2022: fuga dalla SASA?
Il terremoto legato alle concessioni SAD non ha solo causato la più grave crisi politica nella storia dell’SVP, ma le scosse di assestamento seguite all’affidamento in house di parte dei servizi a SASA - e allo spezzatino in 10 lotti delle concessioni periferiche – stanno per ora producendo effetti inaspettatamente negativi. I risparmi per le casse pubbliche annunciati da Kompatscher e Alfreider si vedranno verosimilmente nel lungo termine ma per ora lo stravolgimento dei consolodati equilibri nel settore, secondo i sindacati sta portando a decine di autisti che si licenziano, linee che saltano abitualmente per mezze giornate, dipendenti di aziende subappaltanti che fanno turni massacranti e si addormentano in stazione, permessi sindacali negati, fiere negate, e una proposta di "integrativo" aziendale "che con una mano ti concede e l’altra ti toglie”. La direttrice Petra Piffer non nega che sia un momento difficile ma - afferma - “stiamo mettendo il massimo impegno per risolvere i problemi ed è naturale trovarsi in una fase di assestamento, ma bisogna tenere conto che quello degli autisti è un problema strutturale”.
Piccolo passo indietro: dopo l'addio a SAD, la Provincia ha affidato a SASA, con contratto di servizio specifico, a decorrere dal mese di novembre 2021 e per 10 anni, le linee che convergono sui grandi centri per 7 milioni di chilometri extraurbani. SASA rispetto ai precedenti 8.200.000 km arriva ora a gestire quindi 15.700.000 km (sui 37.000.000 totali di servizio in Alto Adige). L’azienda è di fatto raddoppiata in tutti i sensi e ora ha più di 500 autisti alle proprie dipendenze.
Chi conduce le linee circolari per l’ospedale 10 A e 10 B arriva a fare 5 ore di fila senza neanche un minuto per andare in bagno
Dopo una vertenza infinita nelle scorse settimane è stato siglato il contratto nazionale degli autoferrotranvieri che per il triennio prevede un aumento medio di 110 euro e un'una tantum di 500 euro per la vacanza contrattuale. SASA sugli stipendi non può fare nulla e quindi lunedì arriva al tavolo della trattativa con una proposta di accordo ponte che prevede una diaria di 9 euro lordi al giorno per il trasporto extraurbano, 7 euro per l’urbano e l’aumento dei buoni pasto da 3,50 a 5 euro. Tra gli autisti c’è molto sconforto. Ieri (27 maggio) ho potuto raccogliere al telefono lo sfogo di due delegati sindacali di sigle diverse. Dal momento che hanno chiesto l’anonimato (“perché un delegato che ha fatto una denuncia pubblica ha preso una lunga sospensione”) penso abbia senso riprodurre le loro ragioni come in una sorta di unico “flusso di coscienza”. I racconti sono perfettamente convergenti, a testimonianza di un disagio reale e diffuso.
Lo sfogo dei delegati
“Accettando la nuova diaria – hanno raccontato - andremmo a perdere le vecchie indennità da 3 euro al giorno, che però aumentano la parte di stipendio utile ai fini pensionistici. L’azienda sta facendo di tutto per cancellare queste indennità, sta allargando i turni a 9 ore di guida. Chi conduce le linee circolari per l’ospedale 10 A e 10 B arriva a fare 5 ore di fila senza neanche un minuto per andare in bagno. Il motivo è semplice: negli orari è stato lasciato un tempo di percorrenza di 50 minuti ma in realtà, a causa del traffico, ci vogliono sempre almeno 60 minuti per fare tutto il giro. La verità è che il settore è al collasso, ci vengono rifiutati anche i singoli giorni di ferie. Da qualche settimana nel pomeriggio salta del tutto il servizio sulla linea 18, sulla 12 ed anche sulla 112. E tutto viene oscurato, nessuno ne parla, agli utenti non viene data alcuna spiegazione. Da anni, prima per il Covid ora per le decine di dimissioni, il personale addetto al controllo viene impiegato per la guida. Con il risultato che decine di persone salgono sui bus senza biglietto e nessuno fa controlli sull’uso delle mascherine. La situazione è talmente insostenibile che da inizio anno almeno una ventina di autisti se sono andati, ed un'altra decina va via ora perché ha vinto il concorso di Trentino trasporti".
