“Il piano clima sarà dinamico”
La Giunta provinciale ha presentato oggi (18 luglio 2023) il testo definitivo per il Piano clima 2040 (Klimaplan, qui il testo completo in formato PDF) per raggiungere la neutralità climatica entro i prossimi 17 anni. A illustrarlo il Presidente della Provincia Arno Kompatscher e l’assessore all’ambiente (e vicepresidente provinciale) Giuliano Vettorato, alla presenza degli stakeholder coinvolti durante la sua stesura.
Parola d’ordine: stakeholder
Oltre agli obiettivi concreti per i campi d'azione e a un primo pacchetto di quasi 160 misure (sono 157), il "Piano clima Alto Adige 2040" prevede l'istituzione continua di un Consiglio dei cittadini per il clima e di un Forum delle parti interessate. Il primo gruppo di lavoro è formato da un gruppo rappresentativo di cittadini selezionati dall'Istituto provinciale di statistica Astat, mentre il Forum delle parti interessate rappresenta un gruppo di lavoro che agirà sotto la guida dell'Agenzia CasaClima.
Nel presentare il piano, Arno Kompatscher è sulla difensiva. “Non possiamo salvare il mondo, va oltre la nostra volontà”, esordisce. Ma “è obbligo giuridico raggiungere questi obiettivi, perché ci sono le normative europee che ci costringono”. Il piano del clima si inserisce nel piano della sostenibilità economica, sociale, ecologica, “anche la delibera è espressione di questa considerazione, perché serve una strategia complessiva. Ci sono tre dimensioni, non solo l’ecologia, ma anche aspetti economici e sociali, come non lasciare indietro le persone, agire in modo socialmente compatibile”. Il piano clima prevede la neutralità climatica dell'Alto Adige entro il 2040, mentre l'UE la fissa al 2050. "Molti Länder della Germania - e la Germania stessa - hanno anticipato questa data. Noi ci vogliamo provare a raggiungere prima questo traguardo, non perché ci crediamo migliori, ma perché è necessario", ha aggiunto il governatore.
Dall’Autonomia dinamica al “Piano dinamico”
Secondo il Landeshauptmann “non bisogna cadere nella trappola che ogni singola opera, costruzione o intervento infrastrutturale poi debba essere ritenuto compatibile con il Piano. Qualsiasi intervento sulla mobilità può avere inizialmente un impatto negativo sul clima, poi però c’è quello positivo”. Il Presidente sottolinea come il Piano si sia posto un obiettivo al 2040, “senza voler essere i primi della classe con obiettivi ambiziosi e anche irrealistici”. Perciò per Kompatscher “non è immediatamente vincolante a livello giuridico, ma è un piano di obiettivi politico-strategici che vincolano la Giunta e il Consiglio provinciale a questi risultati”. Rispetto alle critiche, per Kompatscher “non si tratta di un piano troppo poco concreto o troppo wischi waschi” bensì di un piano dinamico che verrà attuato e aggiornato nel tempo, “non un piano di divieti”.
M5S: “Greenwashing”
“Ecco un esempio fulgido per spiegare a chi non conoscesse il termine che cos’è il greenwashing” commenta Diego Nicolini del Movimento 5 Stelle, “A partire dal nome Everyday for future, che sbeffeggia i ragazzi dei Fridays: loro vorrebbero trasformazioni radicali un solo giorno la settimana, noi sempre ed ogni giorno, per poter superarli a parole e magari riuscire a contenere meglio il loro anelito ad un futuro migliore”. “Lo hanno ammesso anche i presentatori - prosegue Nicolini - è soltanto un piano che serve a noi stessi per ricordare che cosa dobbiamo fare, più volte esplicitamente sottolineato, non è un piano vincolante! Come se non bastasse, per stessa ammissione dei presentatori SVP e Lega, è stato ripetuto che non è un piano tecnico, ma un piano politico! Delle 172 misure da applicare, la maggior parte sono fumose e poco più che dei principi, altre buone intenzioni e quasi nessuna misura concreta con effetti sul comportamento o lo stile di vita”.
Il consigliere provinciale pentastellato fa notare come “tra le 172 misure previste ci sia quella di organizzare ‘per i rappresentanti eletti eventi specifici sui cambiamenti climatici, con la presenza di esperti sia locali che da fuori provincia, al fine di fornire informazioni sulla difesa strategica del clima e di sensibilizzare sull'inserimento di questi aspetti nella quotidianità’. L’evento chiamato Sustainability Days, costato per 4 giorni 2 milioni di euro, dei quali 32.000 solo di spese per l’aria condizionata supplementare, ci è bastato per capire la differenza tra sostenibilità e greenwashing”.
Verdi: “Meglio un testo che nessun testo, ma…”
“Dopo una prima lettura ribadiamo la nostra posizione in merito: meglio un testo incompleto e imperfetto che nessun testo, ma resta ancora molto da fare”. In un comunicato, i Verdi danno il “beneficio del dubbio” al Piano clima provinciale, sebbene “nella sua stessa forma, in quanto semplice delibera emanata dalla Giunta, resta un testo poco concreto, privo del carattere vincolante che invece avrebbe una legge”. Sarebbero poche, secondo gli ecologisti, le “indicazioni concrete sui costi previsti per l’implementazione delle misure. Non è nemmeno possibile individuare delle indicazioni quantitative concrete sugli effetti che queste misure avrebbero”. Inoltre “Il cambiamento climatico è ormai inarrestabile, non possiamo più limitarci a belle parole e dichiarazioni di indirizzo. Una svolta climatica, se vuole essere avviata veramente, ha bisogno di chiare priorità, di un’ampia partecipazione e della consapevolezza che queste misure devono essere anche socialmente compatibili, in modo che le persone non si mettano sulla difensiva”.
