Temporanea "Schlappe" sul lupo
La richiesta della Svizzera di far passare il lupo da specie "assolutamente protetta" a "protetta" è stata respinta dalla Convenzione di Berna, riunita ieri (29 novembre) a Strasburgo. Esultano gli ambientalisti per la "Schlappe" (cit.) arrivata sulle mani di quanti pensavano che il percorso verso la "libertà di abbattimento" fosse rapidissimo. Da ieri gira un fotomontaggio dell’eurodeputato Herbert Dorfmann con un occhio nero. Ma il politico che, al fianco della casa editrice Athesia e del Bauernbund, conduce la battaglia per poter serenamente abbattere i lupi in realtà può in parte essere soddisfatto perché il fronte protezionista non è più compatto come qualche anno fa. Stando a quando riferisce la rete svizzera RSI sui 30 membri del comitato permanente "per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa", sei si sono espressi a favore della domanda presentata dalla Confederazione. Un quinto di favorevoli è comunque già un inizio per il movimento anti-lupo.
La richiesta di cambiare lo stato di protezione del lupo era stata presentata dalla Svizzera nell’agosto del 2018 per assicurare agli Stati membri un margine più ampio nella gestione del predatore. Dove gestione, va ricordato, vuol dire libertà di abbattimento. Da quando è stata presentata la domanda, riferisce RSI, “la Convenzione ha effettuato una nuova valutazione della situazione del lupo. Secondo il rapporto presentato a Strasburgo, in Svizzera nel 2021 erano presenti almeno 153 lupi, un numero che mette la popolazione dei predatori presente nella Confederazione tra quelle minacciate. Un allentamento delle regole di protezione contraddirebbe quindi le conclusioni del rapporto, secondo il comitato.
Aperta alla firma il 19 settembre 1979, la Convenzione sulla Conservazione della Vita selvatica e degli Habitat Naturali ha come obiettivi la conservazione della flora e della fauna selvatiche e degli habitat naturali e la promozione della cooperazione fra Stati. Inoltre, la Convenzione presta particolare attenzione alle specie minacciate e vulnerabili, incluse quelle migratorie. Aderiscono alla Convenzione 49 Paesi più l’Unione Europea.
Per Dorfmann e compagni il voto di ieri (29 novembre) rappresenta solo una battuta di arresto. Sicuramente a breve ci saranno altre chance per ottenere qualche risultato concreto da esibire all'elettorato prima delle elezioni del 2023.
Va però rilevato che ad una attenta lettura la Risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022 sulla protezione degli allevamenti di bestiame e dei grandi carnivori in Europa (2022/2952(RSP)) , venduta sul Dolomiten come un "prepariamo i fucili" in realtà contiene tutto e il contrario di tutto. Nel documento si intravvedono chiaramente diverse mani, diverse teste e diverse sensibilità.
Vediamo alcuni punti
Le lettere F e G del documento sono sicuramente farina delle associazioni di allevatori austriache e sudtirolesei.
F) “considerando che il rapido aumento della popolazione di lupi e degli attacchi contro il bestiame rende difficile per gli amministratori nazionali agire in modo efficace e risoluto con gli strumenti attualmente a loro disposizione”
G) cconsiderando che, di fronte agli attacchi dei grandi carnivori, gli agricoltori si sentono disperati, incompresi e impotenti; che gli attacchi dei grandi carnivori hanno già causato la perdita di vite umane (Dal momento che i lupi in Europa non provano vittime quasi da secoli su quest’ultima frase abbiamo chiesto ad Herbert Dorfmann un'interpretazione: "Non viene effettivamente usato il termine lupo ma grandi predatori - spiega - perché è stata inserita su richiesta dei parlamentari rumeni, dal momento che sul loro territorio gli orsi, e non i lupi, hanno attaccato gli esseri umani").
Alla lettera J si legge poi
“considerando che il programma LIFE ha già finanziato numerosi progetti per attenuare i conflitti con la fauna selvatica e promuovere la coesistenza a lungo termine con i grandi predatori; che tra il 1992 e il 2019, attraverso il programma LIFE, sono stati spesi in media 3,6 milioni di EUR all'anno per progetti incentrati sulle misure di mitigazione dei danni causati dai grandi carnivori, cui si aggiungono altri 36 milioni di EUR stanziati per progetti in corso”.