Il nostro contratto prevederebbe 6 ore 30 minuti, oggi i turni arrivano frequentemente alle nove ore di guida effettiva e a turni spezzati con un arco di impegno di 12 ore
"E’ semplicemente impossibile coprire i turni. Ci sembra che il progetto di SASA ricalchi quello che aveva SAD: aggiudicarsi i servizi e dare poi le linee in subappalto. Quindi non c’è alcun interesse a tutelare gli autisti della SASA. Solo una parte degli autisti che prima erano in SAD sono stati ri-assorbiti con la clausola sociale. Molti sono andati a lavorare per privati come Silbernagl, perché guadagnano qualcosa in più. In realtà poi i privati fanno spesso turni con un arco di impegno che supera anche le 12 ore. SASA ha proposto agli autisti che lo vogliono di essere impegnati sulle linee extraurbane, ma in realtà per questi la situazione contrattuale dovrebbe essere diversa. Qui vogliono accorpare tutto senza distinzioni. Visto che manca personale, SASA si è impegnata a pagare le patenti ai nuovi arrivati, e mentre gli autisti scappano scopriamo che negli uffici arrivano sempre nuovi supermanager strapagati per risolvere il problema della mancanza di personale. Il nostro contratto prevederebbe 6 ore 30 minuti, oggi i turni arrivano frequentemente alle nove ore di guida effettiva e a turni spezzati con un arco di impegno di 12 ore. I privati arrivano a 15 ore, ecco perché preferiscono subappaltare. Gli straordinari, che dovrebbero essere facoltativi, sono di fatto obbligatori. Lo stipendio? I neo assunti, con il cosiddetto parametro 140, guadagnano 1.300 euro al mese. Dopo 8 anni si arriva a 1.400 anno. I più anziani arrivano a 1.600. “
La versione di SASA
Petra Piffer, direttrice della società in house, pur non negando il momento difficile fornisce una versione che definire radicalmente diversa è un eufemismo. Anche le cifre degli stipendi non combaciano affatto!
Ad ogni modo, facendo una ricerca, è emerso che a metà marzo SASA aveva bandito un subappalto da 10 milioni euro divisi in 8 lotti. La misura rintracciabile sul sito dell’Agenzia degli appalti risulta però revocata. Che cosa è successo? E' una conferma del fatto che SASA fa di tutto per subappaltare i servizi?
“E’ vero esattamente il contrario, la strada che stiamo percorrendo – afferma la direttrice - è proprio quella di internalizzare e ridurre i subappalti che erano attivi nella gestione precedente e arrivare progressivamente sotto la soglia del 20% del totale. Ma non è che queste cose si riescono a cambiare dall’oggi al domani. L’appalto è stato revocato perché i presupposti sono cambiati, sono stati acquisiti degli autobus e quindi abbiamo deciso di fare diversamente”.
Se i nostri vanno via, è perché qualcun altro, non trovandone a sua volta, ce li porta via magari anche con promesse che talvolta non vengono mantenute.
