Umwelt | Olimpiadi

“Talvolta Davide può sconfiggere Golia”

Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 rinunciano alla controversa pista da bob. Mountain Wilderness: "Avevamo ragione noi”.
Manifestazione pista bob cortina
Foto: undefined
  • Ieri, 16 ottobre, nel corso della 141esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), Giovanni Malagò, ha ufficializzato la rinuncia alla realizzazione della pista da bob a Cortina d'Ampezzo per le prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

    La decisione è avvenuta dopo il dietrofront delle imprese costruttrici, preoccupate dai ritardi del cantiere e dai costi. Secondo le stime più recenti, la realizzazione dell'infrastruttura avrebbe richiesto oltre 128 milioni di euro di finanziamenti pubblici, una cifra che ha sollevato preoccupazioni sullo sperpero di fondi della collettività.

    Un aspetto critico dell'opposizione alla pista da bob riguardava soprattutto l’aspetto ambientale. La costruzione della pista avrebbe comportato la distruzione di un bosco di larici secolari, un patrimonio naturale di inestimabile valore. Questo progetto aveva suscitato una forte resistenza da parte di comitati locali, associazioni ambientaliste e una parte dell’opposizione politica che riteneva che la realizzazione della pista da bob avrebbe avuto un impatto negativo sul territorio.

    Non mancheremo di opporci alla razzia che amministratori senza scrupoli vogliono perpetrare sulle nostre montagne

    “Questa vicenda dimostra che avevamo ragione nel dire che la pista a Cortina sarebbe stato un vergognoso spreco di denaro pubblico ad altissimo impatto ambientale e soprattutto dimostra che certe battaglie vale la pena combatterle fino alla fine, nonostante l'enorme apparente disparità tra le forze in campo – ha commentato Mountain Wilderness –. Ora le gare di bob, slittino e skeleton verranno spostate all'estero, come da tempo avevamo suggerito. E come il CIO stesso aveva suggerito alla Fondazione Milano Cortina. Le Olimpiadi invernali sembra proprio vengano usate come strumento per imporre opere che mai sarebbero state possibili da realizzare su territori tanto sensibili come le Alpi. A Cortina, come a Livigno e Bormio, in Alto Adige - Sudtirol o in Val di Fiemme, si riverseranno tonnellate di cemento, saranno imposti nuovi collegamenti sciistici fuori dal tempo e dalla storia. Il cronoprogramma delle opere corre veloce – aggiunge l’organizzazione – ma noi non mancheremo di opporci alla razzia che amministratori senza scrupoli vogliono perpetrare sulle nostre montagne. Consapevoli che talvolta Davide può sconfiggere Golia e speranzosi che le ingenti risorse disponibili siano piuttosto dedicate a rispondere ai bisogni reali di chi le montagne le abita e le vive quotidianamente, parliamo di servizi, scuole e trasporto pubblico".

    È ora di essere ragionevoli e di buon senso sui progetti olimpici 

    Soddisfatto anche il Team K: “Oggi è una bella giornata per lo sport, l'ambiente e il buon senso – ha dichiarato il consigliere proviniciale Alex Ploner –. Siamo molto soddisfatti che la politica, in questo caso il Parlamento italiano e anche il CIO, si siano indirizzati verso la soluzione più ovvia, ovvero l'utilizzo per le Olimpiadi del 2026 di una pista già esistente. Già un anno fa avevamo presentato una mozione in Consiglio provinciale per sostenere Igls come sede, ma il documento fu respinto dalla maggioranza SVP-Lega. È ora di essere ragionevoli e di buon senso sui progetti olimpici – aggiunge il consigliere – evitando il gigantismo e inutili sprechi anche in Alto Adige”.

    Continuiamo a difendere i territori dalla predazione

    Anche la piattaforma del Venice Climate Camp, che lo scorso settembre ha organizzato una tre giorni di confronti e dibattiti nella città lagunare per costruire l’opposizione sulla pista, parla di vittoria: “Dopo mesi di acrobazie burocratiche, costi che lievitavano e difficoltà tecniche sempre più insuperabili, anche il governo ha dovuto alzare bandiera bianca, complice anche l'attenzione mediatica dovuta dalle iniziative che insieme a vari comitati ed associazioni, abbiamo portato avanti a Cortina su questo progetto – ha scritto la piattaforma in una nota –. Fallisce dunque il primo attacco della Fondazione Cortina Milano 2026 al territorio ampezzano, ma anche la possibilità di lavorare sulla pista di Cesana, ormai un rudere. Dovranno utilizzare le piste di Innsbruck o Saint Moritz. Questa vittoria ci restituisce il dato che è possibile fermare lo scempio delle nostre montagne e che per farlo dobbiamo continuare a mettere insieme le forze e non abbassare la guardia. Continuiamo a difendere i territori dalla predazione. Verso Cortina Milano 2026, ma dalla parte dei territori, della salute e dei diritti!”
     

Bild
Profil für Benutzer Hartmuth Staffler
Hartmuth Staffler Di., 17.10.2023 - 15:18

Interessant, wenn auch nicht überraschend ist die Tatsache, dass sich die Tageszeitung "Dolomiten" wieder einmal zum Sprachrohr der Betonierer und Umweltzerstörer gemacht hat. Der ehemalige Chefredakteur Josef Rampold wird sich im Grabe umdrehen.

Di., 17.10.2023 - 15:18 Permalink