Tutte cifre vere ma, come ampiamente documentato in vari articoli nei mesi scorsi, l’Alto Adige è l’unico territorio in cui per principio non si prova nemmeno ad usare queste misure di protezione.
La lettera O non sembra affatto scritta sotto dettatura dell'Athesia e del Bauernbund.
O) considerando che dai progetti LIFE in alcune regioni dell'UE è emerso che le misure di prevenzione per evitare conflitti di coesistenza sono metodi efficaci per ridurre i danni causati dai grandi carnivori; che l'efficacia di tali misure potrebbe tuttavia essere influenzata dalle circostanze geografiche e dalle condizioni locali; che tali misure possono richiedere un aumento della manodopera e dei costi per gli allevatori, in particolare nelle regioni in cui i grandi carnivori stanno tornando o si stanno espandendo; che le misure preventive per evitare conflitti di coesistenza possono essere combinate per aumentarne l'efficacia; che gli indennizzi, disciplinati a livello nazionale, variano all'interno dell'UE e non sempre bastano a compensare i danni subiti; . Tutte queste misure in realtà in Provincia di Bolzano vengono finanziate al 100 per cento dalla Provincia, ma, come detto, sono i contadini sudtirolesi a rifiutarsi di usarle.
La lettera Q si conclude con questa frase, che è l’esatto contrario di quanto pensano Athesia e il Bauerbund.
"che sarà necessario trovare soluzioni innovative per abituare l'agricoltura moderna alla presenza dei lupi". Il motto dalle nostre parti è quello del "Wolfsfreien" Suedtirol e il titolo scelto ad esempio sulla serata "informativa" di Lana della settimana scorsa su Stol è stato: "Non c'è posto per il lupo in Alto Adige":
La lettera R sembra poi scritta da un gruppo di sfegatati ambientalisti.
R) considerando che è necessaria una coesistenza costruttiva tra i grandi carnivori e gli allevamenti di bestiame, sia per continuare a sviluppare in modo favorevole lo stato di conservazione dei grandi carnivori, sia per fornire agli allevatori gli strumenti e i finanziamenti sufficienti per affrontare e prevenire gli attacchi contro gli animali da allevamento; che tutte le decisioni di gestione dovrebbero basarsi su dati scientifici e solidi e tenere conto delle prospettive ecologiche, sociali ed economiche; che saranno necessarie ulteriori discussioni tra i portatori di interessi e gli agricoltori nelle zone in cui i grandi carnivori sono assenti da decenni e che saranno necessari ulteriori sforzi in termini di condivisione delle migliori pratiche per sostenere l'adozione di misure preventive e ottenere l'accesso ai finanziamenti; che la maggiore presenza di grandi carnivori può avere effetti positivi sul funzionamento e la resilienza degli ecosistemi, sulla conservazione della biodiversità e sui processi ecologici, contribuendo, tra l'altro, a regolamentare le popolazioni di ungulati selvatici; che inoltre, soprattutto nei parchi nazionali, la presenza di grandi carnivori contribuisce al valore ricreativo delle foreste e al crescente turismo naturalistico.
La lettera S invece può essere interpretata in modi diversi.
S) considerando che nell'ottobre 2021 la Commissione ha pubblicato nuovi orientamenti sulla rigorosa protezione delle specie animali ai sensi della direttiva Habitat, compresi i lupi, volti ad aiutare gli Stati membri dell'UE a migliorare l'attuazione della direttiva Habitat sul campo e, in particolare, a garantire il pieno, chiaro e preciso recepimento dell'articolo 16 della stessa;
L’articolo 16 della direttiva Habitat è quello che in certi casi ammette deroghe, ma le deroghe sono ammesse solo nel caso in cui si attuino le misure di protezione del bestiame che in Alto Adige NESSUNO ha voluto finora introdurre.