Secondo la direttrice di SASA “negli incontri con i sindacati relativi alla nostra proposta abbiamo avuto dei feedback positivi, mi sorprende che abbiate raccolto commenti così negativi. I costi per il personale si aggirano sui 20 milioni e la nostra proposta incide per l’1 per cento, ma va ricordato che comunque il contratto nazionale è stato appena adeguato. Oggi da noi nessun autista guadagna meno 1.500 – 1.550 euro. Tutto dipende dai turni. Ovvio che un dipendente che fa sempre e solo la mattina dalle 7 alle 14 guadagnerà meno di chi inizia presto o lavora la sera. Il lavoro ha una sua attrattività e prevede una retribuzione seria”. Ma se il lavoro è attrattivo, viene da chiedere, perché mai ci dovrebbero essere decine di dimissioni in pochi mesi? “La mancanza di autisti – sostiene Piffer - è un problema strutturale. Se i nostri vanno via, è perché qualcun altro, non trovandone a sua volta, ce li porta via magari anche con promesse che talvolta non vengono mantenute. Va poi considerato che il totale riassetto a livello territoriale ha provocato un grande cambiamento. Non è che i dipendenti fuggono da Sasa, è che le società che si aggiudicano i nuovi bandi a loro volto sono senza autisti e magari gli autisti, cambiando, riescono ad avere una situazione logistica migliore, come avviene per i dieci che verranno assunti da Trentino trasporti che si riavvicinano a casa. Noi trattiamo bene i nostri dipendenti, rispettiamo il contratto di lavoro e lo applichiamo con la massima trasparenza. E’ un momento difficile per tutti, non lo nascondo, ma la situazione andrà migliorando. Spero che la prossima settimana si possa siglare la nuova intesa con i sindacati. Se tutti fanno la loro parte verrà fuori un buon compromesso". Per capire se la rivoluzione del settore riuscirà a produrre gli effetti sperati dalla politica, dunque, occorre attendere almeno qualche altro mese.
Ma come, tolta la società
Ma come, tolta la società privata SAD, problemi anche con la società pubblica SASA?
Ersparnis ca. 180 Millionen
Ersparnis ca. 180 Millionen durch Neuvergabe! Und wenn sie etwas kleiner ausfällt,Herr Landesrat?
Chissà mai perché non mi
Chissà mai perché non mi meraviglio di quanto sta succedendo... rimane il fatto che è sconcertante che i delegati sindacali abbiano chiesto l'anonimato! Mi chiedo pure del lungo silenzio delle sigle sindacali, interrotto solo poche volte, su quello che era il catastrofico stato della flotta di Sasa fino al 2018. Il tutto fa il paio con il conclamato disinteresse della politica comunale a tali temi.
Ripeto, non mi sorprendo di nulla visto che gli (ormai vecchi) proprietari di Sasa hanno sempre accettato tutto quanto proveniva da Sasa in modo del tutto acritico.
Sarà che la "verità sta nel mezzo", sta di fatto che il tema del tpl, sparate roboanti sulla transizione ecologica a parte (per ora solo tanta fuffa, in particolare il "lotto ecologico" assegnato a Sasa), pare che manchi del tutto il controllo pubblico su di una società di diritto privato ma pur sempre in mano pubblica. Forse perché bisogna solo "tutelare" gli "strapuntini" nel Consiglio di Amministrazione? Così, giusto per chiedere.
Sui subappalti, in realtà ce ne sono stati parecchi, alcuni assegnati ed alcuni andati deserti. Infatti, sul portale "Bandi Alto Adige" non c'è solo la procedura di metà marzo di Sasa indicata nell'articolo ma molte altre ancora.
Guardando poi a chi le concessioni le ha perse, si nota una serie infinita di sub-assegnazioni fino al 2015/inizio 2016, poi il silenzio.
Che qualcosa non funzioni oggi nel tpl interurbano, basta leggere i commenti al post su FB della Provincia sul "passaggio" dei bus. Se i media non ne parlano o ne riferiscono poco, è davvero da chiedersi il perché.
Con tutti i soldi che la
Con tutti i soldi che la provincia spende per aumentare le frequenze, mettere i bus ecologici, niente finisce per migliorare le condizioni di chi lavora. Non so se avete visto gli orari fac-simile 2023, ma sono a dir poco troppo coraggiosi. Già oggi non riescono a coprire le corse attuali, adesso vogliono aumentare le frequenze ancora di più? Roba da matti