Per alcune settimane, l’estate scorsa, fu un vero incubo: regolarmente colonne di fumo si alzavano dai boschi della conca cittadina e del circondario ed ogni volta i vigili constatavano la matrice dolosa degli incendi. Ma poi, il 26 agosto agosto 2022, ci fu la svolta, in parte dovuta anche al caso, e il misterioso “piromane delle pendici” fu arrestato. Le sue generalità non sono mai state diffuse e si è sempre parlato di un “21enne bolzanino”. Spesso è aleggiata l’ipotesi che si trattasse di un soggetto con disturbi psichici che potesse aver agito in uno stato di incapacità di intendere. Secondo lo psichiatra Fabio Bonadiman, nominato dal giudice per l’indagine preliminare e intervenuto oggi durante l’incidente probatorio, non sarebbe così. Il giovane sarebbe stato cioè capace di intendere e volere. La piromania, è stato spiegato, non è sufficiente a determinare l’incapacità di intendere, in quanto associata a disturbi del comportamento.

A causa di un impedimento il controesame è stato rimandato al 20 giugno, così come l’udienza dei consulenti di parte. L’arresto era stato fatto dal personale della Squadra Mobile di Bolzano, assieme ad operatori del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco di Bolzano e dell’Amministrazione forestale, in quanto il piromane era stato sorpreso "in quasi flagranza" del reato di incendio boschivo. Durante il tragitto per raggiungere la zona dell’incendio boschivo sul Guncina, subito dopo l’imbocco della salita per San Genesio, i vigili del fuoco avevano notato un giovane che stava scendendo a piedi ad andatura spedita. Il giovane era stato quindi rincorso e bloccato dai vigili del fuoco che avevano quindi chiesto l'intervento degli uomini della Polizia di Stato, e trovato in possesso di un accendigas a fiamma a canna lunga pieghevole.