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“Bolzano deve fare i propri compiti”

Area vasta, il sindaco di Laives Christian Bianchi replica a Caramaschi: “Manca l’interlocuzione tra Comuni e una regia provinciale. Alloggi in Zona? Problematici”.
Christian Bianchi
Foto: Facebook/Christian Bianchi

Laives non è il dormitorio di Bolzano”. Così replicò ormai un anno fa il sindaco di Laives, Christian Bianchi, all’assessore alla mobilità bolzanino Stefano Fattor che proponeva, a livello urbanistico, l'espansione di Bolzano verso sud. Dodici mesi dopo, e con un dibattito sulla “area vasta” nel mezzo, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi torna alla carica con un'intervista su salto.bz, nella quale sostiene sia necessario il contributo dei Comuni limitrofi al capoluogo per risolvere la cosiddetta “emergenza abitativa”.

Anche questa volta, però, Laives non ci sta. Non per capriccio, spiega Bianchi a salto.bz, ma sulla base dei dati: “La popolazione di Bolzano negli ultimi vent’anni è cresciuta meno di altre, solo del 14,8%, Laives nello stesso periodo del 21,5%, Terlano del 30%, Merano del 21%. I dati dimostrano che i comuni limitrofi hanno ampiamente fatto la loro parte. Non è realistico che la tensione abitativa di Bolzano possa essere assorbita dai Comuni che già crescono a ritmi vorticosi e devono assorbire il proprio aumento di popolazione” sottolinea il primo cittadino di Laives, a proposito della (presunta) domanda di ben 7000 alloggi nella Landeshauptstadt. “Bolzano deve fare i propri compiti, trovando soluzioni in casa propria, dall’Areale alle caserme dismesse, al costruire sul costruito”.

 

Un assessorato al capoluogo

 

La domanda è, se dopo un anno di polemiche, sia avvenuta una qualche interlocuzione tra le due amministrazioni, per confrontarsi sulle sfide urbanistiche comuni: “No”, risponde Bianchi, “ma certamente sarebbe auspicabile per il futuro una maggiore collaborazione attraverso tavoli tra il capoluogo e i comuni confinanti. Per ora non c’è una discussione, ogni comune approva ad esempio il proprio piano della mobilità. Che senso ha? Per fortuna la Provincia ha redatto un piano della mobilità provinciale”. Secondo il sindaco di Laives, è difficile lasciare una tale concertazione in mano alla singola iniziativa dei Comuni, “dovrebbe esserci la spinta della Provincia, con un assessorato del capoluogo e dintorni”. Questo perché un aumento degli abitanti implica un’organizzazione dei servizi, delle scuole e della mobilità, “all’interno di un ragionamento neutrale che individui le problematiche (e le finanze)”, dove a coordinarlo è “solo una cabina di regia provinciale”.

Infine, rispetto alla discussione in atto sugli alloggi in zona produttiva, Bianchi è critico: “Ci sono pro e contro. Da una parte, far vivere in Zona industriale delle famiglie soddisfa a breve termine l’emergenza abitativa, ma può generare grandi difficoltà in termini di qualità della vita e dei servizi. L’altro aspetto da considerare è che le aziende hanno degli orari produttivi e di carico e scarico: con abitazioni nelle vicinanze, può nascere una guerra tra chi ha diritto di riposare e chi necessità di produrre. Dovrebbero essere alloggi temporanei desinati al personale di un’azienda, una sorta di foresteria”, conclude il sindaco laivesotto.

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Daniel Düsentrieb Do., 04.05.2023 - 14:43

Interessante il ragionamento negli articoli con Caramaschi ieri e oggi con Bianchi.
Dalle mappe di ieri ho anche capito da dove viene tutto il verde di Bolzano che si ripercuote sulle "statistiche di vivibilità". ;-)
La via di mezzo, tra le due città, sarebbe togliere l'aeroporto e i militari con loro i voli di elicotteri notturni e farci una zona residenziale. L'area aeroportuale di Bolzano copre 21 ettari su cui costruire abitazioni, servizi ecc. ed è una zona con ampia luce diurna.
A San Giacomo verrà comunque costruirta la stazione dei treni e lo spostamento per la città sarebbe agevolato.
L'aeroporto può tranquillamente essere portato a sud. Ad esempio a sud dell'uscita autostradale di Egna.

Do., 04.05.2023 - 14:43 Permalink