"Non sono succube dell'SVP"
L’automobilista che in una giornata di pioggerellina, magari distratto dal messaggio Whatsapp, va a tamponare l’auto che lo precede nella galleria del Virgolo, è ormai diventato il vero incubo di Renzo Caramaschi (e degli uomini della polizia municipale). “Giornate da delitto perfetto”, le chiama il sindaco del capoluogo. Purtroppo non c’è giorno di pioggia in cui il delitto perfetto non si verifichi, facendo sì che i bolzanini si scatenino dall’abitacolo dell’automobile pubblicando sui profili social, con motivatissime imprecazioni varie, decine di foto di auto incolonnate. Non c'è nulla da fare. Grazie al maltrattamento riservato da Luis Durnwalder al capoluogo nei 25 anni di regno, quello della viabilità è "il" problema. Ma per vedere dei miglioramenti bisognerà attendere come minimo altri 6 o 7 anni. Una vita. “Io sto facendo l’impossibile perché le cose vadano avanti, solo che ci sono dei tempi tecnici”, dice Caramaschi. Quello che il primo cittadino del capoluogo proprio non accetta, però, è che si attribuiscano certi ritardi e certe scelte nel settore della mobilità alla sua sudditanza nei confronti dell’Svp e di Kompatscher. L’articolo in cui si è dipinto Luis Walcher come il sindaco tedesco della città proprio non gli è andato giù e quindi, in un’intervista fiume di oltre 80 minuti, ha voluto ribattere colpo su colpo, con un profluvio di dati, tabelle, rendering.
salto.bz: Sindaco, cominciamo dalla ricostruzione che lei contesta maggiormente. Nel 2017 la variante alla SS 12 sembrava ad un passo dall’essere finanziata e poi Kompatscher fece spuntare la soluzione dell’A22 in galleria. Ma perché poi il tunnel sotto monte Tondo, che libera dal traffico soprattutto Gries, ha superato nelle priorità la variante da San Giacomo a Kampill?
Renzo Caramaschi: Proprio non capisco perché per lei sia importante solo la Variante alla Statale 12. Bolzano ha bisogno di molte opere e i lavori per la viabilità bolzanina sono tutti urgenti. Non è che finora non abbiamo fatto nulla. Certo, è più facile fare documenti voto e disegnini sulle cartine, ma fare i passi concreti per realizzare le opere è molto complicato. Del tunnel di Merano se ne parla da 25 anni e ora si fanno i lavori per il secondo lotto. Non è che io nel 2018 io abbia voluto credere a Kompatscher. Quando stipulammo l’accordo per l’Agenda Bolzano il rinnovo per la concessione A22 sembrava effettivamente ad un passo ed anche la possibilità di far passare l’A22 in galleria, usando così l’attuale tracciato come variante.
Quindi secondo lei il Landeshauptmann non ha colto la palla al balzo per dirottare i 250-300 milioni in periferia invece che spenderli per la variante alla SS 12?
Ribadisco: allora l’accordo per l’A22 sembrava fatto e nell’intesa con la Provincia si prevedevano molte opere che tra poco andrò ad elencare. La variante non è la panacea a tutti i mali, senza le altre opere i problemi di traffico rimarrebbero gli stessi. La Galleria di Monte Tondo è molto importante per la città, non è possibile che passino 800 mezzi pesanti provenienti da Sarentino lungo via Cadorna, corso Liberta, via Vittorio Veneto o Corso Italia. L’opera costa 108 milioni che saranno tutti investiti dalla Provincia. Poi sono previsti il sottopasso di via Roma, che cofinanzieremo, il raddoppio della galleria del Virgolo, che sarà finanziato dalla Provincia con 28 milioni; i due lotti di via Einstein, il sottopasso e il sovrappasso, quest’ultimo finanziato dall’A22. Sono tutte opere fondamentali e collegate fra loro. Via Einstein è rimasta ferma per un anno per questioni legate alla falda acquifera ma arriverà a breve il via libera condizionato. Con il nuovo PUMS si è aggiunta la variante alla SS 12 e sto per inviare la lettera alla Provincia per aggiornare l’accordo. Da poco è stata presentata la finanza di progetto da 7,2 miliardi per A22. E’ previsto che alla Provincia di Bolzano vengano destinati 300 milioni per le opere collegate e Alfreider mi ha garantito che andranno tutti, tranne una trentina di milioni, per finanziare le opere dell’Agenda Bolzano. Se vuole lo chiamo subito e gli chiedo conferma in modo che lei possa sentire.
No, si figuri, semmai chiediamo noi all’assessore provinciale (e Alfreider, poi, confermerà, ndr). Quindi, lei, in sintesi, ritiene di avere un rapporto paritario con la Provincia e con l’Svp cittadina?
