Politik | Bolzano

Quantità o qualità?

Si accende il dibattito sulla partecipazione in aula dei Consiglieri comunali. Team K e Civica favorevoli allo stipendio, "ma c'è troppa fretta nel concludere le sedute".
Consiglio comunale
Foto: Comune di Bolzano/Youtube

Si accende il dibattito sulla partecipazione alle sedute del Consiglio comunale di Bolzano, dopo il caso dei due consiglieri della Lega Selle e Pancheri alla partita del HC Bozen mentre erano collegati da remoto a una seduta (rinunciando in un secondo momento al gettone). La SVP, già critica verso la modalità mista, ha riproposto di sostituire il gettone di presenza con uno stipendio fisso vero e proprio e, di conseguenza, un calendario di sedute meno fitto. “Temo non farebbe diminuire il numero delle sedute”, commenta Thomas Brancaglion del Team K, “ma certamente darebbe un aiuto in più a chi si impegna per la collettività ed eviterebbe che i consiglieri partecipino anche quando non potrebbero, aumentando la qualità della presenza stessa. Con il sistema dei gettoni (circa 44 euro a seduta e 22 a commissione) si guadagna in media meno della metà del fisso proposto”. In ogni caso “andrebbe poi studiata una detrazione se non ci si presenta alle sedute”.

 

"Maggioranza assente"

 

L’“abuso” della partecipazione remota alle sedute di Consiglio, secondo Brancaglion, “mette in cattiva luce quello che potrebbe essere un aiuto ad aumentare la partecipazione politica delle persone che per motivi vari (famiglia, lavoro, salute etc) ci rinunciano, pensiamo a giovani mamme e papà con bambini”. Il timore del Team K è che l’episodio dei consiglieri leghisti balzati agli onori della cronaca nazionale “venga strumentalizzato per argomentare contro questa preziosa possibilità” quando invece “i mezzi sono neutrali, dipende dall'uso che se ne fa, dal modo in cui si intende lavorare, non necessariamente se si è presenti o meno”. Brancaglion si dice stupito che “spesso le sedute finiscano dopo un'ora dall’appello, quando si potrebbe sfruttare ogni convocazione qualche ora in più per affrontare più ordini del giorno. Sembra che si voglia fare in fretta e dalla maggioranza raramente si sentono prese di posizione

Anche per Claudio Della Ratta (Civica per Bolzano) “piuttosto che discutere sul compenso fisso ai consiglieri, che in linea di massima mi vede comunque d'accordo,  farei un ragionamento su come stia operando il Consiglio comunale”. Le sedute sono in numero all'incirca uguale alle scorse consiliature, solo che il tempo delle stesse è oltremodo ridotto - prosegue Della Ratta - In passato non si concludevano mai prima delle ore 21.30, la chiusura seduta generalmente avveniva alle ore 22/22.30, e spesso si faceva mezzanotte e oltre (il mio primo bilancio lo votammo alle 6 del mattino, dopo cinque serate di dibattito ed una seduta fiume finale di 12 ore). I consiglieri erano attivi e partecipavano in molti al dibattito, attualmente ogni delibera vede invece pochi e ridotti interventi d'aula (quasi assenti quelli di maggioranza). Adesso alle ore 20/20.30 i consiglieri iniziano a spazientirsi e premono per far concludere la seduta”.

In campagna elettorale ciascuno, ricorda Claudio Della Ratta, “assicura di voler cambiare la città, salvo poi in troppi zittirsi per 5 anni raggiunta l’elezione. Anche le Commissioni sono poco operative, anche perché i Presidenti attendono le proposte degli assessori, anziché essere loro stessi propositivi. Assessori, vedi ad esempio per la mobilità, che preferiscono i social agli incontri istituzionali. Il problema quindi non è relativo al numero delle sedute di Consiglio o di Commissione, ma alla qualità delle stesse” conclude il consigliere della civica per Bolzano.

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△rtim post Mi., 05.04.2023 - 11:04

Unglaublich. Es ist eine
Frage des Anstandes, aber auch der (mangelnden) politischen Kultur.
Jetzt soll es als Folge der Aufdeckung dieses Skandals
https://www.tageszeitung.it/2023/04/02/die-gettonari/
also auch noch eine Prämie, so verstehen es viele, ein Fixum von 1300 im Monat, auch während der sitzungsfreien Zeit geben, wofür gewöhnlich Bürger-innen vollzeitlich einen ganzen Monat arbeiten müssen. Ein Fixum für Gemeindeverordnete, nur damit diese nicht (mehr) in die Verlegenheit kommen, sich für ihr Handeln bzw. ihre Pflichtverletzungen rechtfertigen zu müssen, indem man es sich einfach richtet.
Eine solche Mentalität und Praxis geht in einer res publica eigentlich schon gar. Res publica beinhaltet seit ihren Anfängen Wertehaltung. Unter anderem: Verantwortung. Offenbar fehlt es nicht nur daran, sondern auch an jedwedem politischen Gespür. Die Selbstentlastung der herrschenden Politik von Verantwortung hier ist nicht nur eine Zumutung, sondern vielmehr eine weitere unerträgliche Steigerung des Ausgangsskandals, ganz nach dem Motto „Schlimmer geht (n)immer“.

Mi., 05.04.2023 - 11:04 Permalink
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G. P. Mi., 05.04.2023 - 13:31

Wer eins und eins zusammenzählen kann, kommt zum Schluss, dass die Anzahl der Sitzungen "künstlich" in die Höhe getrieben wird, um mehr Sitzungsgeld zu erhalten. Ein Schelm, wer Böses dabei denkt ...

Mi., 05.04.2023 - 13:31 Permalink