Gesellschaft | Ghetto Milland

Tj Kings: "Ci sentiamo minacciati"

I tre giovanissimi ragazzi del gruppo 'Ghetto Milland' raccontano chi sono veramente e cosa li ha portati a pubblicare il video tanto discusso sul web.
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Il 10 febraio scorso il gruppo 'Ghetto Milland' ha pubblicato una canzone su Youtube intitolata 'Ghetto Milland' che ha fatto infuriare letteralmente i Freiheitlichen e ha dato il via a una valanga di commenti e insulti sui diversi social network. Stamattina, 15 maggio, Sigmar Stocker dei Freiheitlichen, in un comunicato stampa, ha chiesto chiarimenti sul "Südtirol feindliches Video" alla giunta provinciale.

Si tratta di tre ragazzi nati e cresiuti a Bressanone, i genitori dei quali provengono dall'estero. La 'testa' della banda si chiama Tj Kings e ha 16 anni, i suoi due amici sono Akka Belabbad (15) e Crazy Beat (14). Insieme formano il gruppo rap 'Ghetto Milland'. „Abitiamo in via Wolkenstein – spiega Tj Kings – e l'anno scorso alcuni quotidiani hanno menzionato la nostra via in diversi articoli, chiamandola „Il bronx di milland“ e accusandoci gravemente di disordini sociali. Abbiamo preso spunto dal giornale e ci siamo chiamati con questo nome“.

„Con il nostro Rap - spiega il giovane - vogliamo denunciare la società in cui viviamo. Già prima di questo rap la situazione era pesante. Ormai qui il razzismo è salito alle stelle, abbiamo perso il controllo e possiamo finire nei guai in qualunque momento. Infatti non andiamo più in giro, più che altro per la paura". Il giovane racconta di attacchi verbali da parte di ragazzi della stessa età, ma anche alcuni maggiorenni e adulti.

Qui di seguito alcuni stralci del testo della canzone:

Il mio nome è xxx e sono un piccolo bastardo, che finisce nei guai facendo il bravo, noi facciamo questo per difenderci, siamo sommersi da offese di razzisti che ci credono diversi perche noi siamo amici. Per colpa vostra il nostro mondo fa ancora più schifo, io prego al mio dio affinche tutto il resto vada meglio.

Noi siamo zigi, marocchini, pachistani e un branco di negri, che si uccide per portare a casa un po di beni. Fate voi la nostra vita e poi vedrete quanto è duro stare in linea. Si è vero ci vestiamo bene, ma non vuol dire che abbiamo tanti soldi da spendere, è la fiducia che ci manca e non il denaro, se non parlo la vostra lingua non vuol dire che non sono caro.

"Non credevamo di peggiorare la situazione con questo rap - spiega ancora il giovane -, ora siamo bombardati da insulti da qualsiasi parte, su ogni portale online". Tj Kings è comunque convinto di aver fatto la cosa giusta: "dire la propria opinione non è niente di male. Usiamo un linguaggio un po' forte dal punto di vista sociale, sì, ma non credo che siamo offensivi verso qualcuno, cerchiamo di difenderci".

Domani 16 maggio uscirà sul loro canale Youtube il prossimo rap, intitolato 'Ghetto Milland - I do me'.

Für eine objektive Berichterstattung wäre zumindest der ganze Text vom Lied wünschenswert, sagt der eine nicht irgendwann er kommt zu einem nach Hause und zerschlägt alles?
Mir scheint hier handelt es sich einfach um Kinder die nicht viel Ahnung haben von dem was sie da labern und in der Schule cool erscheinen wollen.
Das die Freiheitlichen im Wahlkampf auf diesen Mist zurückgreifen müssen ist eigentlich nur erbärmlich: wann zahlt ihr die Pensionsvorschüsse zurück?

Do., 15.05.2014 - 20:15 Permalink

Ghetto Milland

Tj Kings è il mio nome e sono il capo di questi piccoli bastardi, comandarli? nada ma guidarli questo si che è facile, seguono chiunque abbia un po di cervello da queste parti, se vuoi fare parte di noi hai sbagliato ghetto. Noi prendiamo quelli come te che si beccano castighi quando fanno casini, il caos è dalla nostra parte, ma l'italiano qui da noi è tutta una strage.

Crazy Beat è il mio nome e sono il braccio destro del mio mentore, il mio prostar (?) arancione, chiunque ci chiude in strada, lui prova a spaccarla. Voi la chiamate strage ma noi la chiamiamo arte. Se avete qualche problema contro di noi è meglio che controllate bene il vostro piano perché noi sicuramente ve lo distruggiamo, ve lo spacchiamo, facciamo di tutto per non farci separare.

Ghetto Milland è il nostro nome, se non fai parte di noi farai odiare il tuo creatore, per essere come noi non è facile, perché il caos (?) deve circolare, nel tuo sangue.

Mi chiamano Akka, per voi sono un altro marocchino che fa casino, per tenersi al confine. Non metterti contro di noi che finisce male e puoi andare a casa a piangere da tua madre. Perché noi veniamo da te, dove tu la chiami casa, te la spacchiamo, ti facciamo dormire per strada. Non scherziamo, noi moriamo se un nostro bro finisce attaccato da un branco di teste di cazzo.

Il mio nome è xxx e sono un piccolo bastardo, che finisce nei guai facendo il bravo, noi facciamo questo per difenderci, siamo sommersi da offese di razzisti che ci credono diversi perché noi siamo amici. Per colpa vostra il nostro mondo fa ancora più schifo, io prego al mio dio affinché tutto il resto vada meglio.

Ghetto Milland è il nostro nome, se non fai parte di noi farai odiare il tuo creatore, per essere come noi non è facile, perché il caos deve circolare, nel tuo sangue.

Noi siamo zigi, marocchini, pachistani e un branco di negri, che si uccide per portare a casa un po di beni. Fate voi la nostra vita e poi vedrete quanto è duro stare in linea. Si è vero ci vestiamo bene, ma non vuol dire che abbiamo tanti soldi da spendere, è la fiducia che ci manca e non il denaro, se non parlo la vostra lingua non vuol dire che non sono caro.

Come si dice: sai il mio nome ma non la mia storia, quindi canta un milione su di noi cominciano ad odiare (?), gloria al signore che è il nostro protettore. E lascia stare gli sbirri che non vedono l'ora (?)

Ghetto Milland è il nostro nome, se non fai parte di noi farai odiare il tuo creatore, per essere come noi non è facile, perché il caos deve circolare, nel tuo sangue.

Figli di pu***na, traditori, bastardi, negri del ca**o, maledetti figli di pu***na.

Fr., 16.05.2014 - 09:26 Permalink
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tom tuli

ich kenne diese jugendlichen. sie besuchen die italienische Mittelschule in Brixen und sind verhaltensauffällig (zudem mit wenig lust am lernen). ich hatte nicht den eindruck, dass sie als zigeuner ausgegrenzt werden, sondern eher, dass sie sich selbst ausgrenzen (wollen). eine sehr besorgniserregende Botschaft, zumal ein Beispiel dafür, wie verfehlte Integration in Südtirol aussieht. Man sollte diese Entwicklung nicht unterschätzen.

Fr., 16.05.2014 - 20:01 Permalink