Tutti parlano dicendo che loro farebbero questo o quello ma negli ultimi anni ho visto solo masterplan, che non hanno valore come un piano urbanistico. Pure per l’areale è stato fatto un Masterplan, ma è stato anche firmato un accordo di programma. Se la Provincia si dovesse tirare indietro, io sarei pronto a fare una richiesta di risarcimento danni, altro che venduto all’Svp! Provi a chiedere a loro se sono un venduto. Lei si ricorda cosa è successo con il restauro della lupa e del leone a ponte Talvera perché considerati relitti fascisti? Io sono andato avanti perché era una cosa che andava indubbiamente fatta. Ero pronto a fare anche la crisi. Sempre nella prima legislatura, c’era ancora Baur come vicesindaco, io mi muovevo da solo con la Provincia in alcuni ambiti, così come Baur faceva lo stesso per le questioni urbanistiche. La cosa mi fu fatta notare e io risposi che non avevo bisogno di angeli custodi. Anche in questo caso scoppiò il finimondo. Fui convocato nella sede Svp per un chiarimento ma io mi rifiutai di andarci. Si scelse un luogo neutrale, la Loewengrube. C’erano tutti, Achammer, Kompatscher, Steger .. . Si voleva teorizzare che il vicesindaco tedesco è il sindaco di lingua tedesca. Io ribadii la mia posizione. Io sono sindaco di tutti, e il vicesindaco deve essere il vicesindaco di tutti. Anche in quell’occasione ero pronto alle dimissioni. Poi è ricominciata una buona collaborazione.
Io non mi faccio condizionare, decido in base alle priorità, a quello che è possibile dal punto di vista amministrativo
La sensazione, comunque, è che l’SVP con il 14 per cento dei voti riesca ad agire come se avesse il 50%.
Lei ha visto cosa ho portato a casa per l’edilizia scolastica di Bolzano? Per l’intera città, intendo, non per gli italiani o i tedeschi. Le scuole Aufschnaiter andavano rifatte non perché sono tedesche ma perché cadevano a pezzi. Però ho comunque portato a casa la scuola in via Bari, 22 milioni, le Longon-Archimede, 90 milioni. Io non mi faccio condizionare, decido in base alle priorità, a quello che è possibile dal punto di vista amministrativo, e che ritengo sia giusto per la città. Mi faccia dire una cosa,
Prego.
Lei nel suo articolo ha citato il caso Frubona. Si immagini se l’anno scorso Hager avesse acquistato l’area e noi poi nel piano urbanistico l’avessimo trasformata da verde agricolo in zona edificabile. Due minuti dopo sarebbe arrivata la Procura come è già successo anni fa in via Resia.
Al di là del caso specifico, l’obiettivo dell’articolo era solo di mettere in luce il fatto che gli uffici dell’urbanistica da mesi lavoravano sul progetto e Walcher non ha ritenuto di informare nessuno di un’operazione che sembra tutto tranne che di poco conto per la città.
“Noi abbiamo molte riunioni di maggioranza, e le cose più importanti le decidiamo insieme. Walcher dice di aver parlato della questione durante una riunione con Kompatscher, io non lo escludo ma proprio non me ne ricordo, altrimenti lo avrei detto quando lei me lo ha chiesto. Per il resto quella di Frubona è un’operazione temporanea per fare in modo che un’azienda importante come Alpitronic resti qui in Alto Adige. Io non mi faccio condizionare da nessuno. Si diceva che si voleva favorire Hager e Benko per il Virgolo, ma noi abbiamo dato parere negativo e pure la conferenza dei servizi. E nel caso Frubona la destinazione d’uso fra tre-quattro anni, quando potranno trasferirsi a Terlano, potrà essere di nuovo cambiata. Lei poi ha citato anche il caso del fienile di via Fago.
Sì, l’ho fatto perché anche lì la commissione presieduta da Walcher aveva dato l’ok all’abbattimento senza dire niente a nessuno, tanto meno all’Intendenza, dopo che fino a un paio di anni prima sembrava che l’edificio dovesse essere acquistato dal Comune per farci un centro culturale. il manufatto è stato poi messo sotto tutela.
Questa cosa è incredibile. La Soprintendenza si muove sempre all’ultimo momento. Poi per i bolzanini basta che si tocchi un mattone messo dal Fascismo che scoppia il finimondo. Con il museo di Renzo Piano fino al giorno prima non c’era nessuna tutela.
Perdoni, sindaco. Non è che la Soprintendenza si muove all’ultimo momento. Se per comodità si fa finta che non esista e si agisce di nascosto, la Soprintendenza non si muove. Se qualcuno la interpella, si muove. Anche nel caso dell’ex Ina non si tratta di mattoni fascisti, ma di conservare un edificio che fa parte del paesaggio urbano e ha un significato per molti cittadini. Come poteva essere per l’ex Cinema Corso, per dire.
Quello del Corso fu un vero scempio, ma a me l’Ex INA non sembra un edificio di particolare pregio. Se devo essere sincero non mi è mai piaciuto. Ma per carità, ci si atterrà a quello che verrà deciso. Speriamo comunque si sblocchi presto il Polo Bibliotecario perché per me è un opera davvero molto importante per la città.
Un altro tema più generale è quello del rapporto tra città e campagna. A parte la questione storica che riguarda via della Vigna negli ultimi mesi si sono moltiplicati i casi di cancelli chiusi per evitare il passaggio di ciclisti e pedoni. Sembra ogni volta un’esibizione di muscoli.
