“A febbraio c’è stato l’80% delle precipitazioni in meno rispetto alla media dello stesso mese tra il  2011 e il 2021, la copertura nevosa è pari al 75% in meno: questo ci rende estremamente preoccupati, perché in prospettiva l'acqua non arriverà”. A parlare è il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, Flavio Ruffini. Il clima, letteralmente, evoca quello dei primi giorni della pandemia, in cui ci si orientava faticosamente sulle misure da prendere per arginare il Covid-19. Questa volta, però, l’emergenza è annunciata, le previsioni (del tempo) sono chiare e le conseguenze della siccità record sulle Alpi sono già sotto gli occhi di tutti. Non si tratta, quindi, di capire il come, ma solamente quando accadrà.

L'ordinanza di Kompatscher

Questo è quanto si evince da una conferenza stampa indetta In occasione dell'odierna Giornata mondiale dell’acqua dall’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato alla confluenza tra il fiume Isarco e il torrente Talvera, a Bolzano, per appellarsi alla popolazione e annunciare le prime misure. “Oggi il Landeshauptmann firmerà un’ordinanza. Verrà proibito l’innevamento artificiale e verrà consigliato ai gestori ovvero ai Comuni di scaglionare il più possibile i prelievi d'acqua per il ricarico di piscine e l’innaffiamento di grandi giardini”. In ogni caso l'invito alla popolazione è a un utilizzo parsimonioso della risorsa acqua, “dai grandi consumatori d'acqua nell'agricoltura ai privati”.

Nel pomeriggio poi l'ordinanza è stata firmata da Arno Kompatscher: si fa appello al risparmio idrico soprattutto in ambito agricolo e ai gestori o proprietari di giardini e parchi - oltre al già citato scaglionamento, ovvero turnazione, dei prelievi d’acqua particolarmente elevati. I coltivatori di frutta e vigneti sono chiamati ad attivare l’irrigazione anti-brina solo in caso di assoluta necessità. Vietato qualsiasi tipo di innevamento tecnico.

“Siamo di fronte ad un'emergenza siccità preoccupante”, ha rimarcato l’assessore. “Da oltre diciotto mesi in Alto Adige e nel Nord-Est le precipitazioni registrate sono ben al di sotto delle medie pluriennali”, ha continuato Vettorato. “Da questo deriva una carenza idrica, con gravi effetti soprattutto sulle acque superficiali. Un esempio è dato dal deflusso registrato ieri mattina (21 marzo) alle ore 10:30 nel fiume Adige, con rilevazioni di 50.2 metri cubi al secondo alla stazione idrometrica di Bronzolo. “Siamo ampiamente sotto il livello auspicato di 80 metri cubi di acqua al secondo che andrebbero garantiti presso la stazione di Trento, per evitare la risalita del cuneo salino nella foce dell’Adige, che mette poi a rischio l’approvvigionamento idro-potabile”, spiega l'esponente della Giunta.

Laghi mezzi vuoti

Portata da bassa a media la severità idrica, ovvero il grado di difficoltà nel soddisfare gli usi generali di approvvigionamento d’acqua: “La richiesta di acqua a fronte di quella a disposizione non è più pienamente soddisfatta. Per coprire il fabbisogno, in queste situazioni di crisi normalmente abbiamo sei serbatoi d’acqua che ci aiutano a superare questi momenti di crisi: i laghi di Resia, Val Senales, Val Martello, Val d’Ultimo e, in Trentino, di Stramentizzo e Santa Giustina. Ecco: sono tutti ampiamente sotto il livello medio degli ultimi anni, e si stanno allineando al minimo storico”, spiega Flavio Ruffini, “inoltre in questo momento il lago di Resia è svuotato per realizzare la nuova strada statale”.

La situazione, secondo Ruffini, diventerà via via più acuta: “Mancano le riserve nevose e quel grande serbatoio di acqua non c'è più, il deflusso è basso, le temperature si rialzano. Impariamo ad abituarci, ci dovranno essere delle restrizioni ben definite per prepararci a un'estate molto calda e arida”. Ora l’obiettivo principale è preservare l’utilizzo delle acque, “per accelerare il cambiamento culturale, cioè preservare, tutelare, utilizzare in modo parsimonioso l’acqua”, sottolinea ancora Ruffini. 

Ci saranno restrizioni ben definite per prepararci a un'estate torrida.

“La priorità è la tutela dell’acqua potabile. Vale per tutto il bacino idrico dell’Adige e pertanto come altoatesini non possiamo guardare solamente a noi stessi” ha proseguito Vettorato. “Il settore che più incide in questo senso è l’agricoltura, che purtroppo è anche molto sensibile alla scarsità di acqua". È necessario cominciare da questo campo per efficientare i sistemi idrici, portando avanti l’irrigazione a goccia", ha rimarcato Ruffini. Spero che si arrivi quanto prima al punto in cui l’intero Alto Adige irrighi i suoi frutteti solamente a goccia. Sarebbe già un risparmio enorme”, ha concluso il direttore dell’Agenzia per l’Ambiente e la tutela del clima.

Non farsi il bagno basterà?

Per l’assessorato all’ambiente, sono numerosi i comportamenti “virtuosi” che si possono adottare per risparmiare acqua. Mantenere efficiente l’impianto idrico (con un rubinetto che gocciola si perdono fino a 5 litri al giorno), chiudere il rubinetto durante i lavaggi quotidiani, utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre e solo a pieno carico, preferire rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell’acqua e hanno maggiore efficacia di lavaggio oppure scegliere la doccia invece che la vasca da bagno. “Ognuno può e deve fare la sua parte”, ha concluso Vettorato.