine in Richtung EU arg im Wege und er befürchtet, dass das Beispiel Ukraine auf Russland überschwappen könnte; darin wurzelt m.E. sein erbarmungsloser Überfall. So sehr ich das Bemühen um Friedensverhandlungen begrüße, glaube ich, dass diese erst in einer Nach-Putin-Ära zielführend sein können. Putin hat inzwischen nicht nur für die Ukraine, sondern auch für Russland selbst große Schäden bewirkt. Nur die Russen selbst können und sollten Putin aus dem Sattel werfen. Die Ukraine verteidigt ihre Souveränität mit großartigem Mut und hat ein Recht auf umfassende Unterstützung durch die freien Demokratien.

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