“Una mancanza di cultura istituzionale”
Ieri, 31 luglio, era l'ultimo giorno utile per concorrere al bando di assegnazione della costruzione della pista da bob di Cortina. Come già rivelato, non è stata pervenuta alcuna offerta. Il progetto, fortemente criticato da ambientaliste e associazioni cittadine, prevede anche l'abbattimento di un parco giochi circondato da un bosco centenario.
Le polemiche più accese riguardano in ogni caso i costi. Solo nel 2019, nel dossier di candidatura, si parlava di un costo di 47 milioni di euro. Pochi mesi erano aumentati a 61 (stanziati dal governo con Dpcm dello scorso 26 settembre), poi passati a 85 ed oggi, a progetto definito, 124 milioni di euro, in parte già spesi per la demolizione del tracciato storico della Eugenio Monti. “Una cifra spaventosa – denuncia Mountain Wilderness – ancora non finanziata da nessun ente pubblico, che va a coprire un'attività sportiva minimale: in Italia gli atleti praticanti fra skeleton e bob sono qualche decina”.
Per costruire la pista era prevista una durata di 40 mesi, poi ridotti a 15 per la pista vera e propria (il collaudo dovrà essere effettuato a dicembre 2024) e a 26 mesi per l'impianto completo di accessori (consegna a novembre 2025).
Luigivalerio Sant'Andrea, commissario di Simico, aveva assicurato sei mesi fa che i lavori di costruzione sarebbero iniziati entro luglio. Ad oggi tuttavia nessuna impresa si è offerta per portarli avanti.
Un percorso di totale assenza di trasparenza: la procedura negoziata si svolge fra attori pubblici e affidatari dei lavori senza bando di gara
“La società Simico – prosegue Mountain Wilderness – alla quale è affidata la regia dell’intera operazione, progettazione, appalto, gestione dei lavori, collaudi e gare preolimpiche (febbraio 2025), in uno scarno comunicato scrive che si darà avvio a una procedura negoziata con alcune ditte; questa procedura, inizialmente prevista per lavori con importi da 150mila ad 1 milione di euro, è ora resa possibile dal nuovo codice degli appalti entrato in vigore dal 1 aprile di quest'anno. Un percorso di totale assenza di trasparenza: la procedura negoziata si svolge fra attori pubblici e affidatari dei lavori senza bando di gara, privo di un percorso basato sulla partecipazione e condivisione dei portatori di interesse, percorso che secondo il decreto Semplificazioni del 2020 dovrà concludersi entro quattro mesi”.
L’alternativa, da sempre invocata da comitati ed associazioni di tutela ambientale, è quella della pista da Innsbruck, mai davvero presa in considerazione nonostante la piena disponibilità della cittadina tirolese e il benestare del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach.
Ad oggi nessuno della Fondazione è andato in Tirolo a trattare seriamente, mettendo una volta di più in rilievo l’improvvisazione della gestione dell’intera macchina che ci porterà alle Olimpiadi invernali del 2026
“Zaia, dimostrando insofferenza e mancanza di cultura istituzionale, aveva rifiutato il percorso indicato che gli avrebbe permesso una onorevole via d’uscita – è il rammarico dell’organizzazione ambientalista –. Oggi Simico avvia una procedura negoziale comunque impegnativa, se non impossibile. In alternativa si aprono le porte affinché le gare si svolgano a Saint Moritz; ricordiamo che la pista in territorio svizzero è gestita con innevamento naturale, bastano due giorni di foehn o temperature miti e le gare risultano impraticabili. L’alternativa più credibile resta Innsbruck, cittadina vicina non solo geograficamente, meno di tre ore di auto, ma anche culturalmente a Cortina; ad oggi però nessuno della Fondazione è andato in Tirolo a trattare seriamente, mettendo una volta di più in rilievo l’improvvisazione della gestione dell’intera macchina che ci porterà alle Olimpiadi invernali del 2026, come da tempo denunciamo. Occorrono comunicazione – conclude Mountain Wilderness – corretta, trasparenza, confronto, tutti passaggi che il CONI, le Regioni interessate, i comuni hanno accuratamente evitato. In Valtellina come a Milano, in Alto Adige come in Trentino, nel Veneto come a Cortina”.
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innsbruck, tuttaltro mi sembra improponibile