Io parto da questo ragionamento. La campagna è suolo che produce reddito. Prima di consumare il verde privato, dico io, per me è bene puntare sull’areale ferroviario o su aree non verdi. Per il resto vedo ripresentarsi il perenne dissidio tra italiani e tedeschi.
Lei mi creda: vedrà che nel progetto esecutivo della Ringpromenade si troveranno soluzioni tecniche per fare un vero anello
Salto.bz è un medium bilingue e posso garantire che nel comitato contro la sbarra di via della Vigna ci sono molte persone di lingua tedesca. Qui semmai c’è un elite di contadini che vuole imporre le proprie scelte a tutta la cittadinanza.
Quelli sono terreni privati e se succede un incidente, come è già successo, i privati sono chiamati a rispondere civilmente. Passare con la bicicletta mentre magari circolano i trattori non è un diritto e può essere pericoloso. Il guaio è che più i toni sui media sono duri, più i contadini si chiudono a riccio. Lascio per un po' che si stemperino gli animi e poi sono convinto si possa trovare un accordo intelligente tra le due parti. In via della Vigna immagino una sbarra con apertura a tempo e con la possibilità per i contadini di tenerla chiusa quando vengono dati ad esempio i pesticidi. Ma non è che ogni cosa che succede nei rapporti con la campagna sia colpa o responsabilità di Walcher. Credo che in generale sia importante maturino i rapporti fra i gruppi linguistici altrimenti tutte le cose che ci diciamo, del ponte fra nord e sud, sono frottole.
Resta però la sensazione diffusa che i passi indietro siano sempre fatti in una direzione. Si pensi all’altro caso eclatante della Ringpromenade. Un’idea molto bella che nella versione finale sembra una presa in giro.
Un’idea bellissima nella quale credo molto. Se non avessimo avuto problemi con i costi dell’energia e delle materie prime che ci hanno fatto “perdere 15 milioni del bilancio, avremmo già iniziato a programmare alcuni lavori. Ne faremo un pezzo alla volta. E’ vero, nella versione finale, il percorso è cambiato. Lei mi creda: vedrà che nel progetto esecutivo si troveranno soluzioni tecniche per fare un vero anello, rispettando le esigenze di tutti. Per certe cose bisogna avere pazienza. Quando sono entrato in Comune il 10 gennaio 1971 già allora si parlava della casermetta dell’aeronautica in via Novacella. Sono passati 50 anni e ora ci siamo. Il verde resterà, la sera l’area sarà chiusa e ci faremo la biblioteca di quartiere.
Molte (ma brevi)
Molte (ma brevi) considerazioni:
1) nessuno che commenta? O tutti in ferie (beati voi) oppure nemmeno Bolzano Bozen interessa poi molto.
2) La viabilità è un grosso problema ma non è Il Problema. Ve ne sono altri ben più gravi. E se non lo avete capito mi dispiace per voi.
3) Credo veramente che Caramaschi stia facendo il possibile ma trovo che crei poca collaborazione nella sua squadra e comunque vi è sempre poca trasparenza. Che Provincia e Comune non si parlino è cosa nota, ed è colpa di entrambi!
4) Premesso che l'idea migliore in assoluto fosse quella di spostare l' A22 (e lasciare il vecchio tracciato come tangenziale) per le altre opere finché non le vedo non ci credo. Sono state dette in passato troppe chiacchere. Quindi le promesse non contano.
5) Sul caso Frubona il punto è: perché Alpitronic si trasferirà in futuro a Terlano? Perché non può rimanere nella zona industriale a Bolzano visto che c'è posto? La logistica è più ecosostenibile! Senza essere costretti a edificare altri terreni! Questo è il punto!
6) Che poi l' ex Ina "ha un significato per molti cittadini" è tutta da dimostrare! Ma stiamo scherzando? Cerchiamo di essere seri! Se volete facciamo un sondaggio! Mia mamma, nata a Bolzano, classe '48, non si ricordava nemmeno del cinema Corso. Ma basta con le inutili nostalgie di tempi che non ritorneranno più!
7) Davvero "La campagna è suolo che produce reddito"? Soprattutto quello dentro la città? Fosse per me ci farei un vasto campo di pannelli fotovoltaici così davvero creerebbe reddito e avrebbe un senso! Per ovviare a questioni civili e assicurative i passaggi si rendono pubblici, gli si assegna un nome, e si risolve il problema. Così com'è oggi la situazione ricorda il Sud Africa.
8) Vediamo come finirà la Ring Promenade, vediamo!
9) E concludo con: e il prezzo delle case? Il fatto che molti, troppi stabili siano in mano a pochio player? A un depauperamento del centro storico in favore delle realtà alla Arb&B? Dove mettiamo sta benedetta mummia? Come salvaguardiamo la storia di questa città? (che non è legata all' ex INA) Come rispondiamo come comunità ai tanti che si affidano alla droga? Che speranza vogliamo dare a chi passa le giornate davanti al parco stazione? E per le tante realtà di disagio? Come creiamo nuovi posti di lavoro? E tutele a chi vuole fare una famiglia?