Bolzano non va in monopattino
Con il loro boom, seguito allo scoppio della pandemia, hanno cambiato forse irrimediabilmente il paesaggio urbano italiano. Complice il bonus bici, infatti, il loro numero è aumentato esponenzialmente, arrivando a incalzare l’uso più tradizionale dei pedali. Stiamo parlando dei monopattini privati, ma lo stesso discorso vale per i servizi di noleggio dei monopattini elettrici: in un anno, nelle città italiane, i mezzi impiegati sono passati da 4.650 a 27.850 (secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Sharing Mobility). Una crescita con luci e ombre. In questo torrido inizio estate sono molti i sindaci alle prese con l’uso (o l’abuso) di questo mezzo di sharing mobility. E non mancano i sonori dietrofront.
Sostenibilità canaglia
A Roma il dibattito è esploso dopo un servizio trasmesso dalla CNN, secondo il quale la capitale sarebbe invasa da più di 14mila monopattini, “moderni carri che bloccano i marciapiedi, innervosiscono gli automobilisti e uccidono”. Secondo le autorità sanitarie sentite dall’emittente americana, infatti, “si cura un infortunio grave legato ai monopattini ogni tre giorni” quando “solo il 2% dei mezzi viene utilizzato quotidianamente”. Di qui la stretta annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri: targhe metalliche, fotografia obbligatoria quando si parcheggia, noleggio vietato ai minorenni e obbligo d’iscrizione alle app con la carta di identità. Inoltre, le concessioni a favore di sette operatori (con un parco veicoli totale di 14.500 monopattini) scadono a fine anno e il Campidoglio propende per il rinnovo concesso a soli tre operatori, con 3mila mezzi ciascuno.
Anche Milano si domanda che fare. “I monopattini sono il sistema di trasporto personale più controverso” ma “l'utilizzo ormai è universale in tutte le città e non sarebbe comprensibile se Milano li vietasse” ha spiegato il sindaco Beppe Sala, commentando la proroga della sperimentazione sulla micro-mobilità sostenibile: “Un monopattino abbandonato in mezzo al marciapiede, pensando che magari ci passa un non vedente, è una pigrizia inutile e cattiva”. A Firenze, il primo cittadino Dario Nardella si è visto annullare dal TAR l’obbligo di casco per chi usa i monopattini su strada, introdotto nel 2021. I giudici hanno accolto il ricorso di un’azienda di sharing di monopattini, la Bit Mobility, contro il provvedimento.
Sulla questione monopattini si dibatte anche a livello internazionale. Un articolo pubblicato pochi giorni fa da Wired UK sostiene ad esempio che noleggiare monopattini elettrici non sia poi così ecologico. Oltre a essere presenti soprattutto nei centri storici - laddove la mobilità a piedi, in bici o coi mezzi pubblici è un’alternativa già largamente praticata - i monopattini in sharing nel loro ciclo di vita (in media due anni) “generano 51 grammi di CO2 al chilometro in più rispetto al mezzo di trasporto che sostituisce”, afferma il ricercatore svizzero Daniel Reck sulla base di una combinazione di fattori: dalla ricarica della batteria alla produzione e il trasporto dei mezzi da parte delle aziende gestrici. Tra le possibili soluzioni per rendere davvero sostenibile il loro utilizzo è prevederne un’integrazione più organica al sistema di trasporti già esistente.
E Bolzano?
Nella città capoluogo del Sudtirolo non è al momento attivo un servizio di noleggio di monopattini. Una mancanza su cui pose l’accento, un anno fa, il presidente del quartiere Gries-San Quirino, Diego Laratta. Che non cambia idea. “Premesso che ritengo importante una sperimentazione per verificarne l’utilità e l’efficienza, sono favorevole allo sharing” spiega a salto.bz, “a Trento funziona da tempo e nessuno pensa di toglierlo”. “Nelle ore notturne quando non passano più autobus - prosegue - con pochi centesimi si potrebbe far arrivare con maggior sicurezza le persone dal centro al Casanova e Firmian”. Con le nuove regole sulla sicurezza, sostiene l’esponente del PD, “si sono fatti passi in avanti nella gestione di questi nuovi mezzi che ormai sono entrati a tutti gli effetti nel tessuto stradale delle nostre città. Conviene regolamentarli, piuttosto di respingerli”.
