Facenti funzione forever
Il periodo più caotico della sanità altoatesina si complica ulteriormente. Come preannunciato da Reinhold Perkmann – membro del direttivo ANPO - qualche settimana fa, i 52 primari che si vedono costretti a rifare i concorsi che loro avevano vinto rispettando le regole (inventate dalla Provincia per avere un maggior controllo politico sulle nomine) non ci stanno. E per questo hanno chiesto un confronto con l’Azienda che si terrà mercoledì 12 luglio alla presenza di responsabili del sindacato nazionale. Accanto a questo guaio gigantesco, se ne affianca uno di entità ridotta, che denota uguale ritrosia nel rispetto delle regole. Sono infatti 7 i primari facenti funzione, per i cui posti sarebbe stato necessario bandire i corsi entro sei mesi dal momento della “vacanza”. Ci sono reparti condotti da medici facenti funzione da tre, quattro e, in un caso, anche otto anni.
Secondo la normativa “nel caso che l’assenza sia determinata dalla cessazione del rapporto di lavoro del dirigente interessato, la sostituzione è consentita per il tempo strettamente necessario ad espletare le procedure di cui ai DPR. 483 e 484/1997 ovvero dell’art. 17 bis del dlgs 502/1992. In tal caso può durare sei mesi, prorogabili fino a dodici”, in casi eccezionali. Anche in questo caso i camici bianchi potrebbero far valere le proprie in Tribunale.
"Ci sono - dice Enrico Bertelli, segretario dell'ANPO - due problemi distinti, e con diversa priorità temporale, ma accomunati dalla nuova normativa concorsuale. Anche se in realtà è ancora da comprendere esattamente se e in che modo dovranno essere ripetuti i concorsi. Questa è la prima finalità dell’incontro tra la parte aziendale, i primari interessati, i loro rappresentanti sindacali e i consulenti sindacali di medicina del lavoro. Sulla nuova normativa per i concorsi, da rifare o nuovi che siano, azienda e politica dovranno però essere chiare. Ne va della loro stessa credibilità istituzionale.
Ed è comunque incredibile come per far arrivare il sistema sanitario vicino al collasso sia bastato pochissimo: un paio di medici che hanno fatto ricorso, e un giudice del lavoro che ha chiesto alla Consulta di esprimersi. Ora il potenziale effetto domino impone all’azienda sanitaria di mettere a concorso un primariato alla settimana. Ora i nuovi concorsi vedranno senza dubbio un maggior numero di partecipanti rispetto ai precedenti e i primari uscenti avranno possibilità di riconferma molto più basse. “Trovo incredibile – spiegò Perkmann due settimane fa - che noi non siamo mai stati coinvolti. Hanno convocato i colleghi e detto semplicemente: i concorsi sono tutti da rifare. E per l’Azienda sanitaria così è tutto finito e si dovrebbe andare avanti come se non fosse successo nulla. Quello che è accaduto è un fatto gravissimo. I nostri membri ci chiamano e ci chiedono cosa devono fare. Ci chiedono di essere tutelati. E’ ovvio che non può essere tutto finito”.
Hat Herr Gobbato sich die
Hat Herr Gobbato sich die Mühe gemacht, das Verfassungsgerichtsurteil zu lesen? Mein Eindruck ist nein. Dennoch schreibt er schon seit Wochen Beiträge darüber.
Antwort auf Hat Herr Gobbato sich die von pérvasion
Gentile Signor o Signora
Gentile Signor o Signora Pérvasion, la sua impressione è sbagliata, la sentenza della Corte costituzionale l'ho letta. Non essendo un giurista come lei, quando ne scrivo mi affido al parere di chi quella sentenza la deve applicare. Se lei vuole illustrare le sue perplessità gliene sono sinceramente grato.
Antwort auf Gentile Signor o Signora von Fabio Gobbato
Wenn Sie das Urteil gelesen
Wenn Sie das Urteil gelesen haben, dürfte Ihnen aufgefallen sein, dass es beim Landesgesetzgeber, anders als Sie suggerieren, keine böse Absicht gegeben hat, und dass es auch so gut wie unmöglich gewesen wäre, das Urteil vorherzusehen. Da gibt es nämlich nichts, was per se oder a priori verfassungswidrig war. Das traditionell zentralistisch ausgerichtete Gericht entscheidet einfach *nachträglich*, welche Teile eines römischen Gesetzes es als »grundlegendes Prinzip« betrachtet und somit als vom Land nicht anderweitig regelbar einstuft. Das ist insbesondere in der Häufigkeit, in der dies geschieht, eines Rechtsstaats unwürdig, und so kann eine Autonomie nicht funktionieren.
Es ist, zum Vergleich, als ob Sie als Journalist nicht vorher wissen könnten, was Sie dürfen und was nicht. Und *nach* getaner Arbeit kommt eine Behörde und sagt Ihnen, das hätten Sie nicht schreiben dürfen und zahlen jetzt aus eigener Tasche eine hohe Strafe. Zu Recht würden Sie das als massive Einschränkung Ihrer (beruflichen) Autonomie betrachten und nicht als Ihr eigenes Vergehen.
Speriamo che tutti candidati
Speriamo che tutti candidati esclusi, facciano ricorso, solo se l'azienda implode si può sperare in un commissario
Antwort auf Speriamo che tutti candidati von Lorenzo Albarello
Sie lechzen geradezu nach
Sie lechzen geradezu nach einer autoritären Lösung.
Antwort auf Sie lechzen geradezu nach von pérvasion
L,Italia ha bisogno di un re!
L,Italia ha bisogno di un re! Speriamo che sia buono ( e intelligente) e sappia distinguere tra i buoni e i cattivi
Antwort auf L,Italia ha bisogno di un re! von Hanno Zerhol
Italien braucht keinen König.
Italien braucht keinen König. Es würde schon reichen, wenn die Politiker imstande wären mit dem eigenen Kopf vernünftig zu denken, die Entscheidungen nicht nur für die nächsten Wahlen und die höchs-mögliche Eigen-Versorgung aus-zu-richten oder gar für die eigenen Geschäfte zu-m i s s-brauchen.