“I bolzanini mettono i puntini sulle i”
“A Bolzano non c’è elemento di innovazione che non faccia discutere, ma d’altronde discutere aiuta a migliorare”. Renzo Caramaschi commenta le critiche piovute al progetto di Renzo Piano per il nuovo Museo archeologico, comprese quelle della Soprintendente ai Beni culturali Karin Dalla Torre, che ha chiesto al Comune capoluogo di mettere sotto tutela l’edificio: “Io però faccio un altro lavoro - replica il sindaco di Bolzano - e questa valutazione deve farla la Soprintendenza. Ma sono orgoglioso che architetti di fama internazionale studino soluzioni bellissime, innovative e affascinanti per trovare una nuova casa a Ötzi”.
La scelta su dove collocare il Museo, precisa Caramaschi, “spetta però dal punto di vista decisionale e finanziario ad Arno Kompatscher, che mi pare di capire tenda a orientarsi verso l’ex Enel”, sperando che quell’edificio “non sia tutelato, d’altronde ogni edificio cui si pensa a Bolzano sembra vada sotto tutela”. Infine, “la variabile finanziaria pare non interessi nessuno, ma la proposta ex Enel sposta in avanti la soluzione e allunga i tempi di realizzazione”.
Il vizio della critica
“A me il progetto piace - aggiunge il vicesindaco Luis Walcher - non pensavo che Piano avrebbe abbattuto parte dell’edificio ex INA, ma riesce a connettere molto bene lo storico attorno: il Museo civico, l’inizio di via Museo, la parte rimanente dell’ex Ina. Porterebbe molto verde dove non c’è”, sottolinea Walcher. E poi, prosegue l’esponente della SVP, “gli architetti non conoscono i nostri pettegolezzi interni, non si curano dei nostri sassolini nelle scarpe, ma guardano all’insieme, in concreto e in grande. In questo caso il progetto è molto ben riuscito, d’altronde avrà avuto anche in altre città dei contesti delicati su cui intervenire”. “Mettere i puntini sulle i è una delicatezza bolzanina, ma abbiamo sempre avuto questo vizio e lo avremo anche in futuro”. “Anche col Centre Pompidou ci fu scandalo, ora è uno dei musei più importanti al mondo - gli fa eco Caramaschi - bisogna avere coraggio, uscire dai binari della consuetudine: giusto il rispetto della tradizione, ma non l’eccesso di conservazione. Ci vuole una struttura museale di richiamo turistico, non solamente würstel e patatine fritte”.
Gli insiemi secondo Walcher
La tutela degli insiemi non è di competenza comunale? “Valuteremo tutto quando la Provincia avrà preso una decisione”, risponde Caramaschi. Per Walcher “nella scheda 37 sulla tutela degli insiemi è indicato cosa è di pregio, ma non è in alcun modo proibito l’abbattimento. Il contesto deve rimanere molto simile ma non deve restare tale e quale. Ogni due-tre settimane abbiamo progetti in Commissione edilizia e vengono valutati anche a seconda della loro digeribilità secondo la tutela degli insiemi”, conclude il vicesindaco di Bolzano.
Tralasciando che “il
Tralasciando che “il progettone” è dello Studio Renzo Piano e non di Renzo Piano in persona - dettaglio non esattamente trascurabile - non è in alcun modo credibile che un uomo come l’attuale sindaco - già dirigente comunale e dunque perfettamente a conoscenza delle azioni che l’ente locale può o meno intraprendere - liquidi il tema con un improprio “faccio un altro lavoro”!
A prescindere dalla sorte dell’ex Enel e dai vincoli della Sovrintendenza (la cui finalità è solo consentire l’eventuale esercizio della prelazione da parte del MiBACT, senza dunque alcun fine “educativo” della politica urbanistica locale), resta il fatto che in città c’è un intero quartiere da valorizzare, dimenticato per decenni a causa dell’incapacità di guardare al razionalismo in quanto tale, stile architettonico del passato, slegato da ogni ideologia.
Con il “Bolzanism Museum” si raccontano le architetture popolari di Bolzano Ovest, mentre il futuro del “rione Vittoria” e dintorni resta volutamente incerto.
Se demolire e ricostruire è senz’altro sostenibile rispetto all’urbanizzare terreni agricoli, manca del tutto sensibilità su cosa andare a demolire.
Non è bastata la mobilitazione generale per mantenere la facciata dell’ex Pascoli?
Per ogni edificio edificato ante seconda guerra mondiale e sopravvissuto ai bombardamenti in 10 residenti dovranno legarsi agli alberi?
Comunque il quartiere in questione sta ancora aspettando il parcheggio interrato in piazza della Vittoria. Ça va sans dire.
È un'affermazione del Sindaco
È un'affermazione del Sindaco, non dell'autore dell'articolo, per cui, eventualmente, le affermazioni di Caramaschi non sono da prendere sul serio.
In effetti, Il Centre Pompidou è uno dei musei più importanti al mondo per il contenuto, non per il contenitore.