La stesura del Piano, fanno notare i Verdi, è avvenuta “tutta lontano dal Consiglio Provinciale”.“Un testo di tale importanza avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento di tutto il Consiglio provinciale, per metterlo in sicurezza, per così dire, attraverso un dibattito davvero ampio” afferma la capogruppo in Consiglio Provinciale Brigitte Foppa. “Raggiungere gli obbiettivi del clima presuppone una profonda comprensione e accettazione da parte di tutta la società. Il piano non prevede solo obiettivi e incentivi, ma coinvolge anche grandi cambiamenti nei nostri stili di vita. Quindi devono starci tutti e tutte.”
Per Madeleine Rohrer sottolinea che la mancanza del carattere vincolante di questo testo lascia molti punti aperti: “Il piano per il clima contiene una serie di nuovi studi e analisi, come un audit energetico per gli hotel ad alta intensità energetica. Il piano non dice però che cosa fare una volta raccolti questi dati”. Zeno Oberkofler (Young Greens South Tyrol) aggiunge che “non possiamo aspettare altri cinque anni finché la protezione del clima diventi finalmente concreta, altrimenti continueremo a mancare tutti gli obiettivi climatici”. Dal punto di vista dei Verdi nel testo si trovano Il Piano clima prevede poi un Consiglio di cittadine e cittadini che si dovrebbe occupare di questo tema e i risultati dovranno essere portati alla Giunta provinciale. I Verdi chiedono che il lavoro delle cittadine e dei cittadini venga presentato davanti a tutto il Consiglio provinciale.
Dachverband: “Solo un primo passo”
Arriva una presa di posizione anche del Dachverband für Natur- und Umweltschutz: “Finalmente la Giunta provinciale ha adottato il nuovo piano per il clima. Ma questo non soddisfa le nostre aspettative. È solo un primo passo”. D’altronde “l'ultimo Piano sul clima - in realtà un piano energetico - risale al 2011, quindi l'aggiornamento e l'ulteriore sviluppo hanno richiesto più di dieci anni. La Giunta provinciale ha assunto un impegno politico dichiarando che l'Alto Adige vuole essere neutrale dal punto di vista climatico entro il 2040, ossia emettere gas dannosi per il clima solo nella misura in cui la natura li può assorbire”, prosegue il Dachverband, ma “le misure presentate per raggiungere questo obiettivo sono insufficienti e in parte formulate in modo vago”.
“Il piano climatico ora adottato non è prioritario rispetto a tutti gli altri piani”, afferma Josef Oberhofer, presidente della Federazione. Per il Dachverband “una semplice delibera della giunta provinciale, così come è il piano clima ha una forza giuridica nettamente inferiore rispetto a un piano di settore o addirittura a una legge. Ciò significa che un progetto, come la costruzione di una nuova pista da sci con impianto di risalita nel Parco Nazionale dello Stelvio, può essere in contraddizione con il piano climatico dell'Alto Adige in termini di contenuto. Perciò l'ampliamento dei comprensori sciistici prosegue nonostante il piano climatico presentato: il piano climatico non prevede altro che un audit energetico”.
Secondo il Dachverband c'è da temere che il piano climatico subisca la stessa sorte del Bettenstopp e della legge sul territorio e paesaggio: “Entrambi sono stati resi sempre meno efficaci in termini di sostenibilità”. “L'Alto Adige deve finalmente fare ciò che è necessario per la protezione del clima", afferma Oberhofer, “e questo richiede un piano climatico con linee guida chiare e le giuste priorità”.
Da una prima, rapidissima,
Da una prima, rapidissima, sfogliata:
"La domanda di calore per riscaldamento è stabile e non si delinea alcun calo riconducibile al crescente miglioramento della qualità degli immobili." [p.23]
Questo e' un aspetto che andrebbe approfondito e motivato. Il testo peraltro non indica se la domanda e' in termini assoluti o riferita alle temperature esterne/ gradi-giorno (c'e' una forte correlazione con queste ultime). Inoltre l'ultimo inverno e' stato molto mite, i prezzi dei combustibili fossili elevati e c'era l'imperativo morale di risparmiare causa guerra in Ucraina. Se malgrado tutto la domanda e' rimasta stabile certamente la questione va studiata piu' approfonditamente e le cause identificate.
Ironia della sorte oggi a
Ironia della sorte oggi a Bolzano Bozen tempesta tropicale. Non serve più viaggiare ai Caraibi perché i Caraibi arriveranno qui. Altro che orsi, lupi (e mucche).
Chissà perchè il Consiglio
Chissà perchè il Consiglio dei cittadini per il clima e il Forum delle parti interessate mi ricordano il Convento dei 33 e il Forum dei 100 della Convenzione sull'Autonomia del 2016?
"Dynamischer Klimaplan"
"Dynamischer Klimaplan" erinnert an dynamische Autonomie, an die Ankündigungspolitik der Vergangenheit des LH Kompatscher seit seinem Antritt an der er sich messen lassen wollte: Selbstanspruch an Politik und selbstauferlegte Amtszeitbeschränkung...
Es liegt wohl an fehlenden kritischen Nachfragen, dass Politsprech, Leerformeln und Schaufensterpolitik offenbar noch immer funktionieren.
Antwort auf "Dynamischer Klimaplan" von △rtim post
Die NATUR und das KLIMA
Die NATUR und das KLIMA lassen sich leider, mit dem blah, blah ... der Politiker nicht beruhigen