Molto più cauto il suo collega di partito, nonché assessore comunale alla mobilità, Stefano Fattor. “Abbiamo ciclabili super affollate e in centro storico non c’è ancora posto sufficiente per stalli per le bici, nonostante tutte le ipotesi progettuali messe in campo”. Inoltre “lo sharing prevede che si lascino i monopattini in affitto ovunque si voglia: con gli spazi ristretti di Bolzano questo sarebbe un problema” spiega l’assessore. “Se ne può riparlare quando uno, o meglio due, dei quattro progetti di bike station in centro storico si potranno finalmente attuare”.
L’esempio di Trento ritorna però nelle parole dell’opposizione. Matthias Cologna, consigliere comunale del Team K, apre alla sperimentazione di uno sharing di monopattini, “l’importante è che sia un sostituto del motorino e della macchina: anche i monopattini hanno un impatto ambientale, data la vita breve delle batterie che porta alla rottamazione” dichiara a salto.bz, “e non sarebbe ottimale se le persone passassero dalla bici al monopattino, o se li abbandonassero in giro”. A Trento, sottolinea, “se vengono lasciati in luoghi sbagliati, si bloccano. Perciò diciamo no alla demonizzazione e sì alle sperimentazioni, con il solo fine di limitare l’uso delle auto”.
500 monopattini entrarono a Trento
Dall’autunno 2020 la città di Trento ha attivato un servizio di noleggio dei monopattini elettrici. “L’iniziativa, promossa dal Comune, è nata con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’ambiente e allo stesso tempo fornire un’alternativa al trasporto pubblico urbano in seguito alla riduzione della capienza dei mezzi imposta dalla normativa per il contenimento dell’epidemia da Covid-19” afferma la relazione di accompagnamento al PUMS appena approvato dalla Giunta comunale. Il servizio di noleggio monopattini elettrici è gestito da due operatori privati, la Bit Mobility con 300 monopattini di colore blu e Tier con 200 monopattini di colore celeste. Attualmente sono state individuate 44 aree di sosta a beneficio di chi usufruisce del servizio di mobilità in sharing: chi le utilizza ha diritto a una tariffazione scontata. Sono state infatti create delle aree a tariffazione agevolata “localizzate vicino a servizi fondamentali della città, in particolare università, scuole secondarie di secondo grado e servizi a loro collegati”. Il PUMS prevede l’implementazione del servizio di sharing monopattini attraverso nuove aree a tariffa agevolata, ad esempio nel quartiere di Piedicastello.
I sistemi sono flessibili e
I sistemi sono flessibili e programmabili.
Alcune città hanno attivato il servizio ma i monopattini possono essere presi e rilasciati solo in zone autorizzate e adatte (zone o stalli).
Non siamo diversi e men che meno migliori dal resto del mondo.
Solito approccio moralista e secchioncello alla bolzanina.
Se i monopattini andassero a mele gattuggiate avremo già una manciata di servizi attivi...
Antwort auf I sistemi sono flessibili e von Carlo Bassetti
concordo. E basterebbe
concordo. E basterebbe collegare il pagamento del servizio all' AltoAdigePass. Ma del resto non si vuole e/o non ci si riesce neppure col bike-sharing.
w i pomi!
Leider scheinen diese E
Leider scheinen diese E-Roller nicht - wie ursprünglich gedacht und erwünscht - Motorräder und Autos zu ersetzen sondern vielmehr sind "ehemalige" Fußgänger und Radfahrer die größten Nutzer.
Nachdem die E-Roller vielfach auch im Zug mittransportiert werden und dabei teilweise inklusive Benutzer bis zu drei Sitzplätze beanspruchen, sollte man sich auch bezüglich der Fahrpreisgestaltung etwas überlegen - für Fahrräder, welche in einem eigenen Abschnitt des Zuges transportiert werden, ohne Sitzplätze zu beanspruchen, muss eigens bezahlt werden (m.M.n. auch eine zu hohe Gebühr), für diese E-Roller hingegen nichts...
Bolzano non va in monopattino
Bolzano non va in monopattino? Almeno uno ci va. Oggi 16/7 alle 14.50 dalla rotonda di piazza Stazione verso via Renon a tutta velocita' tagliando il passaggio ai pedoni che avevano il verde. E lui il rosso, ovviamente. Purtroppo la discussione sulla mobilita' ecocompatibile fornisce un argomento in piu' a questi cretini che non rispettano le regole ma forse pensano di "farlo per l'ambiente". Mi dispiace dirlo, ma spero in Darwin, sempre che non resti coinvolto qualcun altro.
Bozen sollte das
Bozen sollte das Hauptaugenmerk auf Fußgänger, Radler und ÖPNV richten. Auf E-Scooter die den wenigen Platz zusätzlich verstopfen und ziemlich gefährlich (vor allem für die Fahrer selber) sind, kann ich gerne verzichten.