Nella parte deliberante della risoluzione c’è poi quello che ex post suona come un clamoroso autogol laddove si
“accoglie con favore il fatto che il punto "Proposta di modifica: declassamento del lupo (Canis lupus) dall'allegato II all'allegato III della Convenzione" sia stato iscritto all'ordine nell'ordine del giorno della 42ª riunione del comitato permanente della Convenzione di Berna; sottolinea che lo stato di conservazione del lupo a livello paneuropeo giustifica un allentamento dello stato di protezione e di conseguenza l'adozione della modifica proposta”. Ma come è andata la votazione lo abbiamo visto all’inizio dell’articolo.
Al punto deliberativo numero 16 si "invita la Commissione e gli Stati membri a individuare e sostenere scientificamente le migliori misure preventive possibili per ridurre gli attacchi e i danni causati dalla predazione del bestiame da parte dei grandi carnivori, tenendo conto delle caratteristiche regionali e locali degli Stati membri, e a sostenere gli agricoltori nella richiesta di tali misure preventive per moltiplicare e ampliare gli approcci di successo; chiede inoltre la loro effettiva inclusione nei servizi di consulenza e di divulgazione; chiede un aumento dei finanziamenti LIFE per i progetti volti a conseguire la coesistenza con i grandi carnivori, sostenendo nel contempo i finanziamenti per la protezione delle specie; chiede di dare priorità ai progetti su piccola scala, volti a condividere e sviluppare le migliori pratiche in materia di coesistenza con i grandi predatori, e invita la Commissione a definire requisiti adeguati per la misurazione e la comunicazione dell'efficacia delle misure di mitigazione dei danni esaminate nei progetti finanziati dall'UE, ad esempio attraverso il programma LIFE, dando priorità a metodi di valutazione oggettivi e quantitativi”. Come già detto e ripetuto i contadini e allevatori sudtirolesi sono gli unici che non hanno mai voluto nemmeno provare ad adottare tutte le misure.
Ciò detto, va riconosciuto che il documento approvato, pur contraddittorio, costituisce comunque un passo in avanti nell'ottica di quanti stanno lavorando contro la presenza del lupo, in quanto "incarica la Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio". Quindi un dibattito si aprirà sicuramente e con il passare del tempo il numero dei lupi aumenterà e i soggetti che ne vogliono abbassare il livello di protezione aumenteranno a loro volta senza dubbio. Ma le doppiette, per ora, è meglio che restino in cantina.
E nel frattempo ci giunge la
E nel frattempo ci giunge la notizia dall'Austria: la lupa abbattuta in Carinzia non ha ucciso nessuna pecora.
https://kaernten.orf.at/stories/3184420/
so "temporanea" ist diese
so "temporanea" ist diese batosta nicht. Die Berner Konvention ist klar positioniert, das ändert sich auch nicht in den nächsten 3-5 Jahren. Vielleicht ist dann ja Dorfmann Kandidat als LH und der Etschverlag glücklich.
Antwort auf so "temporanea" ist diese von Ceterum Censeo
...düstere Aussichten...
...düstere Aussichten...
Antwort auf ...düstere Aussichten... von Sigmund Kripp
.... aber gute Aussichten für
.... aber gute Aussichten für die Berufsgruppe, die Glyphosat u.ä. im Keller hat!
Passiert, wenn man
Passiert, wenn man Entscheidungshoheit abgibt an Leute, die weit weg sitzen. Passiert ja immer öfter, wie man hört.
Zitat: “In aumento La
Zitat: “In aumento La presenza del lupo è in crescita anche in Alto Adige Foto: Landesamt Abteilung Forstwirtschaft”:
Der Text sollte (“muss”) korrigiert werden.
Dies ist die “presenza” von schützenswerten Wölfen UND nicht schützenswerten Wolf-Hund-Hybriden. Durch genetische Untersuchungen weiß man dies und sollte - der Korrektheit halber - die Grafik richtigstellen und nicht - gegebenenfalls - falsche Tatsachen vortäuschen.
Dies habe ich bereits bei mehreren Artikeln über den “Wolf” angemerkt - nur wissen will das anscheinend niemand....?